Grande anello del Monte Carmo 1389 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 67

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

I RESTI DI UN’ANTICA “CASELLA” LUNGO LA CARRARECCIA DIRETTA A SAN PIETRO AI MONTI

L’ISOLA GALLINARA DALLA CROCE SOMMITALE DEL MONTE VARATELLA

LA CONCA DI BARDINETO E LE ALPI LIGURI DALLA SOMMITÁ DEL MONTE CARMO

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Millesimo (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Bormida di Millesimo superando Murialdo, Caragna e Calizzano fino a Bardineto ( 711 m ), da dove con stretti tornanti nel bosco si sale al Giogo di Toirano ( 807 m , 35 km da Millesimo).

b) Da Borghetto Santo Spirito (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Toirano, da dove si sale a Carpe e, attraverso la Sella Alzabecchi ( 693 m ), si giunge al Giogo di Toirano ( 807 m , 19 km da Borghetto).

Si lascia l’auto al tornante subito prima del colle (versante Varatella), dove stacca una carrareccia sterrata diretta a Sud (parcheggio all’interno del tornante, palina per Abbazia di San Pietro ai Monti).

 

ITINERARIO

Si segue la carrareccia (rari segnavia =) che taglia in piano o con lievi saliscendi il ripido versante boscoso che precipita sul fondovalle Varatella. Lasciata a sinistra una diramazione sterrata in salita (che raggiunge con lungo percorso la Fonte del Cornà), si scende brevemente all’ampio colletto boscoso (788 m, h 0,20 dalla partenza) ai piedi della breve cuspide sommitale della Rocca Berleurio (841 m, raggiungibile in pochi minuti prima lungo una diramazione sterrata e poi per una traccia tra gli arbusti). Mentre dalla carrareccia la cima appare una poco rilevata asperità, sul versante opposto precipitano orride pareti rocciose solcate da creste e canali, assai caratteristiche.

Con un lungo traversone in lieve discesa sul ripido pendio (purtroppo tracce di discariche abusive) si va a superare un primo incassato rio su un ponte e, oltre un tratto alla base di verticali paretine, un secondo corso d’acqua. Proseguendo lungamente per la sterrata, sempre a mezza costa sul pendio boscoso, si tagliano numerosi aspri vallonetti (nel 2019, in un punto, la strada risulta franata) e si giunge quindi ad un ampio ripiano su un costone (Cian Baretti, 816 m, h 0,25 dal colletto di Rocca Berleurio) con ampia area attrezzata per picnic, dove la carrareccia sterrata termina.

Si prosegue sempre nella medesima direzione, ora su una dissestata, sassosa mulattiera. Giunti ad un bivio, si trascura il ramo che prosegue dritto in piano (che va a morire poco oltre in una zona dirupata) per seguire quello di sinistra (palina sbiadita ormai illeggibile), che sale per un tratto ripido nel bosco, quindi ritorna pianeggiante proseguendo nel suo lungo traversone. Intanto, alle nostre spalle, si apre la vista sulle Alpi Liguri, che appaiono gradualmente oltre la dorsale della Rocca Barbéna. Giunti ad un nuovo, poco evidente bivio, si trascura la traccia che sale a sinistra (segnavia SL del “Sentiero Liguria”, che sale direttamente a Cà du Fò, vedi anche itinerario Traversata del Monte Ravinet in senso inverso) per proseguire pressoché in piano a destra, seguendo il percorso di una tubazione dell’acqua che d’ora in poi ci accompagnerà fino a San Pietro ai Monti. Guadato un piccolo rio, si risale un breve tratto ripido, quindi si riprende a tagliare alti sopra il fondovalle un ripido impluvio boscoso (è il vallone in cui, più in basso, si apre la Grotta della Giara). Con trascurabili saliscendi il sentiero, sempre fiancheggiato dalla tubazione, traversa tutto il versante occidentale del Monte Ravinét e giunge infine alla sella alberata subito a Nord-Est del cocuzzolo del Monte Varatella (853 m, h 0,50 da Cian Baretti, collettore in cemento).

Seguendo il sentiero verso destra, si rimonta il ripido ma breve pendio di erba e roccette con radi alberi raggiungendo così la spianata sommitale del Monte Varatella (895 m, h 0,05 dal colletto). Questa è costituito da una serie di magnifici prati verdissimi, affacciati sul mare e sui paesi della costa (croce metallica a sinistra, in vista della costa). In alto a destra, presso alcuni alberi, sorge l'antichissima chiesa di San Pietro ai Monti, dalla semplice ma caratteristica architettura, risalente probabilmente agli albori del Cristianesimo e meta, ogni cinque anni il 1° maggio, di pellegrinaggio a partire da Toirano e Boissano. 

Ritornati al colletto di quota 853 m, si individua un crocevia di sentieri (indicazioni a vernice sul collettore in cemento): trascurati i segnavia che traversano a destra per le Case Peglia (vedi anche itinerario Traversata del Monte Ravinet), si prosegue dritti lungo i segnavia _, diretti al Monte Ravinet. La traccia segue la linea della sella, poi piega a sinistra e traversa per un tratto portandosi sul pendio occidentale del Monte Ravinet. Sempre indicata dai segnavia e da frequenti ometti di pietre, la traccia guadagna ora quota con alcune svolte, quindi si dirige a destra presso alcuni massi. Salendo ora nel rado bosco si giunge, in diagonale a sinistra, ad un ripiano prativo molto suggestivo, dove sorgono alcune caratteristiche “caselle” in pietra. A monte del prato si risale ora l’ultimo breve pendio boscoso (segni sugli alberi) e si raggiunge l’ampia sommità del Monte Ravinét (1070 m, h 0,40 da San Pietro ai Monti, croce e libro di vetta). Bellissima veduta sulla costa, sul Finalese, sul vicino Monte Carmo e su tutte le Alpi Liguri meridionali.

Si scende ora facilmente per la cresta Nord per erba e ghiaie: quando la cresta si fa rocciosa ed impegnativa, ci si cala a destra nel ripido bosco e, tagliando poi praticamente in quota, si raggiunge un'ampia sella alberata fra il Monte Ravinèt ed una cresta rocciosa, già ben visibile dalla cima. Sulla sella si incontra una marcata traccia che scavalca un colletto e scende sul versante opposto (Est) per una ventina di metri, fino ad incrociare l'ampio sentiero (segnavia X) proveniente da Boissano e diretto al Monte Carmo.  Si segue il bel sentiero verso sinistra: con andamento praticamente pianeggiante, in uno splendido bosco, il sentiero si porta ad una successiva sella boscosa, dove sorgono i ruderi della Cà du Fö (Casa del Faggio, 1001 m, h 0,25 dal Monte Ravinét).

Scavalcata la sella, si scende pochi metri sull'altro versante e si trova un bivio. Si abbandona a questo punto il segnavia SL e ●●, che scende in diagonale a sinistra nel ripido bosco ad intercettare nuovamente la carrareccia proveniente dal Giogo di Toirano (vedi anche itinerario Traversata del Monte Ravinet), per proseguire a destra, in piano nel fitto bosco, lungo il segnavia X. Con piacevolissimo percorso a mezza costa il sentiero, che alterna tratti nel fitto bosco ad altri più aperti, raggiunge un’ampia distesa prativa con caselle in pietra, dove i segnavia sembrano perdersi. Risalendo il prato in lieve pendenza verso destra si nota una palina divelta ed ormai illeggibile, da dove la traccia torna però evidente. Con alcune svolte si rimonta tutto il prato, giungendo su una specie di costone alberato. Il sentiero si dirige a sinistra, seguendo l’andamento del costone. Dopo poche decine di metri si incontra un poco accentuato bivio: trascurata la deviazione (segnavia =) che, a destra, scende verso la Rocca dell’Aia ed il Rifugio Pian delle Bosse, si prosegue dritti prima nel bosco, poi in un tratto più aperto, dove la salita si fa un po’ più accentuata. A quota 1075 m si trascura una poco evidente diramazione che taglia a destra e si prosegue a sinistra, lungo il tracciato principale, che risale ripido un breve pendio sassoso e quindi taglia lungamente con costante salita il boscoso versante occidentale del Bric Ciazzalunga (1222 m). Scavalcata una piccola valletta, si entra in un nuovo impluvio boscoso, che si risale con salita diagonale: trascurata a sinistra una diramazione che va ad intercettare l’Alta Via nei pressi del Bric Pagliarina, si continua a destra nel fitto bosco. Giunti sul fondo di una valletta, la si risale direttamente (tracce di costruzioni e di curiosi manufatti in pietra) fino ad uscire su un ampio prato con pozza d’acqua (spesso asciutta in tarda stagione). Seguendo l’andamento del ripiano verso destra (rari segnavia), si superano una serie di spianate con tracce di costruzioni e caselle fin nei pressi del Rifugio Monte Carmo (o Baita Amici del Carmo, 1287 m, h 1,10 da Cà du Fò), che rimane discosto a destra (non è necessario raggiungerlo).

Salendo ora in diagonale per prati e cespugli, sempre tenendo d’occhi i segnavia X ma ormai con orientamento evidente, si giunge all’ampia insellatura fra l’anticima Est e la cima vera e propria del Monte Carmo (1313 m), dove numerose paline indicano i vari sentieri che da qui si diramano. Seguendo quello che sale a sinistra, con un breve tratto di erta salita si giunge infine sull’ampia sommità del Monte Carmo (o Carmo del Finale, 1389 m, h 0,15 dai pressi del rifugio, grande croce e tabella con indicazione delle cime visibili). Fantastico panorama che va dalla costa ligure all’ampia conca di Bardineto, alle principali vette delle Alpi Liguri, fino al Monviso ed al Monte Rosa. Verso levante, in caso di tempo particolarmente terso, è possibile scorgere le Alpi Apuane. Spesso sul mare è distinguibile la sagoma dei rilievi còrsi. 

La discesa si effettua ora lungo il tracciato dell’Alta Via dei Monti Liguri (segnavia AV), che scende inizialmente lungo la rettilinea ed erbosa cresta Ovest della montagna (vedi anche itinerario Monte Carmo in senso inverso). Per erba e isolate rocce si perde quota rapidamente, lasciando quasi subito una deviazione a destra che si collega direttamente al Giogo di Giustenice (palina) ed una a sinistra diretta al Rifugio Monte Carmo. Proseguendo la discesa, si entra nel bosco e, alternando tratti rettilinei ad altri a svolte, si raggiunge un poggio roccioso sulla cresta principale, da dove si domina dall’alto la conca di Bardineto e da dove la vetta del Carmo sembra già assai alta e lontana. Con qualche zigzag si continua nel bosco e, aggirato un dente roccioso, si giunge alla selletta che precede la cuspide sommitale del Bric Pagliarina (1213 m). Senza raggiungerla, il sentiero taglia a mezza costa sul lato Sud, quindi inizia a scendere con decisione, sulla linea di massima pendenza, nel fitto bosco. Molto più in basso, attraversata una zona spoglia con erba e sassi, si scende ancora a sfiorare una carrareccia sterrata presso un tornante. Trascurando la carrareccia, si continua lungo il sentiero (palina) che scende in diagonale verso sinistra, quindi ritorna sulla displuviale e, con ultimo tratto di discesa ed un passaggio finale più ripido, raggiunge la strada asfaltata sull’insellatura del Giogo di Toirano (801 m, h 1,00 dal Monte Carmo, paline).

Seguendo verso sinistra la strada asfaltata, si scende brevemente fino al tornante presso il quale si è parcheggiata la macchina (h 0,05 dal Giogo).     

 

TEMPO TOTALE

h 5,15 circa 

DISLIVELLO

930 m circa 

DIFFICOLTA’

E (EE la discesa dal Monte Ravinét)

ULTIMO SOPRALLUOGO

28 dicembre 2019

PERIODO CONSIGLIATO

dall’autunno alla primavera (in presenza di neve qualche difficoltà in più)

COMMENTI

Anello lungo e di ampio respiro, alla scoperta di luoghi un tempo assai sfruttati dai pastori e dai montanari, ed oggi ormai solo mete di piacevoli escursioni. Possibilità di accorciare il giro a piacimento, seguendo uno dei molti sentieri di raccordo che si incontrano lungo il cammino. Un po’ di attenzione all’orientamento durante la salita e la discesa del Monte Ravinét. Panorami spettacolari!