Monte Freide 2950 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 11

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 37

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DALL’ALTA VAL FISSELA VERSO IL MONTE RUISSAS E LA REGIONE SERRI

IL MONTE CERVET DAI PRESSI DELLA POZZA, SPESSO ASCIUTTA, NELL’ALTA VAL FISSELA, SALENDO AL PASSO LAUSET

GRUPPO DI STAMBECCHI SULLA CRESTA DEL MONTE FREIDE

IL GRUPPO CASTELLO-PROVENZALE DALL’ALTO DELLA CIMA DEL MONTE FREIDE

IL MASSICCIO MONTE ALBRAGE E LE CIME ALLA TESTATA DELLA VAL VARAITA DI BELLINO DALLA SOMMITÁ DEL MONTE FREIDE

L’ESPOSTA CENGIA CHE TRAVERSA LA PARETE DEL TORRIONE DI VAL FISSELA, CON LO SFONDO DEL MONTE CERVET

DAL COLLE DI RUI VERSO L’OMONIMO VALLONE E LE CIME DELL’ALTA VAL MÁIRA

LA CRESTA PERCORSA VISTA DALLA DETRITICA VAL FISSELA

SCENDENDO VERSO LE GRANGE MORLETTO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Cuneo Ovest (uscita della A33 Cuneo-Asti) si raggiunge Dronero e si risale quindi la lunga Valle Màira. Giunti ad Acceglio ( 1220 m , 55 km da Cuneo), si prosegue sulla strada principale che raggiunge con alcuni tornanti la piccola frazione Villar ( 1375 m ). Subito dopo le case si abbandona la strada di fondovalle, che prosegue verso Chiappera, per seguire una stretta diramazione a destra che, con un lungo traversone in ripida salita, si dirige verso l’imbocco del Vallone del Rio Mollàsco. Con un ampio tornante la strada giunge alla minuscola frazione Lausetto ( 1508 m ) e quindi, con insistente ripida salita, alla soprastante frazione Colombata ( 1576 m ). Qui, meno ripida, la strada prosegue inserendosi nel profondo vallone, di fianco al letto del rio, notevolmente imbrigliato da opere di captazione. Superando poi una zona in cui il vallone si restringe notevolmente, fra incombenti pareti rocciose, la stradina, ora sterrata ma con fondo buono, guadagna quota con altri tornanti, transita presso il poggio erboso dove sorgono le Grange Merletto ( 1773 m , fontana) e, con ulteriori ripidi tornanti, si inserisce nell’impluvio del pascolivo Vallone Traversiera raggiungendo la piccola e graziosa Cappella della Madonna delle Grazie ( 1994 m ): qui, a sinistra della strada, c’è un piccolo spiazzo con posto per 4-5 autovetture. Continuando lungo la carrareccia, che si mantiene con fondo discreto, dopo un tratto in piano si supera il rio su un ponte in cemento e si guadagna quota con un lunghissimo tornante sulla destra idrografica, per poi pianeggiare nuovamente fino al vasto ripiano erboso dove sorgono le pittoresche baite ristrutturate delle Grange Morletto ( 2219 m , 9 km da Villar, 11 km da Acceglio, parcheggio ai lati della carrareccia).

 

ITINERARIO

Dal piccolo edificio a sinistra della carrareccia si trascura la prosecuzione della strada diretta alla Colletta (vedi itinerario Monte Faraut) e si segue una evidente traccia fra i pascoli che raggiunge in pochi minuti le due modeste pozze nel ripiano erboso soprastante. Passando fra i due specchi d’acqua, la traccia giunge presso il ricovero del pastore, ai piedi di un più ripido pendio erboso, dove termina. Si risale direttamente il pendio, lungo vaghe tracce di animali, fino alla soprastante valletta pascoliva: raggiunta sulla destra una evidente traccia che taglia a mezza costa il pendio, si sale gradualmente fino a doppiare il successivo costone erboso, affacciandosi sul vastissimo ripiano erboso di Pra Riondo, nell’aperta Val Fissela (h 0,15 dalle Grange Morletto).

Scesi in breve all’inizio del ripiano, si incontrano su alcuni massi affioranti i segnavia bianco-rossi della GTA diretti al Colle di Rui, che staccano dalla carrareccia circa 500 m a valle delle Grange Morletto (possibile variante se si parte a piedi da Madonna delle Grazie). Con comodo percorso in lieve salita, si segue interamente l’andamento arcuato del lungo ripiano, fino alla modesta bastionata erboso che lo chiude a monte: con alcuni comodi tornanti il sentiero, qui ampio ed evidente, la rimonta, per poi traversare a destra guadagnando un nuovo più piccolo ripiano erboso. Il sentiero lo percorre sul fondo, quindi riprende a salire con ampie svolte il successivo pendio pascolivo, affacciandosi poco sopra alla parte superiore del vallone, arida e detritica. A sinistra incombe l’imponente versante Nord-Est del Monte Cervet. Con percorso ondulato fra gli imponenti archi morenici originati da un antico ghiacciaio, il sentiero risale il vallone, giungendo ad un bivio (2650 m circa, h 0,50 da Pra Riondo): trascurato a sinistra il sentiero che sale in diagonale al vicino Colle di Rui (vedi anche itinerario Traversata Chiappera – Ussolo (GTA)), si prosegue sulla mulattiera ex militare che continua a risalire la testata della Val Fissela fra dossi detritici e ripiani di magra erba. Lascia in basso a destra una piccola conca sede di una pozza (spesso asciutta a fine stagione), si risale il pendio finale con alcuni lunghissimi tornanti fino a giungere nei pressi dei ruderi di una casermetta. Senza raggiungerla, si prosegue a salire con le ultime svolte fino all’ampia sella detritica del Passo Lauset (2889 m, h 0,35 dal bivio per il Colle di Rui). Il Passo Lauset si apre tra la quota 2917 m e il Monte Freide, e pone in comunicazione la Val Fissela (Vallone Traversiera) con il Vallone di Marin (Vallone del Maurin). Presso la linea del valico, sul versante Val Fissela, sorgono numerosi resti di baraccamenti ex militari di varie epoche, compresa la casermetta già notata in precedenza. Il toponimo Lausét-Làusa-Losetta, dal provenzale lauzo-louzarot, è sinonimo di lastre di pietra. Bel panorama sul Gruppo dello Chambeyron, sul Monte Maniglia e sul vicino Monte Albrage.

Dal passo si segue una evidente traccia che rimonta la detritica e poco inclinata cresta Nord del Monte Freide, mantenendosi pochi metri sul versante della Val Fissela, erboso e non eccessivamente ripido. Giunti all’altezza del corno roccioso terminale, si abbandona la traccia (ometto) per risalire a destra un breve gradino roccioso, quindi si prosegue per erba e detriti fino alla selletta tra le due cime principali del Monte Freide: a sinistra si sale in pochi passi per crestina erbosa alla Cima Sud-Est (attenzione al brusco salto verso il Vallone del Maurin!), mentre seguendo a destra una traccia che taglia la testata di un franoso canalino (pochi metri, terreno friabile, EE) si raggiunge in breve la Cima Nord-Ovest, punto culminante del Monte Freide (2950 m, h 0,15 dal Passo Lauset, grosso ometto). Bellissimo panorama a giro d’orizzonte: verso Sud il Monte Cervet, poi l’Oronaye, il Monte Sautron, ad Ovest il Gruppo dello Chambeyron ed i ghiacciai del Delfinato. Verso Nord il Monte Maniglia, poi il vicino Monte Albrage e tutti i monti alla testata della Val Varaita, con il piramidale Monviso sullo sfondo. Verso Est, infine, la lunga costiera Monte Faraut – Cima Sebolet dietro alla quale svettano il Monte Chersogno e Rocca la Marchisa.

Ritornati alla selletta fra le due cime, si segue una traccia che si snoda sull’aerea cresta, fra spuntoni rocciose e aeree forcelline: presso un tratto piatto e roccioso della cresta si traversa brevemente sul lato Maurin, quindi si scende per una decina di metri un friabile pendio verso la Val Fissela (EE). Aggirato l’ostacolo, si prosegue più facilmente a mezza costa fino al ripido canalino erboso che precede un imponente torrione roccioso (Torrione di Val Fissela), ben visibile già dal Passo Lauset. Discesi con attenzione per un tratto lungo il canalino, si va a riprendere la marcata traccia precedentemente abbandonata poco sotto la vetta del Monte Freide, che ha traversato in quota alla base della cresta rocciosa sul lato della Val Fissela. Il sentierino traversa pianeggiante alla base del torrione, sul lato Val Fissela, sfruttando una cengia esposta e, in un punto, leggermente aggettante (attenzione, EE). Oltre questo passaggio si sale leggermente e si raggiunge nuovamente  la cresta: superato un primo basso gradino roccioso per una rampa di blocchi (ometto), si rimonta un ultimo tratto roccioso fino alla sommità della Costa Fissela (2900 m, h 0,30 dalla cima del Monte Freide, ometto).

Di qui evidenti tracce scendono lungo  il ripido versante meridionale della montagna (attenzione, a sinistra, al risalto che precipita sulla Val Fissela): si aggirano un paio di quote secondarie sul lato Vallone di Rui e, con un’ultima ripida discesa su terreno detritico, si tocca l’ampia sella del Colle di Rui (2709 m, h 0,20 dalla Costa Fissela, croce di legno).

Dal colle, seguendo il sentiero che scende in diagonale nell’alta Val Fissela, si ritorna in pochi minuti al bivio incontrato all’andata: seguendo a ritroso il percorso effettuato in salita, si ritorna alle Grange Morletto (h 1,00 dal Colle di Rui).

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa  

DISLIVELLO

800 m circa  

DIFFICOLTA’

EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

21 agosto 2016 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Interessantissimo giro ad anello, panoramico e poco faticoso, che consente la traversata in quota di buona parte della bastionata rocciosa che costituisce la destra idrografica dell’alta Val Fissela. Numerose tracce di bunker e postazioni ex militari risalenti al Vallo Alpino lungo il percorso. Un po’ di attenzione è richiesta nell’aggiramento del torrione roccioso tra il Monte Freide e la Costa Fissela. Bellissimi panorami. Consigliato!