Anello della Tour Real

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 17

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 22

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DAL PARCHEGGIO POCO A MONTE DI CHIANALE VERSO LE TESTATE DEI VALLONI ANTOLINA E SAINT VERÁN

DA POCO SOPRA LE GRANGE MARTINET, IL MONVISO FA CAPOLINO TRA LE NEBBIE

STELLE ALPINE NEL VALLON SUBIRANE

IL GRUPPO DEL MONVISO DALLA CASERMETTA POCO SOTTO IL COLLETTO DELLA TOUR REAL

LA TOUR REAL DAL BELLISSIMO LAGO NERO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Fossano (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiunge Villafalletto e si risale quindi la Val Varàita. Superati Sampeyre e Casteldelfino, si lascia a sinistra la diramazione per Bellino e si prosegue nel solco principale con numerosi tornanti fin nei pressi della diga che sbarra a valle il Lago di Pontechianale, presso la borgata Castello

Si prosegue oltre Pontechianale e, con alcuni tornanti, si sale a Chianale (1800 m): si lascia l’auto in un capace parcheggio a monte dell’abitato, oltre un ponte sulla sinistra che immette nell’impluvio del Vallone Antolina (80 km da Fossano).

 

ITINERARIO

Si segue per breve tratto la stradina, ancora asfaltata, che si inoltra con moderata pendenza nel basso Vallone Antolina: dopo pochi minuti, ad un bivio con palina, la si abbandona per seguire la larga mulattiera sulla sinistra (segnavia GTA) diretta al Colle del Rastèl. Dopo un primo breve tratto pressoché pianeggiante in una splendido rado lariceto, la mulattiera inizia a risalire il ripido pendio boscoso con lunghissima serie di erte e faticose serpentine: a tratti, fra gli alberi, si può godere di begli scorci sull’alta catena Pan di Zucchero – Rocca Rossa – Pic d’Asti, alla testata del Vallone dell’Agnello. Molto più in alto la salita cessa quasi improvvisamente: il sentiero si allunga quindi a mezza costa verso sinistra, assecondando le sinuosità di alcuni costoni erbosi. Superata una selletta alberata, ci si affaccia ad una splendida vasta conca pascoliva: poco sopra sorgono le ristrutturate Grange Torrette (2222 m, h 0,45), dominate dagli aspri contrafforti rocciosi della Tour Real.

Proseguendo con andamento quasi pianeggiante, il sentiero percorre tutta la lunga conca, appartenente all’impluvio del sottostante Vallon Tirabuc e articolata in vallette e dossi erbosi: pittoresco risulta un piccolo laghetto, alle spalle del quale si inquadra il gruppo del Pan di Zucchero. Con decisa svolta a destra, il sentiero (qui piuttosto rovinato, ancorchè segnalato coi bolli bianco-rossi) si dirige verso lo sbocco inferiore del selvaggio Vallon Subirane, dal quale precipita una bella cascata. Lasciate poco sopra il sentiero le modeste Grange Martinet, si superano alcuni piccoli rii e ci si approssima al corso d’acqua principale: subito prima di oltrepassarlo, si abbandona il sentiero segnalato e si punta direttamente verso l’alto (h 0,15 dalle Grange Torrette).

Si costeggia per un tratto il rio, quindi si individua una specie di labile traccia che risale a zig zag il pendio erboso di destra: seguendola, si sale fra radi larici a fianco della cascata e, incontrata una traccia più marcata, si guadagna con fatica l’orlo del superiore ripiano pascolivo (recinti per bestiame). Attraversato interamente il pascolo tendendo verso destra con salita moderata, si giunge sulle sponde del rio (in alto altra bella cascata), che va costeggiato per breve tratto: appena possibile conviene superarlo e portarsi sui ripidi pendii erbosi della sinistra idrografica. Qui, senza percorso obbligato, si sale in direzione dell’evidente pendio-canale erboso a destra della cascata, che si raggiunge con fatica ma senza difficoltà. Rimontando il pendio-canale, si reperisce anche una marcata traccia (che probabilmente si mantiene costantemente più a destra del percorso da noi seguito) che, con alcuni ripidi tornanti finali, consente di raggiungere il bellissimo ripiano erboso che costituisce la testata del selvaggio Vallon Subirane (h 1,00 da dove si abbandona il sentiero segnalato). Bellissima veduta, alle spalle, sul gruppo del Monviso, che incombe alle spalle della più modesta Punta Tre Chiosis. In alto a destra, invece, alla base delle rocce del versante meridionale della Tour Real, appare una grossa casermetta.

La traccia, ora nuovamente molto labile, percorre l’ondulato ripiano pascolivo, fra erba e massi: superata una lingua di pietrame, sale poi a destra sul ripido pendio e, con un ampissimo tornante, taglia alla base delle rocce portandosi sotto la casermetta, che raggiunge subito dopo (h 0,40 dall’ultimo ripiano). Bellissima veduta sulla fronteggiante Cima di Pienasèa, con le impressionanti fiumane detritiche del suo fianco settentrionale.

N.B.: volendo, è anche possibile evitare il lungo giro della traccia risalendo direttamente il ripido pendio erboso di fianco alla lingua di pietrame, ritrovando poi il tracciato in alto, alla base delle rocce.

La casermetta addossata alla roccia, ancora in discrete condizioni, è fornita di una caratteristica scalinata a forma di “L” che raggiunge l’ingresso, situato al primo piano fuori terra. Dal ballatoio al termine della scala si gode di spettacolare panorama a volo d’uccello sulla conca di Chianale e sul Monviso.

Dalla casermetta evidentissimi segni gialli proseguono verso sinistra: raggiunto un colletto panoramico, i segnavia guidano verso l’alto con una serie di serpentine su ripido pendio di erba e pietrame, giungendo all’attacco delle rocce. Con un traversone verso sinistra (all’inizio breve gradino attrezzato con corda fissa) si raggiunge l’ultimo breve pendio detritico con grossi massi che consente di guadagnare lo spettacolare Colletto della Tour Real (2841 m, h 0,20 dalla casermetta), aperto fra il lungo crestone nord-occidentale della Cima di Pienasèa e l’ardita e caratteristica Tour Real (2877 m, immediatamente a nord del colletto). Sul versante opposto a quello di salita appare l’ampia testata del Vallone Antolina, con il Lago Nero ed il più lontano Lago Blu. Su un ripiano a sinistra si nota il Lago delle Cavalle, mentre sull’ampio altipiano del Col Longet giacciono i pittoreschi Laghi Bes e l’allungato Lac Longet. Su tutto, domina l’ardito torrione del Roc de la Nièra (3177 m).

Si scende ora dall’altra parte, lungo una precaria traccia fra terra e pietrame: dopo pochi metri di discesa (ometto), si trascura sulla destra la prosecuzione dei segnavia gialli che salgono in direzione della via normale alla Tour Real (vedi anche itinerario Tour Real – Via normale), e si prosegue a scendere lungo la traccia, segnalata ora solo da ometti di pietre. Con percorso facile ma che richiede attenzione per via della friabilità, si perde quota sulla pietraia quindi, presso un bivio, si sceglie la traccia di destra, che traversa alla base della Tour Real e si porta su terreno decisamente meno precario. Con comodo percorso a mezza costa la traccia perde quota lungo pendii prima terrosi, quindi erbosi, portandosi infine sulle sponde del meraviglioso Lago Nero (2591 m, h 0,30 dal colletto). 

Costeggiato in piano tutto il lago sulla sua sponda destra (est), si giunge presso il suo emissario: scendendo lungo una poco marcata traccia che si mantiene sulla sponda destra del modesto rio , e che lo guada solo più in basso, seguendo una delle molte tracce di bestiame si va ad intercettare l’ampia mulattiera segnalata del Vallone Antolina, poco a valle del Lago Blu (h 0,30 dal Lago Nero).

Non rimane ora che seguire in discesa l’ampio tracciato che, con percorso tortuoso ed in verità un po’ monotono, discende tutto l’ampio Vallone Antolina. Con un ampissimo tornante si giunge, più in basso, in vista dell'alveo del Rio Antolina (emissario del Lago Blu, che scorre in una lunghissima gola rocciosa con una serie di impetuose cascate): presso un panoramico ripiano erboso sorgono i ruderi delle pittoresche Grange Antolina (2298 m, vedi anche itinerario Rocca Bianca). Entrato nel bosco, il sentiero continua a scendere con numerosi ripidi tornanti fino ad uscire in un ampio parcheggio sterrato, alla confluenza del Vallone Antolina con quello di Saint Veràn (paline per il colle omonimo). Seguendo in moderata discesa la stradetta asfaltata, prima nel lariceto e poi per prati, si ritorna velocemente al parcheggio inferiore, da cui si era partiti (h 1,30 dall’incrocio con la mulattiera).

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 circa 

DISLIVELLO

1050 m circa 

DIFFICOLTA’

EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

7 settembre 2014 

PERIODO CONSIGLIATO

metà luglio - fine settembre

COMMENTI

Bellissimo giro ad anello, panoramico e spettacolare. Molto selvaggio nella prima parte, con la risalita di un vallone solitario per incerte tracce di sentiero. Spettacolare il panorama dal colletto. Molto piacevole la comoda discesa, con il pittoresco Lago Nero ad ingentilire alquanto il paesaggio. Consigliato.