Tour Reàl 2877 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI EDITORE scala 1:25.000 - Foglio 17

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 13

 

FOTO NOTEVOLI

LA CIMA DI PIENASÈA ED IL COLLETTO DELLA TOUR REÁL, CON ALCUNI ESCURSIONISTI IN TRANSITO, DALLA VIA NORMALE ALLA TOUR REÁL

IL TRACCIATO DELLA VIA NORMALE VISTO DALLA BASE DELLA PARETE

LA PARETINA OCCIDENTALE DELLA TOUR REÁL CON IL TRACCIATO DELLA VIA COMUNE

 

STORIA ALPINISTICA

La Tour Reàl ( 2877 m ) è una caratteristica struttura rocciosa situata in alta Valle Varaita, a cavallo dei Valloni Subirane-Tirabuc e Antolina.

Non è una cima particolarmente elevata, ma la sua posizione isolata e una certa selettività di accesso la rendono una meta quanto mai interessante.

La cuspide sommitale è costituita da una serie di blocchi rocciosi in cui prevalgono le linee verticali, separati da alcuni camini brevi ma piuttosto ostici. La sommità vera e propria è bifida, ma la cima principale è la nord-ovest, sulla quale sorge una croce in metallo.

Riguardo al toponimo, esso costituisce uno dei molti esempi di errata traduzione (in questo caso addirittura in francese!) di toponimi di origine occitana: il nome locale “tur ryàlh”, infatti, identificava una elevazione rocciosa (tur) incisa alla base da profondi canaloni detritici (ryàlh), e nulla aveva a che fare con qualcosa di “regale” …

La prima ascensione fu compiuta il 19 settembre 1889 da Michele Celeste Bés, in compagnia di alcuni alpini, scalando il verticale camino che separa le due vette della Tour Reàl. Questo itinerario, erroneamente valutato “F+” nel volume “Monte Viso – Alpi Cozie Meridionali” della “Guida dei Monti d’Italia”, risulta in realtà assai più ostico, con un esposto passaggio valutabile III°+ verso l’uscita. Oggi si preferisce seguire la via aperta, quasi contemporaneamente al Bés, dal soldato-guida Fronte, che raggiunse poco dopo di lui la vetta salendo lungo il breve caminetto inciso tra la cima principale e l’anticima Nord: questo percorso, giudicato “AD” nella GMI, è in realtà assai più agevole dell’originale, e risulta oggi attrezzato a chiodi e abbondantemente segnalato.  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Fossano (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiunge Villafalletto e si risale quindi la Val Varàita. Superati Sampeyre e Casteldelfino, si lascia a sinistra la diramazione per Bellino e si prosegue nel solco principale con numerosi tornanti fin nei pressi della diga che sbarra a valle il Lago di Pontechianale, presso la borgata Castello

Si prosegue oltre Pontechianale e, con alcuni tornanti, si sale a Chianale ( 1800 m ): si lascia l’auto in un capace parcheggio a monte dell’abitato, oltre un ponte sulla sinistra che immette nell’impluvio del Vallone Antolina ( 80 km da Fossano).

 

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio si procede sull’ampia sterrata che si inoltra nel Vallone Antolina. Lasciata subito a sinistra la deviazione per il Colle del Rastel (paline, vedi anche itinerario Anello della Tour Real), si continua sull’ampia sterrata in moderata salita, prima fra i prati e poi in un bel lariceto, fino ad un nuovo ampio parcheggio sterrato posto alla confluenza fra i valloni Antolina e di Saint Veràn.

Lasciata a questo punto la sterrata, si segue il sentiero di sinistra (paline), che inizia a salire con ampi e ripidi tornanti nel fitto lariceto. Più in alto il sentiero esce dal bosco e, per inclinati pascoli, taglia in diagonale fino al poggio erboso, dominante una stretta forra, dove sorgono le Grange Antolina (2298 m, h 1,15 dal parcheggio).

Con un ampissimo tornante verso sinistra si aggira un rilievo roccioso, quindi si prosegue con numerosi tornanti fra i pascoli con percorso un po’ monotono verso l’erbosa testa del vallone. Giunti ai dossi erbosi immediatamente a valle del Lago Blu (ma senza raggiungerlo), si devia per vaghe tracce verso sinistra, risalendo poi il successivo valloncello con strette svolte fino alla conca erbosa dove giace lo splendido Lago Nero (2591 m, h 1,00 dalle Grange Antolina).

Contornato il lago sulla sinistra (destra idrografica), una traccia rimonta i morbidi dossi erbosi a monte dello specchio d’acqua, puntando in direzione dell’evidente castello roccioso della Tour Reàl. Più in alto, quando il pendio diventa di terra e detriti, si continua per evidenti tracce (ometti di pietre) che tagliano in salita a mezza costa in direzione dell’avvallamento detritico a destra della Tour Reàl, che fa capo all’omonimo colletto. Giunti ad un bivio, si prosegue a sinistra in salita con strette svolte fra friabili detriti. Ormai poche decine di metri sotto il Colletto della Tour Reàl (2841 m, vedi anche itinerario Anello della Tour Real), si incontrano a sinistra i segnavia gialli che si dirigono in diagonale verso la base della parete (h 0,40 dal Lago Nero, attacco).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Sempre seguendo i segni gialli, si supera un primo gradino di circa 3 m piuttosto verticale (II°+), quindi si prosegue in diagonale verso sinistra, mirando al caminetto che separa le due cime della torre. Un nuovo risalto si può superare indifferentemente per il liscio caminetto inclinato di destra (come indicano i segni gialli) o per l’esposta paretina di sinistra, leggermente strapiombante ma più appigliata (altri 4 m di II°+). Per massi e detriti (I°+) si giunge ai piedi di un terzo ostico risaltino ( 3 m , II°+), oltre il quale, con breve traversata su placchetta inclinata, si giunge alla base del verticale camino fra le due cime (cordoni su spuntone per eventuale discesa in doppia).

Senza affrontare il camino (scalato dal primo salitore, che comporterebbe passi molto esposti di III°+), si seguono i segni gialli, che traversano a sinistra alla base della cuspide sommitale e, con un passo esposto (II°), conducono alla base di uno stretto caminetto leggermente inclinato verso sinistra (chiodo con anello giallo alla base), inciso fra la cima principale e l’anticima Nord.

Con passo scomodo si entra nello strettissimo spacco e lo si risale ( 10 m , II°+, difficoltoso con zaino grande) sbucando su uno stretto forcellino, ormai sulla cresta sommitale (altro chiodo giallo con anello).

Con divertente ed aerea arrampicata si risale la ripida crestina di destra (II°+ esposto), si supera un nuovo chiodo con anello e, per gli ultimi massi, si giunge in cima ad uno spuntone. Sceso un basso gradino (I°+), si traversa per detriti alla vetta della Tour Reàl ( 2877 m , croce e libro di vetta, h 0,30 dall’attacco).

Fantastico panorama su Monviso, gruppo del Pan di Zucchero-Pic d’Asti, Rocca Bianca, Roc della Niera e sui sottostanti pittoreschi laghi. Nel lontano fondovalle si avvista la borgata di Chianale.

 

Discesa: si segue a ritroso l’itinerario di salita fino al chiodo con anello al sommo della cresta. Con una doppia di 15 m (un po’ scomoda perché in leggera diagonale) si ritorna alla base dello stretto caminetto inclinato. Dopo aver traversato in piano fino alla base del camino fra le due cime della montagna, si può effettuare un’altra doppia di 15 m per scendere i risalti superiori (con 30 m si arriva praticamente alla base), quindi si ridiscendono in arrampicata (massima attenzione) gli ultimi metri fino all’attacco (h 0,30 dalla cima).

Di qui, lungo il percorso seguito in salita, nuovamente al parcheggio (h 2,20).

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 circa (di cui di arrampicata h 0,30 per la salita e h 0,30 per la discesa)

DISLIVELLO

1000 m circa ( 35 m circa il dislivello dell’arrampicata)

DIFFICOLTA’

PD (passi esposti di II°+)

MATERIALE UTILE

una mezza corda da 30 m , casco, cordini, 3/4 rinvii

ULTIMO SOPRALLUOGO

7 settembre 2014

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre 

COMMENTI

Arrampicata molto breve, ma anche esposta e piuttosto divertente. Per qualcuno il fardello delle circa 3 ore di avvicinamento è un difetto, mentre in realtà ciò contribuisce alla non eccessiva frequentazione. Itinerario interamente segnalato con evidenti strisce gialle, forse talora persino eccessive. I passaggi più impegnativi sono chiodati, e la roccia è generalmente buona. Per i meno esperti, possibilità di sicure sui numerosi spuntoni presenti. Ambiente di vetta aereo e molto panoramico. Consigliatissima.