Una traccia di
sentiero si inerpica sui pendii erbosi a monte della strada, raggiungendo
in breve la casermetta; bella veduta sulla testata del Vallone
dell'Agnello, con Pan di Zucchero (3208 m),
Rocca Rossa
(3173 m) e Pic d'Asti (3219 m), e su quello del Soustra, con
il lontano Passo della Losetta ed il gruppo del Monviso.
Continuando a seguire le tracce, per lo più di bestiame, si entra
dall'alto nel Vallone di Saint Veran; mantenendosi alti sul fianco
della montagna, si prosegue a mezza costa fino ad incontrare il sentiero
di fondovalle (proveniente direttamente da Chianale) presso ampi
pendii prativi. Risalendo l'ampio vallone, il sentiero si fa rovinato
(probabilmente a causa delle mandrie, ma anche del ruscellamento) fino a
toccare le Grange Cheiron (2441 m, h 0,35);
più in alto, a ridosso di uno sperone roccioso con bella cascata, una
serie di tornanti più ripidi fanno guadagnare quota, passando di fianco
ad una Madonnina posta in una nicchia: bella veduta sull'incombente
bastionata della Rocca Bianca e, alle nostre spalle, sull'alta
Valle Varaita con il lago di Pontechianale.
Raggiunto un vasto
ripiano erboso, appare in alto a sinistra l'ampia depressione del Colle
di Saint Veran (2848 m); il sentiero, qui in condizioni decisamente
migliori, compie un larghissimo giro da destra a sinistra, taglia una
serie di ripide pietraie passando a monte di un appicco roccioso già ben
visibile dal basso e, con un'ultima moderata salita, tocca il Colle di
Saint Veran (2848 m, h 1,25
dalle Grange Cheiron, confine
di stato). Bella vista, sull'opposto versante, sul Vallon Aigue Blanche,
con il piccolo Refuge de Saint Veran, e sui lontani ghiacciai del Delfinato.
Sul versante italiano, spicca la strabordante mole del Monviso.
Seguendo il filo di cresta verso sinistra, per chine arrotondate di
sfasciumi nerastri, si raggiunge un pendio detritico più ripido, che si
risale con una serie di faticosi tornanti; raggiuntane la sommità, si
taglia alla base, sul versante francese, un cimotto roccioso, raggiungendo
l'appicco terminale della
Rocca Bianca (h
0,30 dal Colle di Saint Veran). Aggirando uno
spigoletto sulla sinistra, (o arrampicando il breve saltino iniziale
proprio di fronte) si monta su di un'ampia cengia che si percorre da
sinistra a destra; raggiuntone il termine, si superano due brevi caminetti
nuovamente verso sinistra (scarsi appoggi per i piedi, serve un po' di
forza) fino ad una selletta con uno spuntone roccioso, che si affaccia
nuovamente sul versante italiano. Discesi lungo il breve canalino
dall'altra parte (attenzione, oltre il piccolo pianerottolo al termine del
canale, una altissima parete si inabissa sui ghiaioni del Vallone di
Saint Veràn), si risale una rampa inclinata sulla destra che porta su
di un vasto ripiano detritico, ormai in vista della croce posta sulla
Cima Nord-Est (3048 m) della Rocca Bianca, che si raggiunge con pochi
passi lungo l'affilata crestina sommitale. Splendida veduta a giro
d'orizzonte, con in primo piano la slanciata piramide del Monviso
(3841 m); verso destra incombe la rocciosa punta Sud-Ovest della Rocca,
che di qui appare nettamente più elevata.
Tornati al ripiano, si
raggiunge la base del cono terminale, che si risale per un canale roccioso
fino ad un successivo, ancora più vasto ripiano (ometti). Risalendo la
parete di fronte, prima direttamente, poi per una fessura verso destra si
raggiunge uno stretto camino, che si supera con qualche difficoltà
(passaggio più difficile, scarsi appigli, II° grado); dal successivo
terrazzino, indifferentemente a destra o sinistra, si risale l'ultima
crestina rocciosa (esposta) fino all'estrema Cima Sud-Ovest della Rocca Bianca
(3064 m, h 0,30 dalla Cima
Nord-Est). Si ripete, in misura maggiore, la vista della Cima Nord-Est,
con in più l'impressionante torrione nerastro del Roc della Niera
(3177 m), che emerge oltre la depressione del Colle Biancetta.
Tornati al ripiano con ometti, si scende lungo una traccia fin sul fondo
di un canalone sul versante francese, che si risale fino al colletto
superiore, nuovamente sullo spartiacque; un sentierino discende lungo
pendii detritici arrotondati fino alla vasta depressione del Colle
Biancetta (2901 m, h 0,20 dalla
Rocca, cartelli).
Scendendo ora lungo l'erboso
Vallone Biancetta,
si raggiunge un primo vastissimo ripiano con un enorme masso erratico, da
dove si continua a scendere lungo pendii erbosi più ripidi; lasciato a
destra il fantomatico Lago della Niera (un semplice pantano), il
sentiero, che qui si presenta molto rovinato, raggiunge la sponda del
vasto e pittoresco Lago Blu (2523 m, h
0,40 dal colle), nei pressi di un ricovero.
Aggirato a valle il
lago (in cui si immette un'alta, bifida cascata) si guada il rio emissario
e si risalgono i mammelloni erbosi dell'altra sponda; lasciata a destra
una labile traccia che si dirige verso il Lago Nero, si scende
lungo l'ampia mulattiera (indicazioni) che discende i ripidissimi pendii
erbosi del Vallone Antolina, alla base dei contrafforti rocciosi
della Tour Real (2877 m). Con sinuoso percorso, si giunge più in
basso in vista dell'alveo del Rio Antolina (emissario del Lago
Blu, che scorre in una lunghissima gola rocciosa con una serie di
impetuose cascate) presso un panoramico ripiano erboso su cui sorgono le
pittoresche Grange Antolina (2298 m, h 0,40 dal
lago). Bella vista su tutto lo
svolgimento del fronteggiante Vallone di Saint Veran, con il
percorso effettuato all'andata.
Continuando in discesa, si supera un nuovo
tratto con traccia rovinata (ruscello che scorre sul sentiero) e si entra
finalmente in uno splendido bosco di conifere, dove si perde quota con una
serie di tornanti; superata una malga (vendita di latte e formaggi) si
raggiunge una strada sterrata presso un ponte sul Rio Antolina
(bivio per il Colle di Saint Veran), da dove in breve si raggiunge
la strada asfaltata poco a monte dell'abitato di Chianale (h
1,10 dalle Grange Antolina).
Con l'autostop, o meglio con
una seconda auto lasciata preventivamente in questo punto, si torna al
parcheggio presso il ricovero militare.