23. Grotta delle Anime - Arma del Mulo

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIU' PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 23

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

DAI PRESSI DELLA CAVA DI PIETRA DEL FINALE VERSO “LE FORMAGGETTE” E L’”ACROPOLI”, CON IL PERCORSO DI VISITA

LE “FORMAGGETTE”

LA TENEBROSA ARMA DEL MULO

PARTICOLARI CONCREZIONI ALL’ARMA DEL MULO

 

INTRODUZIONE

Nell'immediato entroterra di Finale Ligure, e precisamente sopra all'antico nucleo di Finalborgo, si origina un costone inizialmente boscoso che si allunga verso Nord, a separare i bacini dei torrenti Pora ed Aquila. Subito sopra Finalborgo due imponenti opere fortificate di origine medioevale, Castel San Giovanni e Castel Govone, dominano il paesaggio ed un consistente tratto di costa. Oltre l'ampia sella dove sorgono le poche case di Perti Alto, il costone si fa più ripido e selvaggio e, fra fitto bosco ed affioramenti rocciosi, continua a salire fino ad allargarsi all'ampio tavolato, sorretto su tre lati da potenti pareti rocciose verticali, che culmina con la vetta della Rocca di Perti ( 397 m ). La Rocca costituisce una delle falesie di arrampicata più note e frequentate del Finalese, grazie alla comodità degli accessi, alla varietà delle vie ed alla panoramicità della sommità, da cui la vista spazia dai monti del Beigua all'Isola Gallinara.

Fra la vegetazione intricata dell’altipiano si trovano numerose curiosità naturali e antropologiche: dai numerosi ripari sottoroccia adattati in antichità dall’uomo a primitivi ricoveri a vere e proprie caverne, dalla caratteristica formazione rocciosa chiamata “le formaggette” alle cave di pietra del Finale, per non dimenticare l’importante sito archeologico del “Villaggio delle Anime”, risalente all’età neolitica.

 

PUNTO DI PARTENZA:

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Calice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alto (poche possibilità di parcheggio presso la chiesa).

 

ITINERARIO

Dal cippo a ricordo dei "martiri perticesi" una mulattiera aggira alcune case 8bel porticato), passa sul retro della chiesa di San Sebastiano e prosegue poi a mezzacosta nel fitto bosco (palina e segnavia VP). Dopo poche decine di metri si abbandona la “Via del Purchin” (vedi itinerario n. 19) per seguire a destra un sentiero che prende ad inerpicarsi con decisione lungo la dorsale boscosa (palina e segnavia ___ del “Sentiero Ermano Fossati”). Superando numerosi gradini rocciosi grazie ad antichissime scalinare intagliate nella roccia, il sentiero risale con decisione il ripido costone boscoso nei pressi del suo filo, con vedute che via via si ampliano su Perti Alto e su Finale Ligure. Risalito uno speroncino roccioso (parapetti) si continua su terreno ripido e roccioso, superando alcuni brevi risalti grazie a staffe e corde fisse (facile). Dopo un tratto di bosco, si giunge nei pressi di una paretina rocciosa, che il sentiero lascia a destra: a questo punto si può seguire una breve traccia verso destra che, in piano, raggiunge la base della parete, dove si trova un bellissimo riparo sottoroccia ancora ottimamente conservato e da dove si gode di magnifica vista su Finale Ligure (h 0,20 da Perti Alto).

Ritornati sul sentiero principale, si prosegue lungamente nel bosco con poco faticosi saliscendi: superato un primo cocuzzolo boscoso, con una breve deviazione a sinistra si può raggiungere la sommità della ex Cava della Rocca di Perti (attenzione al salto incombente!) presso alcuni arrugginiti manufatti metallici (cisterna, cassone, carrucola per filo diamantato), da dove si gode si spettacolare vista sulla Valle Pora, sull’abitato di Gorra e sulla costiera Monte Carmo – Bric Agnellino. Proseguendo lungo il sentiero segnalato, ancora con vari saliscendi nel bosco, si giunge infine ad intercettare il sentiero della “Via del Purchin”, a pochi metri da un nuovo bivio segnalato (paline, h 0,45 dal riparo sottoroccia). Si segue, verso sinistra, la “Via del Purchin” nel fitto bosco fino a poco prima dell’ampia sella boscosa tra Bric delle Anime e Bric della Croce, le due principali elevazioni della Rocca di Perti. A questo punto si staccano due evidenti sentierini, il primo verso destra, quindi subito dopo a sinistra: seguendo quest’ultimo (dopo pochi metri evidente ometto), si rimonta una costola rocciosa e si giunge al cospetto del curioso pinnacolo denominato “le formaggette” (h 0,10 dal bivio con paline). Si tratta di un torrioncino alto circa 5 metri costituito da un massiccio basamento squadrato sormontato da quattro grossi massi a forma di parallelepipedo che ricordano, nella loro forma, una serie di “formaggette” impilate una sull’altra. Bellissima veduta fino all’Isola Gallinara e a Capo Mele.

Aggirato sulla sinistra il pinnacolo, si segue una traccia assai incerta che sale verso destra una specie di brevissimo canalino boscoso, uscendo su una forcellina caratterizzata da bellissimi buchi di erosione nella roccia. Seguendo la breve crestina di destra (attenzione, esposto!) si raggiunge un particolarissimo piccolo bacino scavato nella roccia (l’acqua si trova solo subito dopo abbondanti piogge), da dove uno scolmatore si affaccia su una strapiombante paretina alta una decina di metri (attenzione!). Questo sito pare fosse conosciuto ed utilizzato per scopi rituali già in epoca neolitica (nelle vicinanze sorgeva il “Villaggio delle Anime”), ed è localmente noto come “l’Acropoli”. Ritornati alla forcelletta con i buchi di erosione, ci si cala dall’altra parte lungo un canalino gradinato di pochi metri (I° grado) ritornando nel bosco: su un lastrone nei pressi si possono notare anche numerose coppelle, che sembrano avvalorare l’ipotesi di una frequentazione del sito a scopo rituale. Proseguendo a destra lungo una traccia nel fitto bosco, si costeggia la verticale bastionata al sommo della quale si trova “l’Acropoli”, quindi si scende per un tratto molto ripido fino a reimmettersi sul sentiero principale della “Via del Purchin”, poche decine di metri oltre il punto in cui lo si era abbandonato (h 0,15 da “le formaggette”).

Proseguendo ancora qualche decina di metri lungo questo sentiero, presso un’ampia curva verso sinistra, si può deviare a sinistra nel bosco fino ad una paretina rocciosa dove si trova un altro piccolo riparo con muretto a secco: interessante soprattutto la scanalatura nella roccia che sembra effettuata per sorreggere una qualche copertura.

Si segue a ritroso la “Via del Purchin” fin nei pressi del bivio per “le Formaggette”: si segue a questo punto il sentierino a sinistra (quello notato sulla destra all’andata) che, dopo una decina di metri, si fa molto evidente. Dopo poco si giunge in corrispondenza di una lingua detritica, evidenti residui di scavo: risalendo la lingua di detriti verso destra, si giunge in vista di una antica cava di pietra del Finale (h 0,20 da dove si ritrova il sentiero). Sulla parete della cava si può notare una bella croce scolpita, ancora ottimamente individuabile. Molto interessanti anche i gradoni originati dall’asportazione dei materiali estratti, così come i segni evidenti delle “scalpellate” sulla roccia. Anche la fruibilità di questo interessantissimo sito, come di tutti quelli toccati nel presente itinerario e molti altri nel Finalese, è possibile grazie all’impegno ed alla passione di Giorgio Massone, socio del C.A.I. di Loano, che dedica ogni anno decine di giorni di faticoso lavoro (volontario!) alla loro pulizia e sistemazione.

Ritornati alla base della lingua detritica, si prosegue a destra lungo il ben evidente sentiero che aggira la sommità del Bric delle Anime e, giunto in corrispondenza delle verticali paretine che sorreggono la vetta, raggiunge l’ingresso superiore della Grotta delle Anime (h 0,10 dalla cava), preceduto da due aperture nel terreno (attenzione).

Dall’ingresso si entra in una ampia sala, fiocamente illuminata dalle due aperture precedentemente notate che si aprono sul suo soffitto. A sinistra si trova lo sbocco di uno stretto cunicolo che si collega con l’ingresso inferiore della grotta. L’ingresso inferiore si raggiunge in pochi passi, scendendo lungo una traccia che parte dallo spiazzo antistante l’ingresso superiore: è costituito da una bassa apertura sormontata da caratteristici buchi di erosione. Subito dopo l’ingresso, il cunicolo svolta con decisione a destra, quindi si abbassa decisamente (si deve strisciare per 4-5 metri) e sale fino a sbucare nella sala superiore. Si raccomanda di non avventurarsi da soli o se si soffre di claustrofobia (lampada obbligatoria!).

Si ritorna sul sentiero della “Via del Purchin” e lo si segue a ritroso, verso sinistra, fino al bivio con paline incontrato in precedenza: si prende quindi la “Variante del Mulo” (segnavia VM), che scende a sinistra nel bosco fitto. Con percorso evidente ma in qualche punto ripido, il sentiero perde quota velocemente: quando appare a destra una paretina rocciosa, si abbandona il sentiero segnalato (che si mantiene più a sinistra) e si segue una labile traccia che conduce dinnanzi all’ingresso dell’Arma del Mulo (h 0,30 dalla Grotta delle Anime).

Si tratta di un’ampia cavità parzialmente chiusa con muretti a secco, che sul lato sinistro presentano anche due piccole aperture a guisa di finestrelle. L’interno, molto buio, è costituito da un primo salone piuttosto vasto che si abbassa verso il fondo, dove una serie di colonnine sorreggono una bellissima volta costellata di numerosissime piccole stalattiti in formazione. Al centro una vaschetta raccoglie le acque che cadono dal soffitto, originando una sorta di “acquasantiera” naturale.

Ritornati sul sentiero, si prosegue la discesa, su terreno sempre più ripido: un tratto particolarmente erto e scivoloso è agevolato da una fune corrimano. Proseguendo la discesa nel fitto bosco, si esce sulla stradetta asfaltata che da Perti Alto conduce a Montesordo poco sotto le Case Valle, all’altezza della chiesetta di San Benedetto. Di qui, seguendo la stradetta verso destra, si ritorna in breve a Perti Alto (h 0,40 dall’Arma del Mulo).

 

TEMPO TOTALE

h 3,15 circa (esclusi i tempi per l’esplorazione delle grotte) 

DISLIVELLO

150 m

DIFFICOLTA’

EE (orientamento non sempre facile)

ULTIMO SOPRALLUOGO

22 novembre 2015

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Interessante escursione che consente di visitare alcune poco note, ma molto pittoresche, particolarità della zona di Perti. Interessanti e panoramiche le digressioni alle “formaggette” e all’”Acropoli”, caratteristica la cava di pietra, assai remunerative le due grotte (divertente quella delle Anime per la facile speleologia, molto bella per le concrezioni quella del Mulo). Ancora un grosso “GRAZIE” all’amico Giorgio Massone che, di sua iniziativa, rende fruibili questi siti che, senza di lui, sarebbero sommersi da rovi e vegetazione infestante. Molto consigliato!