Si
segue il sentiero che si origina proprio davanti alla cappelletta, e che
prende a risalire ripidamente il fitto bosco alla base delle imponenti
pareti del Bric Pianarella. Con numerose svolte il sentiero (segnavia ▲▲)
guadagna quota, fino ad uscire alla base della parete, presso un canalino
che scende a destra rasente alle rocce. Si prosegue a sinistra, di nuovo
nel bosco, e con altri brevi tornanti si costeggia un grosso roccione
immerso nella vegetazione. Poco dopo si raggiunge una paretina fra gli
alberi con grossa cengia orizzontale, oltre la quale si incontra un bivio:
si trascura la diramazione di destra, segnata con tacche rosse e blu (vedi
anche itinerario n° 6) per proseguire sul sentiero principale, ora
meno ripido, che risale gradualmente la boscosa valletta compresa fra il Bric
Pianarella (a destra) ed il Bric Spaventàggi (a sinistra).
Raggiunta la testata della valletta, costituita da una serie di ripiani
alberati, il sentiero si inerpica a sinistra, sul fianco del Bric Spaventàggi, giungendo in breve ad incrociare l'ampio sentiero con
segnavia ■
proveniente dalla chiesa di San Bernardino, sopra Finale
Marina.
Si segue questo sentiero,
praticamente pianeggiante, verso sinistra, si supera un roccione
panoramico e si giunge in breve all'ampio lastrone roccioso chiamato Ciappo
dei Ceci (330 m, h 1,00). Sul
lastrone, di circa 300 mq, sono visibili numerose incisioni preistoriche e
medievali, oltre alle caratteristiche canalette e vasche per il
convogliamento dell'acqua piovana.
Proseguendo lungo il ben tracciato
sentiero, si scende brevemente ad una prima ampia sella boscosa, sul
versante di Cornèi: qui stacca a destra la traccia (segnavia B)
che passa per una prima vecchia falesia chiamata "Omo Ora" (alcuni
spit arrugginiti), poi prosegue pianeggiante nel bosco per un tratto, per risalire
infine con alcune ripide svolte all'evidente antro della Bocca di
Bacco, affacciato meravigliosamente sui boschi e le pareti di Cornèi
(h 0,10 dal colletto). Numerose vie di
arrampicata si sviluppano sulle strapiombanti pareti dell'anfratto.
Tornati al colletto, si prosegue lungo il sentiero segnato ■
che traversa la testata di una valletta boscosa, supera una recente frana
e, con ultima breve salita fra qualche lastra rocciosa, si porta
sull'ampio Ciappo delle Conche (h
0,30
dal Ciappo dei Ceci). Per le notizie sul ciappo, vedi itinerario
n° 2.
Da qui due possibilità per proseguire: o scendere a Orco
con l'itinerario n°
2, o in Valle Sciusa
lungo la Val Cornèi.
Altrimenti ritorno per lo stesso itinerario in h
1,15.