Si
prende la carrareccia, per qualche metro cementata e poi sterrata, che
dopo una breve salita si appresta a discendere tutto il solco della Val
Cornèi, ma quasi subito la si abbandona (sbarra) per prendere a
destra un bel sentiero (segnavia ■)
che prende a risalire con alcuni tornanti il fianco boscoso di Monte
Cucco, ricco di anfratti
rocciosi. Dopo un tratto in
piano a mezzacosta alti sulla Val Cornèi, si lascia
ancora a destra il segnavia ●●●
(percorso di ritorno) e si prosegue scendendo abbastanza decisamente
lungo un'ampia cengia rocciosa molto caratteristica (un po' di
attenzione è richiesta per via dell'esposizione, anche se non si
avverte molto grazie alla vegetazione). Ci si inserisce così nel corso
della breve valletta che, con bel percorso nel
bosco lussureggiante e dopo aver lasciato a sinistra il
sentiero segnalato ▲,
conduce all'ampia spianata del Ciappo
delle Conche (340 m ca., h
0,30 dal parcheggio).
Molto
interessante risulta la visita del sito, con le numerose canalizzazioni
per la raccolta dell'acqua piovana in vaschette appositamente scavate e
soprattutto per le molte incisioni, risalenti ad epoche diverse,
reperibili in zona. Le più famose sono chiamate "il
trenino", "la nave", "il
fiore". Seguendo un breve sentiero a sinistra, che si origina
in corrispondenza dell’inizio del ciappo, si può visitare un
interessante sito ai piedi di una paretina rocciosa chiamato "il
Trono", caratterizzato da un riparo sotto roccia
costituito da una serie di caratteristici sedili scavati nel calcare.
Si
percorre ora il ciappo e, all'estremità opposta, si incontrano alcuni
cartelli: trascurando il segnavia ■
(vedi anche itinerario
n. 5), si segue a destra il sentiero con segnavia ●●●:
aggirato un cocuzzolo roccioso, si prosegue lungo l'evidente sentiero,
che aggira una elevazione sul lato Valle dell'Aquila, passa
presso un lastrone dove si può godere di bel panorama sulla dorsale
Spaventaggi - Pianarella e, oltre il solco della Valle dell'Aquila, su
Bric Scimarco e Bric del Frate, fino a salire ad un'ampia sella boscosa
immediatamente a sud di Monte Cucco. Il riferimento è proprio la sella,
perchè dopo il sentiero inizia a scendere verso Orco: qui si originano
due sentierini, a sinistra, che si insinuano nella boscaglia.
Si
prende il sentiero di sinistra dei due che si diramano da quello
principale (palina in legno per la falesia “La Taverna”), che si
allunga verso sinistra in lieve discesa e che sbuca, dopo pochi minuti,
ad una sella rocciosa aperta sulla sommità delle verticali pareti di
Monte Cucco, presso un caratteristico blocco spaccato. Da qui è
consigliabile seguire
il ciglio della parete verso sinistra (attenzione, qualche
passo esposto) fino alla cuspide della Torre, dove si
trova una statuetta di Gesù che guarda verso l'abitato di Feglino,
visibile già dalla sella rocciosa. Ambiente molto aereo e spettacolare:
qui arrivano molte delle vie classiche di Monte Cucco.
Tornati
alla sella rocciosa, si prosegue verso destra, sempre sul ciglio della
parete (passare più verso l'interno è reso molto difficile
dall'intricatissima vegetazione) e, risalita qualche banale roccetta, si
giunge sulla spianata rocciosa, circondata dal bosco, che costituisce la
reale sommità di Monte Cucco (
397 m
, h 0,30 dal Ciappo delle Conche).
Proseguendo
verso destra, si scende una brevissima rampa rocciosa e si trova una
traccia (ometto): trascurando la prosecuzione in discesa a sinistra (che
dopo pochi metri si perde nel bosco), si va a destra, quasi in piano, e
in una cinquantina di metri si ritorna ad incontrare il sentiero ●●●,
presso la sella con il trivio incontrato in precedenza.
Si
segue a questo punto il sentiero segnalato verso sinistra, mentre scende
comodo prima nel bosco, poi lungo un'ampia cengia rocciosa in mezzo alle
falesie (sotto quella denominata "Un Domani", sopra la
"Burrida").
Ritrovato
il sentiero ■,
lo si segue a sinistra fino al parcheggio (h
0,30 dalla cima di Monte Cucco).