3. Rocca degli Uccelli e Rocca di Corno

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 3

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

INTRODUZIONE

La massiccia dorsale sulla sponda sinistra idrografica della bassa Valle Sciusa, nell'immediato entroterra di Finale Ligure, è costituita da un vasto altipiano boscoso sorretto da imponenti pareti rocciose, palestre di arrampicata fra le più rinomate del Finalese. Questo altipiano, delimitato ad oriente dal solco della caratteristica Val Ponci, si innalza alle sue estremità nord e sud nelle due belle cime della Rocca degli Uccelli (369 m, a nord) e della Rocca di Corno (315 m, a sud): si tratta di cime scarsamente rilevate rispetto all'uniformità dell'altipiano, ma che precipitano con pareti di 100-150 m verso l'esterno, dando origine così a cime ben definite, dalla spiccata individualità. 

La Rocca degli Uccelli, la cui parete risulta esposta a settentrione, è poco frequentata, e viene di solito ammirata da lontano, nonostante ultimamente si inizi a rivalorizzare anche questo settore di arrampicata, ma è sulla parete sud della Rocca di Corno il vero "paradiso dei climbers": grazie al microclima particolare, spesso qui si arrampica in maniche corte anche in pieno inverno! Il percorso della lunga dorsale è un itinerario piacevole e poco faticoso, e permette di godere di bei panorami dalle estremità delle due montagne. Interessante anche la visita ad uno dei classici "ciappi" del Finalese: il Ciappo del Sale. La salita lungo la Valle dei Fràssini, amena valletta boscosa che solca la fiancata orientale dell'altipiano circa a metà sviluppo, consente inoltre di rendere la gita più completa, pittoresca e solitaria.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si scende alla Via Aurelia e si procede a sinistra (direzione Savona) per circa 1 km fino a Finalpìa, da dove si prende ancora a sinistra la strada per Calvìsio

Oltre il paese si prosegue lungo la Valle Sciusa: dopo qualche centinaio di metri si abbandona la strada principale (diretta a Vezzi Pòrtio) per svoltare a destra (indicazione per Verzi). Superato il torrente su un ponte, si sale per una stradetta stretta e tortuosa fra belle case ristrutturate, fasce ed uliveti fino ad uno slargo al termine della salita: trascurato il breve ramo di destra, che porta al paesino di Verzi, si prosegue a sinistra per una carrareccia sterrata che taglia a mezza costa e raggiunge un discreto parcheggio in vista dell'imponente parete meridionale della Rocca di Corno.

 

ITINERARIO

Si segue la carrareccia sterrata che si inoltra nella pittoresca Val Ponci, a destra della Rocca di Corno: si tratta di una valle fossile (cioè il cui corso d'acqua non è più attivo, per via di fenomeni carsici) ricca di reperti fossili ed antropici. È infatti percorsa da una antica via consolare romana ("Via Iulia Augusta") che, partendo da Piacenza, attraverso Acqui Terme ed il Colle di Cadibòna raggiungeva Vada Sabatia (l'odierna Vado Ligure) da dove, per evitare la zona franosa di Capo Noli, tagliava nell'interno per la Colla di Magnòne e scendeva per la Val Ponci a Finale Ligure, collegando la Pianura Padana con la Liguria e le Gallie. Lungo il tracciato di questa antica strada si trovano cinque ponti di epoca romana, alcuni ancora ottimamente conservati, che arricchiscono di interesse storico il percorso della Val Ponci.  

Si segue comunque la carrareccia (segnavia ) che si inoltra pianeggiante nella valle, per incontrare presto il primo ponte, chiamato Ponte delle Fate: è quello meglio conservato dei cinque della Val Ponci, ad arco a tutto sesto costituito da grossi blocchi finemente sagomati e squadrati, incastrati fra loro con tecnica architettonica eccezionale. Poco dopo il ponte, si incontrano a destra della strada un agriturismo e poi alcune case coloniche. Sempre in mezzo ad orti, boschetti e campi coltivati la carrareccia diviene mulattiera, e per un tratto segue il greto ormai asciutto del torrente fossile. Oltre un muretto a secco, a sinistra, stacca il sentiero per la Valle dei Fràssini (segnavia ): si tratta di un vecchio percorso riscoperto piuttosto di recente, e che volutamente si è evitato di ripulire eccessivamente, mantenendolo in condizioni quasi primitive. Si trascura quindi la mulattiera di fondovalle (vedi anche itinerario n° 11) e si risale la valletta, fra fittissima vegetazione e paretine rocciose: durante la salita, che alterna tratti dolci ad altri più ripidi, si incontrano anche alcuni pittoreschi ripari sotto roccia. Verso la testata della valle la pendenza si accentua e, con erte svolte, il sentiero raggiunge la sommità dell'altipiano circa a metà del suo sviluppo, in corrispondenza di un piccolo "ciappo" con alcune incisioni (h 0,45). 

Qui ci si immette sul bel sentiero (segnavia ) che percorre la dorsale: lo si segue verso destra, praticamente in piano, fino a dove la vegetazione si apre e dal terreno emerge il vasto lastrone roccioso chiamato Ciappo del Sale (Ciappu da Sä). Vi si trovano numerose incisioni rupestri, tra cui figure di "oranti", croci, figure antropomorfe, oltre alle classiche canalette e vaschette per la raccolta dell'acqua piovana. 

Si prosegue lungo il sentiero-carrareccia, sempre nel bosco e con poche possibilità di scorci panoramici, fino a che questo non inizia a scendere con decisione sul versante Val Ponci: a questo punto si prende un poco evidente sentierino a sinistra che si mantiene grosso modo sulla dorsale e, con tortuoso percorso nella fitta boscaglia, sbuca sul ciglio della parete Nord della Rocca degli Uccelli, in corrispondenza della vetta (369 m, h 1,15). All'estremità destra delle lastronate sorge un vetusto ripetitore, dal quale un cavo scende a sbalzo (!) verso la base della parete: ambientalmente, non proprio un esempio da lodare! Bel panorama sulla zona di Boràgni, fino alle Rocche Bianche ed alla Rocca dei Corvi. 

Si ritorna indietro per l'itinerario già percorso fino al bivio per la Valle dei Fràssini e, trascuratolo, si prosegue sul segnavia lungo il largo sentiero di crinale. Con trascurabili saliscendi, il sentiero si porta in direzione Sud sempre attraverso un bel bosco fitto, taglia nuovamente per un tratto sul versante di Val Ponci per riportarsi nuovamente sul crinale presso uno slargo della vegetazione. Seguendo un sentierino a sinistra (segnavia ) si cavalcano le roccette terminali e, scendendo un breve gradino di un paio di metri (facile) si giunge sulla punta della Rocca di Corno (315 m, h 1,00 dalla Rocca degli Uccelli). Veduta mozzafiato sulle sottostanti pareti, e poi su Finale, il mare fino all'Isola Gallinàra ed Albènga. 

Tornati allo slargo, si prosegue sul sentiero principale, che inizia a scendere decisamente alla base delle rocce. Si incontra quasi subito un tratto di roccette, dove la discesa è facilitata da due brevi spezzoni di corda fissa (EE), poi si prosegue più facilmente per terrazze boscose e qualche roccetta aggirabile. Si trascura una diramazione a destra, diretta all'attacco delle vie alla parete Ovest, e rimanendo a sinistra si giunge in breve alla base della bianca parete Sud. 

Un comodo sentiero a svolte scende il ripido pendio coperto di macchia mediterranea e, deviando a sinistra, supera a guado il Rio Ponci e risale in pochi minuti nuovamente al parcheggio (h 0,20 dalla Rocca di Corno). 

 

TEMPO TOTALE

2,45 circa 

DISLIVELLO

100 m circa

DIFFICOLTA’

E, un passo EE in discesa dalla Rocca di Corno

ULTIMO SOPRALLUOGO

4 dicembre 2009

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Bella gita, molto rilassante e panoramica. Qualche tratto ripido nella risalita della Valle dei Fràssini, poi si cammina quasi sempre in piano. Bell'ambiente di vetta sulle cime. Un breve passo attrezzato con corda fissa nella discesa dalla Rocca di Corno, facile ma che richiede attenzione.