Punta Martìn 1001 m - via "Cresta Federici"

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO (RIPRESO DALLA SOMMITÀ DEL PICCO PALESTRA) 

 

STORIA ALPINISTICA

La Punta Martin (1001 m) sorge al centro di un caratteristico complesso roccioso nell'immediato entroterra di Genova Voltri. Con la fronteggiante cresta della Baiàrda ha costituito, per interi decenni, la più frequentata palestra di roccia dei genovesi, prima della "scoperta" dei calcari di Finale. 

La Cresta Sud di Punta Martin consente una arrampicata discontinua ma interessante, lungo un contrafforte solitario e panoramico su roccia più che buona: primi salitori furono i genovesi F. Federici e C. Picasso il 18/02/1906.  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Genova Voltri (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si risale la Val Leira fino all'ingresso del paese di Mele: qui si devia a destra nella breve valle del Torrente Acquasanta fino al piccolo centro di Acquasanta (200 m circa, grande Santuario che domina il paese). Con un paio di tornanti si sale dietro al santuario fino al piccolo parcheggio antistante la stazione ferroviaria (6,5 km circa da Voltri).

 

AVVICINAMENTO

Si entra nella stazione ferroviaria e si segue il marciapiede verso sinistra per alcune centinaia di metri, fino all'altezza di un passaggio a livello pedonale; si attraversano quindi i binari e, dall'altra parte, si imbocca una mulattiera che risale il pendio boscoso con alcuni comodi tornanti. Si raggiunge così una piccola conca erbosa, con alcune case isolate. Oltrepassato un cancello semi divelto, si fiancheggia ancora una grande casa abbandonata e, per bei prati, si scende ad imboccare il selvaggio Vallone della Baiardètta, racchiuso fra gli aspri contrafforti di Punta Martin - Monte Pennello e la scura Cresta della Baiàrda. 

Il largo sentiero prosegue per un po' quasi pianeggiante fino in località Gazêu (292 m, h 0,25), dove alcuni cartelli segnalano un bivio. 

Abbandonato il tracciato principale, che di lì a poco attraversa il Rio della Baiardètta diretto a Punta Martin per la cresta SO (via normale), si prende il sentiero di destra, che sale ripido lungo le pietraie alla base della Baiàrda. Guadagnata quota, la traccia traversa in leggera salita verso sinistra per andare a raggiungere, molto più a monte, nuovamente il Rio della Baiardètta, oltre un tratto dirupato del suo alveo. Seguendo il rio per un tratto (ometti), si supera il ben riconoscibile Masso del Ferrante (452 m, h 0,25 da Gazêu) e, per tracce un po' meno marcate, si giunge ad un nuovo cartello, che indica un sentiero a destra (classificato per Escursionisti Esperti) diretto alla Cappella della Baiàrda (vedi anche itinerario Baiàrda - Via classica del Diedro Gozzini). 

Si prosegue comunque ancora per un po' lungo il rio (vedi anche itinerario Baiàrda - Cresta Settentrionale), per poi deviare a sinistra in corrispondenza di una valletta laterale (ometti) alla testata della quale appare ben evidente la cresta Sud di Punta Martin. Con qualche passo su roccette, la traccia guadagna la dorsale della cresta, che risale sul filo per erba e rocce fino alla base dell'imponente torrione iniziale della cresta, chiamato "Corno Stella" per la sua somiglianza con l'omonima famosa guglia delle Alpi Marittime. 

Aggirato il torrione verso destra, si sale per facili rocce fino alla base di uno scuro camino (segno blu, anello cementato, attacco, h 0,40 dal Masso del Ferrante).  

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si sale il camino per una decina di metri (II°+), poi per una placchetta (III°+, chiodo ed anello) e facili cenge erbose si guadagna la sommità del torrione. Per erba e detriti si raggiunge quindi il filo della cresta, che si risale lungamente per roccette banali fino ad un piccolo intaglio. Qui un passaggio breve ma esposto (2 spit, III°) fa guadagnare uno spuntoncino, da dove un altro tratto facile conduce alla base di un più marcato torrione. 

Si attacca il torrione per la sua larga paretina meridionale (10 m, 2 spit e 1 chiodo, III°+) fino ad un ripiano erboso. Un tratto di cresta affilata, anche se facile (passi discontinui di II°) porta a superare diversi piccoli gendarmi: un passo un po' più delicato in discesa (II°+) consente infine di raggiungere un ampio ripido pendio erboso, che sorregge il castello sommitale di Punta Martin; a questo punto sono possibili 2 varianti:

a - seguendo tracce di sentiero, si risalgono i ripidissimi canalini erbosi di fronte, passando accanto al coreografico pinnacolo del Dito Mondìni, fino ad un marcato colletto (questo è l'itinerario dei primi salitori);

b - si traversano i pendii erbosi verso destra per alcune decine di metri, fino alla base di una evidente crestina rocciosa che costituisce la sponda destra dei canalini seguiti dall'itinerario originale: si attacca la crestina in corrispondenza di un diedro nerastro (ometto) e, con viscidi passaggi impegnativi (IV°/IV°+) si guadagna l'esposto filo (2 chiodi), che si percorre (III°) fino ad un colletto secondario; di qui scendendo per un breve canalino si guadagna il colletto dell'itinerario originale. 

Dal colletto si rimonta comunque la facile scarpata rocciosa di sinistra fino ad un ripiano erboso: entrati in un piccolo anfiteatro roccioso, si rimonta un breve ed evidente canale di roccia nera (attenzione alla possibile umidità) per uscire sul cocuzzolo dell'anticima. Scesi al colletto successivo, si risale brevemente alla cima principale di Punta Martin (1001 m, h 2,00 - 2,30 dall'attacco, croce, libro di vetta). Magnifico panorama sul porto di Voltri e su tutta la fronteggiante Cresta della Baiàrda.

 

Discesa: si segue il sentierino della via normale (segnavia ), che all'inizio si districa nel dedalo di rocce con alcuni passi leggermente esposti, e che segue poi la lunghissima e dirupata Cresta Sud-Ovest della montagna. Prestando sempre la dovuta attenzione ai tratti rocciosi, comunque sempre facili, si scende infine per una dirupata valletta boscosa fin sul fondovalle della Baiardètta (magnifico laghetto con cascata nel punto in cui si riattraversa il rio) e, con breve tratto pianeggiante, nuovamente al bivio in località Gazêu (h 1,25 dalla cima). Da qui si ritorna ad Acquasanta seguendo a ritroso l'itinerario di salita (h 0,25 da Gazêu). 

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 6,30 

DISLIVELLO

850 m circa (350 m circa di arrampicata)

DIFFICOLTA’

PD+ piuttosto discontinuo, passi di III°+; più impegnativa la variante superiore (passo di IV°+)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 30 m, 5/6 rinvii, cordini, eventualmente qualche nut e friend

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 aprile 2006

PERIODO CONSIGLIATO

marzo-aprile e novembre-dicembre

COMMENTI

Bella salita, solitaria e panoramica, mai troppo impegnativa. Presenta comunque alcuni passaggi divertenti e di soddisfazione, oltre ad essere inserita in un ambiente naturale molto caratteristico. Attrezzata nei punti impegnativi, necessari eventualmente un paio di nut nel diedro iniziale della variante superiore; sbiaditi segni blu lungo tutto l'itinerario. Consigliata.