CARTINA CONSIGLIATA
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Fraternali
scala 1:25.000 – Foglio 13
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI
MARITTIME
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SCHEDA
N. 46 |
STORIA
ALPINISTICA
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La
Serriera dell’Autaret è una lunga cresta rocciosa che si sviluppa verso
Nord dal nodo orografico della Testa
dell’Autaret (2763 m), e precisamente dai pressi della sua cima
Est (2672 m), formando il fianco sinistro idrografico del lungo Vallone della Guercia. Dopo un breve tratto, presso una sella detritica
scavalcata da una vecchia mulattiera ex-militare, la costiera dirama
verso Nord-Ovest un altro ramo, più breve ma altrettanto roccioso e
frastagliato (Serriera di Bagna), che racchiude con il crestone principale una
solitaria valletta sospesa e che va a costituire la sponda destra
idrografica del Vallone di Collalunga (o di Bagna).
La
Serriera dell’Autaret è composta da quattro punte principali, più
numerosi spuntoni rocciosi intermedi. La traversata completa, per
cresta, di tutte e quattro le punte è una lunga cavalcata non
difficile, ma impegnativa per l’impegno fisico e per la concentrazione
richiesta nei lunghi tratti facili, in quanto il terreno non è comunque
da sottovalutare: l’esposizione è sempre sensibile, e la roccia va
comunque sempre testata con attenzione prima di affidarvisi
completamente.
La
cima principale (2580 m) è quella posta più a Sud, cioè l’ultima
che si incontra nel corso della traversata. Il punto più impegnativo è
proprio la discesa da questa cima verso il colletto a monte della
Serriera, che consiglio di risolvere con una doppia di 30 m (altrimenti
difficoltà di III°+ esposto in discesa).
Primi
salitori: A. Daglio, A. Frisoni, A. Sabbadini, E. Stagno e G. Zapparoli
Manzoni il 27 giugno 1926.
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PUNTO
DI PARTENZA
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Da Mondovì (uscita della A6
Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da
dove si risale
la Valle Stura.
Dall'abitato di
Pianche (
966 m
) si prende la diramazione a sinistra per il Vallone dei Bagni, si
raggiungono i Bagni di Vinadio (
1270 m
) e, trascurata la strada a destra per Besmorello, si prosegue sul
fondovalle fino al villaggio di Strepeis (
1281 m
,
74 km
da Mondovì): da qui, una strada asfaltata risale il Vallone dei Bagni e,
con una serie di tornanti, raggiunge il caratteristico villaggio di San
Bernolfo (
1702 m
, parcheggio poco prima del paese).
Fra le antiche case si trova
l'accogliente Rifugio
Dahu de Sabernui.
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AVVICINAMENTO
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Dal parcheggio si prosegue brevemente lungo la
strada: quando questa effettua un tornante a destra per salire
all'abitato, si segue una carrareccia a sinistra (paline)
che attraversa il Rio Corborant su un ponte ed entra nello
splendido bosco di conifere (fontana). Ad un successivo bivio, si
trascura a sinistra la diramazione che scende direttamente verso la
borgata Callieri e poi a Strepeis (vedi anche itinerario Lago
di San Bernolfo), e si prosegue su quella di destra, che prende a salire decisamente con
regolari tornanti (possibili scorciatoie). Più in alto, la carrareccia
si allunga con minor pendenza in una valletta, passa accanto ad una
vecchia casermetta diroccata e, poco dopo, raggiunge il Rifugio
de Alexandris - Foches al Laus (
1910 m
, h 0,40).
Da qui, in pochi minuti, la strada raggiunge l'ampia
sella erbosa del Colletto del Laus (
1950 m
, h 0,05 dal rifugio): si apre la
vista sul pittoresco Lago di
San Bernolfo, chiamato anche il Laus (
1913 m
), oltre il quale si distendono i valloni della Guercia (a
sinistra, più stretto e ripido) e di Collalunga (a destra). A
separare i due valloni, la lunga e rocciosa Serriera
dell'Autaret. Sul colletto sorgono anche un rifugio
privato ed alcune casermette in rovina.
Scesi sulle sponde del lago, lo si aggira sulla
destra e, trascurata la prosecuzione della carrareccia per il Vallone
di Collalunga, si segue una traccia a sinistra (paline) che, oltre
un ponticello, raggiunge l'imbocco del selvaggio Vallone della
Guercia. Qui la mulattiera affronta con ripida serie di tornanti la
sponda destra orografica del vallone, per erba e detriti; dopo aver
guadagnato quota, il tracciato si allunga alla soglia morenica del
vallone, il cui fondo è occupato da una vasta pietraia.
Quando il sentiero volge a sinistra per risalire il
ripido fianco della comba detritica, lo
si abbandona (h 0,30
dal Lago di San Bernolfo) e si attraversa verso destra la pietraia sul
fondo del vallone.
Giunti sulla sinistra idrografica del vallone, si
individuano degli evidenti ometti che guidano la risalita dei ripidi
dossi erbosi, inframmezzati da arrotondate
rocce montonate, in direzione dell’evidente parete
triangolare della Punta Nord della Serriera dell’Autaret.
Per roccette, canalini e ripidi prati si
guadagna velocemente quota, con vedute che via via si
ampliano sulla
testata del Vallone della Guercia e sulle cime
circostanti. Raggiunto lo spartiacque con il Vallone di Collalunga,
da dove si apre la vista sul severo
versante orientale della Rocca di San Bernolfo, si
continua presso il crinale di erba e roccette fino alla base delle prime
rocce della Punta Nord: costeggiata per breve tratto la cresta
rocciosa verso Est (lato Vallone della Guercia), si giunge presso
la placconata di attacco (2410 m circa, h
0,45 da dove si abbandona il sentiero). Attacco.
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si attacca la placconata senza
percorso obbligato, scegliendo autonomamente i passaggi
migliori (II°/II°+), portandosi in breve in
cresta. Questa si presenta in questo primo tratto ripida ed
affilata, per cui conviene procedere in sicurezza: con 4
tiri da circa 40 m (soste su spuntoni, utili cordoni e
friends medi e piccoli), con salita estetica ed elegante (III°
con qualche passo di III°+) si guadagna l’aguzza sommità
della Prima
Punta (o Punta Nord, 2485 m ca., h
1,00 dall’attacco). Da qui si può proseguire slegati o in
conserva corta, prestando comunque sempre grande attenzione alla qualità
della roccia, che specie nei tratti orizzontali va sempre testata con
attenzione.
Con lungo percorso
a saliscendi, si superano numerosi spuntoni, la maggior parte
rimanendo sempre sul filo di cresta (passi di III° e III°+
esposti), in un paio di casi invece è possibile aggirare le difficoltà
maggiori sui lati. Scavalcata la Seconda Punta, si scende con
attenzione alla sottostante forcella e, con
un tratto ripido sul filo di spigolo (III°) si giunge
sulla Terza
Punta (bel panorama
sulla testata del Vallone della Guercia, con
l’omonimo colle e la Testa Rognosa della Guercia a dominarlo.
Una breve discesa ed ancora un tratto piuttosto lungo di
cresta orizzontale ed affilata (II°+/III°), con
alcuni delicati
traversi sul lato Ovest, consentono infine di raggiungere,
con un’ultima
breve risalita, l’aerea Quarta
Punta (o Punta Sud, 2580 m, h
1,30 ca. dalla Punta Nord). Bellissimo panorama su tutto lo
svolgimento della Serriera e sulla Valle Stura fino al Monviso
sullo sfondo.
Discesa: dalla
cima si scende con attenzione lungo la cresta meridionale per alcune
decine di metri fino al margine superiore di un verticale risalto: qui,
su una placchetta, si rinviene un solido ancoraggio per la discesa in
corda doppia. Con una
calata di 30 metri proprio sul filo di spigolo si
scende alla base del risalto, ponendo piede su un breve pendio detritico
che, in pochi minuti, consente di raggiungere la ben visibile mulattiera
ex-militare che collega il Colle della Guercia con il Vallone
di Collalunga (vedi anche itinerario Traversata
dell’Autaret). Seguendo questa mulattiera, ben marcata da
ometti, si scende con alcuni tornanti alla testata del Vallone della
Guercia, quindi se ne taglia con lunghi saliscendi tutta l’ampia
testata fino ad immettersi nell’ampia mulattiera del Colle della
Guercia, ormai pochi metri sotto il valico (2457 m, h
0,45 dalla Punta Sud).
Non rimane ora che seguire in discesa l’ampia
mulattiera che divalla nella comba terminale del vallone, sfiora una
casermetta in rovina e, con un tratto in leggera risalita, giunge
dall’alto in corrispondenza della soglia glaciale del vallone. Con
alcuni ripidi tornanti il sentiero ritorna alla piccola comba detritica
all’inizio del vallone superiore, dove si era abbandonato il sentiero.
Seguendo il percorso dell’andata, si scende al Lago di San Bernolfo
e, passando per il Rifugio
de Alexandris - Foches, si ritorna a San Bernolfo
(h 1,30 dal Colle della Guercia).
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TEMPO
TOTALE
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h 6,45 circa (h 2,30 circa di
arrampicata)
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DISLIVELLO
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1100 m circa (200 m circa di
arrampicata)
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DIFFICOLTA’
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PD+ (III° con passi di III°+,
ambiente aperto e solare ma l’arrampicata è esposta e in alcuni
tratti un po’ delicata)
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MATERIALE
UTILE
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corda da 60 m o due mezze corde da
30 m, cordoni vari, friends medio-piccoli, 5/6 rinvii, casco
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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12
giugno 2022
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PERIODO
CONSIGLIATO
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metà giugno – fine settembre
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COMMENTI
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Itinerario molto
panoramico, di difficoltà non elevata e di accesso tutto sommato comodo
e veloce. Certo, specie nei tratti di cresta orizzontale la qualità
della roccia va sempre ben verificata, ma nel complesso si può
considerare buona. Consigliabile procedere legati per il primo tratto
(fino alla Cima Nord), poi si può anche procedere in conserva o
slegati, viste le difficoltà abbordabili e la brevità dei singoli
passaggi. Comunque da non sottovalutare, serve allenamento ed un po’
di esperienza a muoversi su terreni liberi e delicati.
Nel complesso una classica da
consigliare!
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