CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 - Foglio 05
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI
MARITTIME
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SCHEDA
N. 34
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STORIA
ALPINISTICA
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Il
Nodo di Pagarì dI Salése occupa il breve tratto delle Alpi
Marittime, sullo spartiacque principale, compreso fra i colli di Ciriegia
e di Fremamorta: risulta però di notevole importanza orografica, in
quanto origina in territorio francese la lunghissima catena displuviale
fra le due importanti valli della Vèsubie e della Tinèe.
Il versante che guarda la Val
Gesso
(in particolare, un tratto della sinistra idrografica dell’alto
Vallone della Casa) si presenta piuttosto rotto, ma non mancano alcune
brevi ma verticali paretine di gneiss e graniti scuri, che si mostrano
con una certa imponenza se visti dall’ampio Pian della Casa.
Situata all’estremità
nord-occidentale della breve catena, digradante sulla destra idrografica
della valletta pensile di Fremamorta e dominante direttamente il Colle
di Fremamorta,
la Quota
2625 si può considerare
come una anticima della Cima Ovest di Pagarì di Salése. I suoi fianchi
sono costituiti in gran parte da sfasciumi e roccette, ma soprattutto
verso oriente presenta anche alcuni risalti fratturati che non mancano
di un certo fascino. In particolare, all’estremità destra (nord)
della bastionata orientale, un interessante canalino sale fino alla
cresta sommitale, isolando un bel torrione prima che la cresta si
esaurisca nei detriti della Fremamorta.
Il canalino, che può essere
chiamato Canale Est, termina
su una forcella di cresta, da dove è possibile sia scendere che
proseguire verso la vetta della Quota 2625. I primi salitori del canale
non sono noti: salito il 01/06/2014 da F. Robaldo, S. Pani e A. Costa.
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PUNTO
DI PARTENZA
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Da Mondovì
(uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo
e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale
la Valle Gesso.
Oltre Valdieri,
si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua
dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna
di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti
Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m,
62 km
da Mondovì).
Superato il ponte sul Gesso, si trascura il grande parcheggio sulla
sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra
lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita
(indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa
del Vallone della Casa. Si prosegue poi lungamente sulla destra
idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni
impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias
delle Mosche (
1591 m
). Da questo punto inizia un tratto sterrato con fondo stradale
piuttosto malagevole (ma molto migliorato negli ultimi anni!) che
consente di raggiungere lo splendido ampio ripiano erboso del Piano
della Casa (o Piano della Casa del Re, 1743 m, circa
6 km
dalle Terme di Valdieri, varie possibilità di parcheggio). |
AVVICINAMENTO
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Trascurata
la prosecuzione della rotabile, verso sinistra, diretta ai Valloni Assedras
e Balma
Ghiliè, si prende la mulattiera che, a destra, attraversa il
rio su un ponticello e percorre
tutto il ripiano in
direzione dello sbocco
del Vallone di Ciriegia.
Ad
inizio stagione, spesso subito sopra il fondovalle si
incontra la neve: si deve comunque procedere in
direzione del piede dell’evidente Cima Est di Pagarì di Salése,
attraversando con ampio semicerchio il vasto sbocco del vallone (spesso
resti di slavine). Si rasenta una
modesta bastionata rocciosa incisa da una cascatella e ci si
porta fin quasi nel punto dove il vallone presenta un brusco aumento di
pendenza (soglia glaciale). Non appena il terreno lo consente, si
trascura la prosecuzione del vallone verso il Colle di Ciriegia per
rimontare direttamente il ripido pendio di destra, grosso modo verso
ovest: con faticosa salita si giunge su un inclinato
ripiano (h
1,10), in vista del fronteggiante Vallone Assedras dominato
da Cima di Nasta e Argentèra.
Tagliando
con un ampio semicerchio da sinistra a destra la testata di una
valletta, si risale un breve tratto ripido in diagonale fra alcune
roccette, guadagnando la sommità di una seconda piccola bastionata con
cascatella. Si esce così su una vasta balconata moderatamente
inclinata, che corre alla base del salto finale della Quota 2625.
Seguendo per
un lungo tratto questa balconata, prevalentemente verso nord,
si costeggia alla base tutto il versante orientale della Quota 2625, con
bella vista sul
gruppo del Monte Matto: presso alcune roccette affioranti,
con un breve tratto delicato in discesa, si raggiunge l’ampio
conoide dell’evidente Canale
Est (2350 m
circa, h
1,15 dall’inclinato ripiano, attacco).
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si
risale l’ampio conoide
e il successivo rettilineo canale. Il primo
tratto è modestamente inclinato (35°
circa), fino al punto in cui il canale si biforca: trascurata la
diramazione di destra, più stretta e ripida, che sale ad isolare un bel
torrione, si prosegue lungo la più ampia diramazione di sinistra, che per
un tratto si impenna intorno ai 45°.
La parte terminale è nuovamente meno ripida, e conduce alla pittoresca
forcella al sommo del canale (2550 m
circa, h
0,40 dall’attacco). Bella veduta sul vicino Colle di
Fremamorta con la lunga casermetta, sull’omonima cima e sul
sottostante piccolo laghetto di quota
2517 m.
Discesa:
la discesa può avvenire in diversi modi, a seconda dell’allenamento,
delle capacità e del tempo a disposizione.
a
- Dalla forcella è possibile ridiscendere il canale di salita, con
attenzione ma abbastanza facilmente, fino alla sua base: da qui,
scendendo direttamente l’ampio e non eccessivamente ripido pendio
sottostante, si va ad intercettare la mulattiera (o le tracce
scialpinistiche) provenienti dal Colle di Fremamorta, che verso destra
riconducono al Pian della Casa (h
1,30 dalla sommità del canale).
b
- Dalla forcella si può scendere sul versante
opposto, lungo un breve canalino (circa
30 m), però assai più ripido di quello di salita (circa 50°,
eventualmente doppia su ancoraggio da costruire su alcuni spuntoni). Al
termine del tratto ripido si traversa brevemente fino ad intercettare la
mulattiera (o le tracce scialpinistiche) provenienti dal Colle di
Fremamorta, che verso destra aggirano
la Quota
2625 e riconducono al Pian della Casa (h 2,15 dalla sommità del canale).
c
- Dalla forcella è anche possibile proseguire
verso sinistra, lungo la cresta inizialmente rocciosa (presumibili passi
di II°) e poi detritica e
poco inclinata fino alla sommità della Quota 2625 (h
0,30 dalla forcella). Da qui, con breve discesa, si raggiunge
l’ampio Colle di Fremamorta da dove, lungo la comoda mulattiera (o le
tracce scialpinistiche) si ritorna al Pian della Casa (h 2,40 circa dalla Quota 2625).
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TEMPO
TOTALE
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h 4,30 – 6,30, a seconda della discesa
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DISLIVELLO
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200 m
circa il
canale, 900 m
circa in totale (1000 m
circa se si sceglie la variante c)
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DIFFICOLTA’
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PD (circa
60 m
a 45°, il resto 35° e 40°)
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MATERIALE
UTILE
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casco, ramponi, 2 piccozze, eventualmente corda da 60 m
e cordini “a perdere” (se si vuole scendere in doppia)
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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1°
giugno
2014
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PERIODO
CONSIGLIATO
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fine maggio – metà giugno
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COMMENTI
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Interessante canalino, poco
conosciuto e con avvicinamento un po’ lungo, ma facile e assai
pittoresco. Non attendere troppo in stagione, perché l’esposizione a
est lo rende assai esposto allo scioglimento della neve: del resto,
bisogna attendere l’apertura della strada per il Pian della Casa, che
di solito avviene a fine maggio. Attenzione, in caso di neve dura, alla
discesa sul versante ovest, molto ripida (in assenza di corda, in questo
caso conviene sicuramente il ritorno per il versante di salita). Da
provare.
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