CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 05
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI
MARITTIME
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SCHEDA
N. 15
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STORIA
ALPINISTICA
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La
Catena del C.A.I. è una breve cresta rocciosa che separa il Vallone
Assedras
dal Vallone di Nasta, in alta Valle Gesso. Si tratta di una
sequenza di sette punte, separate da brevi canali che fanno capo ad anguste
forcelline di cresta, che dominano il vicino poggio su cui sorge il Rifugio
Remondino.
L’ambiente è quanto mai selvaggio ed imponente, e fra le
alte cime alla testata del vallone, molte delle quali superano i tremila
metri, la Catena del C.A.I. appare quasi dimessa: ben pochi infatti si
cimentano su queste brevi pareti e canalini, attirati dalle più famose
cime di Nasta, Paganini, Argentèra, Bàus, Bastione e Bròcan. Nonostante questo, la breve catena merita una visita,
sia per il bel panorama che si può gustare dalle varie elevazioni, sia
perché in condizioni primaverili, con i canali rivolti al rifugio
innevati, è possibile effettuare alcune belle (anche se brevi) salite con
ramponi e piccozza.
Ogni cima e forcella ha un nome, che fa riferimento a
benemeriti soci del C.A.I. di Cuneo, periti in montagna. Da sinistra verso
destra: Punta Remondino, Forcella Est, Punta Laurenti, Forcella Varrone, Punta
Berardo-Alloa, Forcella Dentis-Gianci, Punta
Livio Bianco, Forcella Bessone-Giordana-Massa, Punta Tranchero-Novelli,
Forcella Barbero, Punta Smellini, Forcella Occelli, Punta Sodano.
Questo itinerario risale il canale che fa capo alla Forcella Varrone,
fra la Punta Laurenti e la Punta Berardo-Alloa. Si tratta di
una salita un po’ più impegnativa rispetto a quella alla vicina Forcella
Est, su pendenze più sostenute e in ambiente più selvaggio. Di
grande interesse, inoltre, la traversata di cresta della Punta Laurenti,
la massima elevazione della breve catena.
La forcella è dedicata a Silvio
Varrone, giovane alpinista cuneese caduto all’Uia di Santa Lucia,
presso Entracque, il 22/04/1946. La Punta Laurenti invece
ricorda Giuseppe "Pinòt" Laurenti, deceduto nel 1935 in un
incidente sciistico.
Prima salita del canale nord della
Forcella Varrone: F. Rasetti il 25/06/1961. |
AVVICINAMENTO
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Dal rifugio si
taglia per ampi dossi erbosi o nevosi, obliquando leggermente verso destra
e portandosi alla base del conoide dell’evidente canalino che fa capo
alla Forcella Varrone, subito a destra del più lineare canale per
la Forcella
Est e riconoscibile per una evidente strozzatura a circa metà
altezza (h 0,10). Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si risale il
conoide, che si fa sempre più ripido (35-40°) fino ad entrare nel
canalino: la
pendenza aumenta ancora, e raggiunti i 45° costanti si arriva
alla strozzatura mediana. Questa è costituita da una liscia placconata
obliqua che sale verso sinistra. In condizioni di buon innevamento,
normalmente si sale rasenti alla parete, su
pendenze di 50-55° fino ad un breve tratto più appoggiato,
oltre le placche: se queste invece risultassero completamente scoperte, è
necessario effettuare uno o due tiri di corda con difficoltà presumibili
di III° grado.
Superato il breve tratto più appoggiato, si
riprende a salire per l’ultimo tratto di canalino, nuovamente
assai inclinato (55°) fino poco sotto la
forcella: se la placca nevosa finale si presentasse inconsistente
(cosa abbastanza frequente perché questo ultimo tratto è esposto al
sole), si può uscire sulle roccette di sinistra, con
pochi metri di misto (II°). Si sbuca così sull’angusta Forcella
Varrone (h 1,00 dall’attacco),
breccia rocciosa fra la Punta Berardo-Alloa (che cade
sulla forcella con un verticale salto roccioso) a destra e la Punta
Laurenti a sinistra. Sul versante opposto un altro breve canalino
roccioso scivola verso il Vallone di Nasta.
Traversata di cresta e discesa: dalla forcella si attaccano le
placchette e le rocce erbose della Punta Laurenti (a sinistra).
Con passi facili ma che richiedono attenzione (II°) si salgono le
scaglie fino alla base del castello sommitale. Aggirato uno spuntone sul
lato nord, si risale un
breve canaletto (possibile neve) fino ad una breccia sul filo di
cresta, da dove in
pochi passi su rocce rotte si raggiunge l’ometto di vetta della Punta
Laurenti (h 0,20 dalla
forcella).
Per scendere alla
Forcella Est si affronta ora il tratto
più impegnativo, ancorchè breve, del percorso di cresta: si segue una
affilatissima ed esposta crestina (II°) per una decina di
metri, quindi ci si cala sul lato nord per una paretina appigliata di 4-5
metri (II°+) fino ad una
evidente cengia, che si percorre per alcuni metri fino a dove questa
è interrotta da una breve saltino. Si scende per un caminetto (3 metri, II°+)
fino ad una placchetta abbattuta, che si traversa con attenzione (buone
prese, II°) fino alla larga cresta orizzontale, costituita da
grossi massi accatastati, che consente di raggiungere senza altre
difficoltà la Forcella
Est (h 0,10 dalla Punta Laurenti).
Dalla forcella si prosegue lungo il comodo dorso nevoso e, per un
arrotondato cupolone, si raggiunge in pochi passi l’ampissima vetta
della Punta Remondino (ometto), con magnifica veduta sulla Cima
di Nasta,
sul Bàus, il Bastione e la Cima di Bròcan. Sull’altro
versante del Vallone Assedras, dominato dalla Cima
Genova,
svetta la lunga e dentellata dorsale della Madre di Dio.
Dalla
cima si scende verso est per l’arrotondato dorso, si supera una modesta
barra rocciosa e si ritrovano le tracce che dal Rifugio Remondino
salgono al Lago di Nasta (vedi itinerario Al
Lago di Nasta). Si scende a sinistra per neve o rocce seguendo
le tracce e, aggirato un salto roccioso, si ritorna al rifugio (h
0,40 dalla Forcella Est). |
TEMPO
TOTALE
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h
2,15 circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)
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DISLIVELLO
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250
m circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)
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DIFFICOLTA’
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AD-
(AD con scarso innevamento)
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MATERIALE
UTILE
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casco,
ramponi e piccozza, eventualmente una corda
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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29
maggio
2011
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PERIODO
CONSIGLIATO
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aprile
- maggio
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COMMENTI
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Salita veramente consigliabile e
pittoresca, comprendente una prima parte su neve con pendenze notevoli ma
senza vere difficoltà, ed una seconda su cresta facile ma panoramica e,
in alcuni tratti, anche aerea. Accesso e discesa molto comode.
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