Forcella Est (Catena del CAI) - Canale Nord

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 14

 

FOTO NOTEVOLI

ALBA DIETRO LA CIMA DI NASTA

FOTOPERCORSO

STAMBECCO SULLA MULATTIERA CHE SALE AL RIFUGIO REMONDINO

 

STORIA ALPINISTICA

La Catena del C.A.I. è una breve cresta rocciosa che separa il Vallone Assedras dal Vallone di Nasta, in alta Valle Gesso. Si tratta di una sequenza di sette punte, separate da brevi canali che fanno capo ad anguste forcelline di cresta, che dominano il vicino poggio su cui sorge il Rifugio Remondino. 

L’ambiente è quanto mai selvaggio ed imponente, e fra le alte cime alla testata del vallone, molte delle quali superano i tremila metri, la Catena del C.A.I. appare quasi dimessa: ben pochi infatti si cimentano su queste brevi pareti e canalini, attirati dalle più famose cime di Nasta, Paganini, Argentèra, Bàus, Bastione e Bròcan. Nonostante questo, la breve catena merita una visita, sia per il bel panorama che si può gustare dalle varie elevazioni, sia perché in condizioni primaverili, con i canali rivolti al rifugio innevati, è possibile effettuare alcune belle (anche se brevi) salite con ramponi e piccozza. 

Ogni cima e forcella ha un nome, che fa riferimento a benemeriti soci del C.A.I. di Cuneo, periti in montagna. Da sinistra verso destra: Punta Remondino, Forcella Est, Punta Laurenti, Forcella Varrone, Punta Berardo-Alloa, Forcella Dentis-Gianci, Punta Livio Bianco, Forcella Bessone-Giordana-Massa, Punta Tranchero-Novelli, Forcella Barbero, Punta Smellini, Forcella Occelli, Punta Sodano. 

L’itinerario in questione risale il breve canalino che fa capo alla Forcella Est, l’unica in qualche modo innominata della breve catena: raggiunta la forcella, si prosegue per la brevissima dorsale fino alla cupola rocciosa (o nevosa) della Punta Remondino, dedicata al tenente degli alpini Franco Remondino (a cui è intitolato anche l’omonimo sottostante rifugio), caduto nel 1931 alla Rocca Gialèo. 

Primo a percorrere il canale della Forcella Est è stato F. Rasetti, in discesa, il 18/06/1961.

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Remondino (2430 m), raggiungibile dal Piano della Casa (Valle Gesso) in h 1,45.

Per i particolari sull’accesso al rifugio vedi itinerario Nel Vallone Assedras.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si taglia per ampi dossi erbosi o nevosi, obliquando leggermente verso destra e portandosi alla base del conoide dell’evidente canalino che fa capo alla Forcella Est, la più a sinistra della cresta (h 0,10). Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si risale il conoide, che si fa sempre più ripido (35-40°) fino ad entrare nel canalino: questo è chiuso fra le rocce della Punta Remondìno (a sinistra) e della Punta Laurenti (a destra). A questo punto la pendenza raggiunge i 45°, pendenza che si mantiene costante fin nei pressi dell’uscita. Qui, con un ultimo breve tratto dove si toccano i 50°, si esce alla sottile insellatura rocciosa della Forcella Est (h 0,45 dalla base, attenzione alle possibili cornici). Sull’altro lato un altro angusto canaletto scivola verso sud nel Vallone di Nasta.

NOTA: la risalita del canale nord, al di là della pendenza piuttosto sostenuta, non crea problemi con buon innevamento, mentre se la neve è scarsa a circa metà sviluppo emergono dei lisci lastroni rocciosi che possono dar luogo a qualche passo un po’ più delicato.

Dalla Forcella Est è possibile salire a destra, lungo la cresta est, sulla sommità della Punta Laurenti, la più elevata della breve catena, superando con attenzione tratti nevosi e qualche roccetta (passi esposti di II°+, h 0,10). Per i particolari, vedi itinerario Forcella Varrone in senso inverso.

Dalla forcella si prosegue invece a sinistra e, per un arrotondato cupolone, si raggiunge in pochi passi la vetta della Punta Remondino (ometto), con magnifica veduta sulla Cima di Nasta, sul Bàus, il Bastione e la Cima di Bròcan. Sull’altro versante del Vallone Assedras, dominato dalla Cima Genova, svetta la lunga e dentellata dorsale della Madre di Dio.

 

Discesa: dalla cima si scende verso est per l’arrotondato dorso, si supera una modesta barra rocciosa e si ritrovano le tracce che dal Rifugio Remondino salgono al Lago di Nasta (vedi itinerario Al Lago di Nasta). Si scende a sinistra per neve o rocce seguendo le tracce e, aggirato un salto roccioso, si ritorna al rifugio (h 0,40 dalla forcella).

 

TEMPO TOTALE

h 1,30 circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

250 m circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

PD (PD+ con scarso innevamento)

MATERIALE UTILE

casco, ramponi e piccozza

ULTIMO SOPRALLUOGO

31 maggio 2015

PERIODO CONSIGLIATO

aprile - maggio

COMMENTI

Salita molto breve ma meritevole per i bei panorami e l’ambiente severo. Poco frequentata, nonostante la grande vicinanza del rifugio. Con scarso innevamento diventa un po’ più impegnativa.