CARTINA CONSIGLIATA
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FRATERNALI
scala 1:25.000 – Foglio 15
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CATEGORIA/ZONA
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ESCURSIONISMO
- ALPI MARITTIME
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SCHEDA
N. 54 |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da Mondovì
(uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono
Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle
Gesso.
Oltre Valdieri, si lascia a
sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo
la piccola borgata di Sant’anna
di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i
Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme
di Valdieri (1368 m, 61 km
da Mondovì).
Qui si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si
prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo
stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita
(indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa
del Vallone della Valletta. Si prosegue poi lungamente sulla destra
idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni
impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias
delle Mosche (1591 m, tabelle indicatrici, parcheggio). |
ITINERARIO
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Dal parcheggio (cartelli) si prende il sentiero a
sinistra che attraversa un prato ed entra poi nel fitto bosco: in questo
primo tratto la marcia è un po’ disturbata dalle acque scorrenti sul
sentiero, che ne hanno in parte rovinato la sede. Comincia quindi una
serie di tornanti piuttosto ripidi che fanno guadagnare velocemente
quota: dopo una quarantina di minuti si esce dal bosco su un vasto
ripiano erboso con grandi massi, dove il vallone spiana decisamente: qui
sorgeva un tempo il Gias del Saut (1847 m), di cui si scorgono ancora i numerosi muretti in pietra a secco delle
recinzioni per il bestiame. Si
profila imponente sul fondo del vallone la muraglia occidentale dell’Argentera.
Con salita più moderata, la mulattiera prosegue parallela al rio,
supera uno speroncino e giunge ai piedi di una prima modesta bastionata,
antica sede del Gias del Mesa
(2070 m, h 1,25): qui stacca a destra la
traccia (denominata “Sentiero
dei Pastori”) che risale direttamente il vallone, costituendo
un’alternativa più diretta ma anche più ripida e faticosa
all’itinerario classico.
Da questo punto (grosso ometto) si originava
un tempo una bella mulattiera di caccia
che si collegava direttamente alla Bassa della Madre di Dio: oggi
la mulattiera risulta semi-cancellata a causa del lungo abbandono, e
solo alcuni muretti a secco testimoniano l’antica presenza dei lunghi
tornanti con cui la mulattiera risaliva il ripido pendio sulla sinistra
idrografica del vallone.
La mulattiera principale piega invece
decisamente a sinistra e, con alcuni tornanti ed un lungo traverso,
raggiunge un
colletto roccioso su uno sperone, dove sorgono i ruderi di
alcune costruzioni in pietra. Tagliando per pietraie e magra erba le
pendici meridionali della Cima del Souffi, il sentiero guadagna quota
con altri tornanti sulla destra idrografica, mentre la vista si amplia
gradualmente sulla Catena della Madre di Dio e sul
Corno Stella. Lasciato a sinistra un bivio segnalato in
giallo per il Bivacco
Varrone (2300 m
circa, h
0,50 dal Gias del Mesa, vedi anche itinerario Cima
del Souffi), e poco oltre a destra l’innesto del
“Sentiero dei Pastori”, si prosegue sulla mulattiera, con fondo più
malagevole ma sempre ben tracciata, si supera un’ultima bastionata
detritica e, fra
enormi massi, si raggiunge la costruzione del vecchio Rifugio Bozano, oggi adibita a museo fotografico: in pochi
passi si aggira un terrapieno e si tocca il nuovo Rifugio
Bozano (2453 m, h 0,30 dal bivio, h
2,45 dal Gias delle Mosche). Panorama spettacolare sulle cime
che fanno corona al circo terminale del Vallone dell’Argentera: dalle guglie
della Catena delle Guide alla ciclopica muraglia
sud-occidentale del Corno Stella, proprio in faccia al
rifugio, dove si sviluppano innumerevoli vie di arrampicata, alla
vertiginosa bastionata occidentale della Serra dell’Argentera fino alla
seghettata catena della Madre di Dio, che costituisce la
sponda sinistra idrografica del vallone e lo separa dall’attiguo
Vallone Assedras.
Ritorno per la stessa via in h
1,45. |
TEMPO
TOTALE
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h 4,30 circa
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DISLIVELLO
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950
m
circa
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DIFFICOLTA’
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E
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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1°
settembre
2007
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno - ottobre
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COMMENTI
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Comoda e frequentata escursione ad uno dei luoghi più
spettacolari del Parco Naturale delle Alpi Marittime. Fantastiche vedute
sul “mondo verticale” degli arrampicatori, che qui più che altrove
sono nel loro regno. Molto bello e confortevole il nuovo rifugio,
recentemente costruito ex-novo. Da provare.
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