I ghiacciai del Pagarì

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 23

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

STAMBECCO CON CIMA E GHIACCIAIO DI PEIRABRÒC

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona), si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso. Superata Valdieri, si svolta a sinistra in direzione di Entracque, abbandonando la rettilinea prosecuzione per Sant’Anna, e si prosegue per circa 1 km. Si segue ora sulla destra una diramazione (“Rotabile del Genio”, ind. per San Giacomo) che sale con alcuni tornanti nel bosco, supera il Centro Visite del Parco Alpi Marittime e si porta presso la sommità della grande Diga della Piastra, che sovrasta Entracque. Si costeggia il grande bacino idroelettrico e, al suo termine, si lascia a destra il bivio per il Vallone della Rovina. La strada continua nello stretto fondovalle fino ai pochi casolari di San Giacomo di Entracque (1200 m, parcheggi liberi e a pagamento, posto tappa GTA, 63 km da Mondovì).

 

ITINERARIO

Si attraversa il Gesso della Barra su un ponte e, lasciata a sinistra un'area attrezzata (campeggio), si segue la rotabile asfaltata che si inoltra nel bosco e si inserisce presto nel Vallone di Mont Colomb. Con alcuni tornanti nella splendida faggeta, la strada raggiunge i fabbricati delle Ex Palazzine Reali (1250 m), oggi adibite a colonie estive. 

Di qui la rotabile, divenuta carrareccia sterrata, continua a salire nel bosco con una serie di tornanti, fino al modesto ripiano pascolivo dove sorge l'abbandonato Gias dell'Aièra (1349 m, h 0,20): qui stacca a sinistra la labile traccia per il Monte Aièra (vedi anche itinerario Monte Aièra). Superato un rio, la carrareccia si allunga in falsopiano per superare un costone morenico, in corrispondenza del Vallone del Frassinetto, per uscire presso il piccolo Gias del Rasur, in alto a sinistra (1412 m, h 0,30). 

Da qui la carrareccia prosegue in leggera discesa nell'ampio Pra del Rasur (1390 m), ripiano pascolivo di notevole estensione che occupa il fondovalle. Passando alla base dell'impervio versante occidentale della Punta Savina (2821 m, belle cascate sulle imprendibili placche rocciose), la carrareccia percorre in saliscendi tutto il lungo ripiano, al termine del quale si trova un bivio con cartelli (1437 m, h 1,00 da San Giacomo): qui sorgeva un tempo il Gias Sottano del Vej del Bouc

Trascurata la diramazione di sinistra, diretta al Lago del Vej del Bouc (vedi anche itinerario Cima del Tor), si prosegue per breve tratto in piano di fianco al rio, che si attraversa poi su una passerella in legno. Dall'altra parte si attraversa un ampio ripiano prativo, sede dell'antico Gias Colòmb (1444 m), oltre il quale si procede ancora per un tratto piuttosto lungo parallelamente al torrente, di poco più alti del pascolivo fondovalle. Superata una piccola bastionata, presso un grosso masso ed un curioso ponticello posizionato a monte del sentiero (a cosa servirà?), si incontra il cartello che indica lo stacco (a destra) della mulattiera diretta al Lago Bianco del Gelàs ed al Bivacco Moncalieri: trascurato il bivio, si procede sulla mulattiera principale, che di lì a poco si inoltra in un'ampia conca erbosa, di nuovo sul fondovalle. Quando il tracciato attacca con decisione il versante sinistro orografico del vallone, presso il primo di una lunghissima serie di comodi tornanti, si lascia ancora a sinistra il poco avvertibile stacco della vecchia mulattiera che risale l'alto Vallone del Muraiòn (cartello): con ardito percorso, oggi presumibilmente in rovina, questo itinerario risaliva la rocciosa bastionata che sembra sbarrare il vallone, raggiungendo direttamente la solitaria conca del Lago Bianco dell'Agnèl. 

Proseguendo invece lungo la mulattiera principale, si risale con molte svolte su terreno prima erboso, poi attraverso un tratto di boscaglia, il fianco orientale della Cima di Pantacrèus (2343 m). Molto più in alto, con un traversone un po' più lungo, la mulattiera taglia un piccolo rio e, aggirato un promontorio, esce nella piccola e scoscesa radura dove sorgono i pochi resti del Gias Sottano del Muraiòn (1843 m, h 1,00 dal Gias Sottano del Vej del Bouc). A monte del gias riprende la serie di lunghissimi tornanti, sempre poco faticosi, che consentono di guadagnare ancora quota, in direzione dell'evidente costone roccioso dove si apre l'intaglio del Passo Sottano del Muraiòn: un tratto in piano, alla base delle rocce, e alcuni tornanti sorretti da muretti a secco (da cui il nome del luogo) consentono di raggiungere il passo (2020 m, h 0,30 dal Gias Sottano del Muariòn). 

Da qui la mulattiera, con pendenza moderata, raggiunge il ciglio di una bella conca erbosa, oramai in vista della testata del Vallone del Muraiòn: oltre un grosso masso, si incontra il Gias Soprano del Muraiòn, in splendida posizione (2090 m, h 0,10 dal passo). Proseguendo sempre in moderata salita, si percorrono una serie di ripiani erbosi alternati a lisce placconate rocciose, evidenti residui di erosioni glaciali. Superata una sorgente (cartello), si giunge alla testata del vallone, presso le ripide ed imponenti pietraie discendenti dalle cime che fanno corona: in particolare Monte Clapiér (3045 m), Cima di Peirabròc (2940 m), Cima della Maledìa (3061 m) e Caire Muraiòn (2970 m). 

Trascurata la diramazione (2280 m, h 0,30 dal Gias Soprano del Muraiòn, cartello) che a sinistra prosegue a mezzacosta verso il Lago Bianco dell'Agnèl, si riprende a salire con una nuova serie di tornanti, ora un po' più faticosi, per le vaste pietraie. Appare la conca glaciale dove giace il Lago Bianco dell'Agnèl (2297 m), alla testata del vallone, ai piedi del Colle dell'Agnèl ed a ciò che resta del piccolo Ghiacciaio del Clapiér. Continuando a salire, si giunge sulla grossa morena frontale del piccolo Ghiacciaio di Peirabròc (oramai ridotto veramente all'osso!): con un'ultima serie di tornanti, si sale ancora brevemente ad un ripiano roccioso con grosso ometto e asta di bandiera. Con pochi passi, si raggiunge il nuovo fabbricato del Rifugio Federici-Marchesini al Pagarì (2650 m, h 0,50 dal bivio per il Lago Bianco dell'Agnèl, h 4,00 da San Giacomo), splendidamente affacciato sulla spettacolare parete Nord-Est della Cima della Maledìa, a picco sull'ormai modesto Ghiacciaio di Pagarì. Ambiente severo e solitario

Ritorno per la stessa via in h 3,00. 

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa 

DISLIVELLO

1450 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

28 agosto 2009

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - settembre

COMMENTI

Bella salita, facile ma lunga e faticosa, ad uno dei luoghi più pittoreschi e solitari del Parco delle Marittime. Nonostante il punto d'appoggio del rifugio, la lunghezza ed il dislivello ne fanno una meta tutto sommato poco frequentata. Molte gite sono possibili partendo dal rifugio, ma lo stesso è meritevole anche di una gita a sè stante, magari per ammirare quel che resta dei più meridionali ghiacciai delle Alpi, a soli 40 km dalle spiagge di Nizza!