Cima del Tor 2400 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 13

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA TESTATA DEL SEVERO VALLONE DEL MURAIÒN DAL GIAS SOTTANO DEL VEJ DEL BOUC

LE TURCHESI ACQUE DEL VASTO LAGO DEL VEJ DEL BOUC

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona), si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso. Superata Valdieri, si svolta a sinistra in direzione di Entracque, abbandonando la rettilinea prosecuzione per Sant’Anna, e si prosegue per circa 1 km

Si segue ora sulla destra una diramazione (“Rotabile del Genio”, ind. per San Giacomo) che sale con alcuni tornanti nel bosco, supera il Centro Visite del Parco Alpi Marittime e si porta presso la sommità della grande Diga della Piastra, che sovrasta Entracque. Si costeggia il grande bacino idroelettrico e, al suo termine, si lascia a destra il bivio per il Vallone della Rovina. La strada continua nello stretto fondovalle fino ai pochi casolari di San Giacomo di Entracque (1200 m, parcheggi liberi e a pagamento, posto tappa GTA, 63 km da Mondovì).

 

ITINERARIO

Si attraversa il Gesso della Barra su un ponte e, lasciata a sinistra un'area attrezzata (campeggio), si segue la rotabile asfaltata che si inoltra nel bosco e si inserisce presto nel Vallone di Mont Colomb. Con alcuni tornanti nella splendida faggeta, la strada raggiunge i fabbricati delle Ex Palazzine Reali (1250 m), oggi adibite a colonie estive. 

Di qui la rotabile, divenuta carrareccia sterrata, continua a salire nel bosco con una serie di tornanti, fino al modesto ripiano pascolivo dove sorge l'abbandonato Gias dell'Aièra (1349 m, h 0,20): qui stacca a sinistra la labile traccia per il Monte Aièra (vedi anche itinerario Monte Aièra). Superato un rio, la carrareccia si allunga in falsopiano per superare un costone morenico, in corrispondenza del Vallone del Frassinetto, per uscire presso il piccolo Gias del Rasur, in alto a sinistra (1412 m, h 0,30). 

Da qui la carrareccia prosegue in leggera discesa nell'ampio Pra del Rasur (1390 m), ripiano pascolivo di notevole estensione che occupa il fondovalle. Passando alla base dell'impervio versante occidentale della Punta Savina (2821 m, belle cascate sulle imprendibili placche rocciose), la carrareccia percorre in saliscendi tutto il lungo ripiano, al termine del quale si trova un bivio con cartelli (1437 m, h 1,00 da San Giacomo): qui sorgeva un tempo il Gias Sottano del Vej del Bouc

Trascurata la diramazione di destra, che si porta oltre il torrente diretta al Rifugio Federici - Marchesini al Pagarì (vedi anche itinerario I ghiacciai del Pagarì), si prende quella di sinistra, ridotta a mulattiera, che inizia a risalire con comodi tornanti dal fondo erboso un costoncino con numerosi muretti a secco. La mulattiera, che mantiene comunque una pendenza moderata, attraversa alcuni boschetti di faggi e maggiociondoli poi, con infinita serie di lunghissimi tornanti, affronta i ripidissimi pendii erbosi della destra orografica del Vallone di Mont Colomb. Attraversato un canalone in cui scorre un rio (traccia rovinata in corrispondenza del fondo del canale), la mulattiera si dirige verso la balza erbosa incisa dal Rio del Vej del Bouc, e la supera con una nuova serie di tornanti (ripristinati nel 2015 dopo che nel 2013 erano stati pesantemente danneggiati da una valanga) sul ripidissimo pendio erboso: l'ultimo, lunghissimo tornante si taglia lungo una traccia segnalata con ometti di pietra. Si raggiunge a questo punto un bivio con cartelli (2027 m, h 2,15): trascurato il ramo principale della mulattiera, diretto al Colle del Vej del Bouc (2620 m), ed una diramazione a sinistra per il Passo di Monte Carbonè (2730 m), si prosegue sul ramo di destra, che scende in breve a valicare il rio su un traballante ponticello di legno. Con due ampi tornanti (scorciatoie), la vecchia mulattiera guadagna un vasto ripiano erboso sulla riva Nord - occidentale del grande Lago del Vej del Bouc (2046 m, h 2,25): dietro un dosso roccioso sorge il Gias Soprano del Vej del Bouc (2046 m), oggi ristrutturato ed adibito a casotto di sorveglianza dei guardaparco. 

Per godere della vista del lago in tutta la sua estensione, è consigliabile salire sul promontorio proprio di fronte, raggiungibile in 5 minuti di cammino. In fondo al Vallone del Vej del Bouc dominano la scena le cime di Vernasca (2843 m) e del Lago dell'Agnèl (2845 m). Oltre la soglia glaciale del vallone, svetta la Serra dell'Argentèra. Da qui la Cima del Tor  appare come un poco significativo dosso di erba e roccette, a Sud del lago: in realtà, la sua ascensione risulta piacevole per l'ambiente solitario ed i begli scorci su Gelàs e Maledia. 

Dal Gias Soprano del Vej del Bouc ci si dirige quindi verso il piede della cresta della Cima del Tor, per ampi prati, fino a rintracciare la sede di una antica mulattiera di caccia che, con alcuni tornanti, raggiunge una sella che si affaccia sul Vallone di Mont Colomb. Da qui, sempre seguendo la mulattiera in rovina, si risale il fianco della Cima del Tor che domina il lago, con percorso ardito fra erba e roccette: sorprende la perfezione del tracciato, in alcuni tratti ancora ottimamente conservato coi muretti di pietre a secco che sorreggono i tornanti. Verso i 2350 m (h 1,00 circa dal lago), la mulattiera si allunga con un traversone in direzione di una valletta, diretta ad una antica imposta di caccia visibile su un ripiano detritico. A questo punto si abbandona il tracciato della mulattiera e, risalendo gli ultimi detriti sulla destra, si raggiunge in breve la piccola croce di legno della Cima del Tor (2400 m, h 1,15, libro di vetta). La vetta vera e propria è costituita da una esposta crestina rocciosa che si allunga in direzione della Cima del Lago dell'Agnèl (passi di , attenzione all'esposizione). Magnifico panorama sulla testata del Vallone del Muraiòn, con il Clapiér, la Maledia, il Gelàs, nonchè sulla lunga costiera del Monte Carbonè, sul contrafforte Fenestrelle - Ciamberline e sulla Serra dell'Argentèra

Ritorno per la stessa via in h 2,45. 

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 circa

DISLIVELLO

1200 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 maggio 2014 (fino al Lago del Vej del Bouc); 13 luglio 2006 (fino alla Cima del Tor)

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bella salita, facile e distensiva, ad un punto panoramico di prim'ordine. La Cima del Tor è una montagna poco appariscente, sia da vicino che da lontano, ma la sua posizione centrale rispetto alle più alte vette del settore la rendono un balcone d'eccezione da non lasciarsi sfuggire. Interessante anche come riscoperta delle vecchie mulattiere di caccia, purtroppo in gran parte destinate a scomparire: a questo proposito, da segnalare le conseguenze della rovinosa valanga del 2013 che ha letteralmente cancellato un buon tratto di mulattiera nella parte alta del percorso, poco prima raggiungere la conca del Lago del Vej del Bouc. Fino al 2015 il tracciato si presentava assai precario, costringendo l'escursionista ad arrancare senza tracce lungo i ripidissimi pendii erbosi per collegare i vari rami di mulattiera paralleli fra loro, con percorso molto faticoso e fastidioso, specialmente in discesa. Nel corso del 2015 mi risulta che la mulattiera sia stata ritracciata leggermente spostata, in posizione più riparata da possibili slavinamenti, e ad oggi dovrebbe essere in ottime condizioni.