Traversata delle Vene

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 19

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 22

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

IL RIFUGIO MONGIOIE CON IL BRIC DI CONOIA SULLO SFONDO

LE ROCCE DEL MANCO DAI SOLEGGIATI PENDII AD OVEST DEL RIFUGIO, CON IL "GARBO DEL MANCO" IN BELLA EVIDENZA

FORTI VENTI IN QUOTA ...

PANORAMA SALENDO VERSO LA COLLA DI CARNINO

DALLA COLLA DI CARNINO VERSO IL GRUPPO DEL MONGIOIE

ANTICO PILONE SACRO LUNGO LA MULATTIERA CHE SCENDE A CARNINO INFERIORE

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Mongioie (1524 m), raggiungibile da Viozene (Valle Tanaro) in h 0,45

Per i particolari dell'accesso, vedi itinerario Al Pian Rosso.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si segue la traccia di una carrareccia che, verso Ovest, taglia pianeggiante l'ampio ripiano, fino a che questo si esaurisce sugli ampi pendii discendenti dalle ardite Rocce del Manco. A questo punto una traccia di sentiero taglia alta i ripidi pendii erbosi evitando di perdere quota (palina "Rocce del Manco"): in caso di neve, però, il tracciato del sentierino è quasi inavvertibile, per cui in assenza di tracce conviene proseguire lungo la comoda carrareccia. Questa perde quota con ampi tornanti non eccessivamente ripidi, fino ad una serie di isolate case ai margini del bosco. La strada diventa asfaltata e, al termine di un breve rettilineo, si trova un bivio (cartelli): trascurato il ramo che scende verso la strada provinciale, si prosegue a destra, attraversando un bel ripiano prativo con una antica casa ristrutturata. Si guadagna quota con un altro tornante, poi si lascia un'altra diramazione che sale a destra e si prosegue per una carrareccia sterrata che taglia un ripido pendio boscoso. Fra fitti alberi, la strada raggiunge un piccolo rio, oltre il quale diviene sentiero e raggiunge una radura dove sorge un'altra bella casa isolata. Il sentiero sale dietro la casa, segue la recinzione fino ad un costone, tra splendidi alberi: si sale sul filo del costone boscoso per una decina di metri per poi deviare a sinistra, oltre un grosso albero caduto. All'inizio la traccia di sentiero è molto incerta, poi si fa più marcata e compaiono nuovamente i segni bianco-rossi. Il sentiero taglia in quota il ripido bosco, passa presso i ruderi di una antica casa colonica, supera il bivio da dove giunge il sentiero in quota dal Rifugio Mongiòie e poi taglia pianeggiando un ampio e ripido canalone, rinserrato fra alte pareti rocciose (possibili residui di valanghe). Aggirato uno sperone attraverso uno splendido lariceto, la traccia si inserisce nel vallonetto delle Vene, racchiuso fra alte pareti: con esposto traversone sul lontano fondovalle, si lascia presso una nicchia la traccia a destra che sale alla Grotta delle Vene (cartello) e si prosegue fino all'inizio dell'ardito ponte sospeso che supera la risorgenza de Le Vene (1525 m, h 1,30 dal Rifugio Mongioie). Sono queste un caratteristico fenomeno carsico, che consiste nel ritorno alla luce, con copiosa cascata che sgorga da una paretina rocciosa, delle acque superficiali captate, oltre che nel bacino del Tanaro, anche in quello attiguo dell'Ellero, costituendo così un particolare fenomeno ipogeo molto raro e caratteristico. 

In caso di abbondanti nevicate, la risorgenza può trovarsi completamente sepolta, nel qual caso l'alveo si può presentare come un ripido ed uniforme pendio nevoso. Superato il ponte, costituito da robuste funi di acciaio (attenzione, generalmente nel periodo invernale viene smontato, nel qual caso si deve attraversare con attenzione il ripido scivolo), si rientra nel bosco e, con lenta diagonale ascendente verso sinistra, si giunge alla poco marcata depressione erbosa della Colla di Carnino (1597 m, h 0,30 dalle Vene, tabelle e cartelli). Bellissima vista sulle maggiori vette delle Alpi Liguri. 

Si scende a questo punto dall'altra parte, per pendii dapprima cespugliosi, poi ricoperti da un bel bosco rado di grossi faggi, verso il fondo del Vallone di Carnino. Un tratto di bosco più fitto porta ad una radura con abbeveratoio, dove si incrocia la carrareccia proveniente da Carnino Inferiore e diretta ai vicini Tetti delle Donzelle (vedi anche itinerari Gran Tour delle Saline, Traversata Saline - Pian Ballaur e Cima delle Saline - Canale Sud). 

La si segue brevemente verso sinistra, poi si prende una mulattiera che scende decisamente nuovamente nel bosco (segnavia bianco-rossi): con alcuni tornanti nel bosco, qui ripidissimo ed ombroso, si raggiungono in breve le prime case di Carnino Inferiore (1392 m, h 0,30 dalla Colla di Carnino). Attraversata la caratteristica borgata, abitata solo nella stagione estiva, si raggiunge il parcheggio presso la fine della strada comunale. Non resta ora che scendere lungo la strada asfaltata, prima lungo il Vallone di Carnino e poi, dove questo sbocca nella Val Negrone, seguendo la rotabile verso sinistra, con modesti saliscendi, fino a Viozene (6,5 km circa da Carnino, h 1,45 circa).

 

TEMPO TOTALE

h 4,15 circa (escluso l'accesso al rifugio)

DISLIVELLO

300 m circa (escluso l'accesso al rifugio)

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

26 gennaio 2014

PERIODO CONSIGLIATO

inverno o autunno

COMMENTI

Itinerario poco faticoso, molto pittoresco da effettuarsi in inverno, con la neve. Evitare il periodo estivo, in cui il caldo si fa sentire. Caratteristica la sorgente delle Vene, per il resto bellissimi boschi ed ambiente panoramico, tranquillo e riposante. Un po' monotono il ritorno lungo la strada asfaltata.