Dallo spiazzo si segue l’ampia
mulattiera (tacche rosse) che taglia il bel castagneto a monte dei Tetti
Tàia, con
belle vedute sulla testata della Valle Vermenagna. Più
avanti i castagni lasciano il posto ai faggi, mentre la mulattiera
traversa il ripido pendio a mezzacosta fino ad incontrare un bivio. Si
trascura il sentiero che prosegue dritto, in leggera discesa, e si segue
invece la mulattiera di sinistra, che sale ripida nella faggeta (vecchia
targa in ferro “Via Cantapernice”).
Salendo, si lascia a sinistra il
tracciato originale della mulattiera (che compie un lungo tornante) per
seguire una nuova scorciatoia segnalata che sale ripida, fino a
ritrovare la mulattiera più in alto, presso un muretto di sostegno. Si
prosegue a destra, in
una splendida faggeta, alternando tratti fitti ad altri in
cui si possono ammirare begli scorci sulla fronteggiante testata della
Val Grande. Il sentiero esce poi in una bella, ripida radura, dove su un
ripiano sorgono i
rustici edifici dei Tetti
Cantapernice (1372 m, h 0,40 dai Tetti Tàia).
I bolli rossi guidano fra le case e
raggiungono la mulattiera che, alle spalle dell’insediamento, risale
il bosco con numerose svolte. Si tocca così il filo del costone boscoso
divisorio fra i valloni Salèt (in cui ci troviamo) e di San Giovanni:
qui si incontra un bivio. Si trascura la diramazione di sinistra, che
scende leggermente verso quest’ultimo vallone (cartello indicatore che
riporta “Rocce Bàila – 12 Apostoli – Monte Gussart”) e si
prosegue a destra, in salita costante ma non faticosa, sempre nella
fitta faggeta. Si trascura ancora a sinistra una diramazione non
segnalata (che comunque si ricongiunge al sentiero principale poco più
sopra) e si prosegue in salita fino ad una specie di colletto alla base
di alcune modeste paretine. Oltre il colletto appare alla vista, alla
testata del Vallone Ceresole, l’omonimo
passo, oltre il quale fa già capolino il massiccio Bric Costa Rossa.
Il sentiero taglia a mezzacosta tutta la testata del Vallone Ceresole,
passa nei pressi di una casa
diruta ai piedi di una paretina rocciosa e poi, con
numerose svolte su terreno erboso, raggiunge l’ampia
insellatura prativa del Passo
Ceresole (1620 m, paline, h
1,00 dai Tetti Cantapernice). Magnifico panorama
sul massiccio della Bisalta, proprio di fronte, sulla testata
di Val Vermenagna e sulla pianura, con la città di Cuneo.
All’estremità sud del valico sorge una lunga grangia diruta, un tempo
utilizzata dai pastori del luogo.
Da qui, seguendo l’evidente
sentiero che scende sul versante di Valle Colla, si può raggiungere in
breve il sottostante Gias Ceresole e, poco a sinistra, il nuovo
Rifugio
Ceresole (1533, h 0,10 dal Passo Ceresole).
Trascurando a destra la traccia
diretta al Bric Costa Rossa e volgendo
invece a sinistra, si
percorre il crinale fino al
punto di massima depressione, dove si trovano altre paline: si
prosegue sul sentierino diretto a Pian del Soglio e Boves (bolli rossi),
che percorre lo spartiacque fino ai piedi di un aguzzo becco roccioso.
Lo si aggira sul versante Vermenagna con breve saliscendi, quindi si
ritorna sullo spartiacque presso una palina segnaletica. Superato un
breve tratto prativo, il sentierino rientra nel bosco ed inizia a
scendere più decisamente: a questo punto lo si abbandona e si prosegue
sullo spartiacque, in un bosco un po’ fastidioso a causa delle fitte
sterpaglie, fino alla base della paretina rocciosa che sorregge la vetta
della Punta Gutzart. Si sale per una breve cengia a destra, poi si
rimonta un corto canalino cespuglioso (EE)
fino alle roccette sommitali ed al piccolo pianerottolo di vetta della Punta Gutzart (
1678 m
, h
0,15
dal Passo Ceresole): bellissimo panorama sul fronteggiante massiccio
della Bisalta, sulla
testata di Valle Vermenagna e, dalla parte opposta, su tutto
l’arco delle Marittime fino alla
pianura.
Ritorno per la stessa via in h 1,20.