Punta Gutzart 1678 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 36

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DAI TETTI CANTAPERNÌCE VERSO LA TESTATA DELLA VALLE GRANDE DI VERNANTE 

PALINE SEGNALETICHE AL PASSO CERESOLE

PANORAMA DAL PASSO CERESOLE VERSO LE ALPI MARITTIME

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, risalendo poi la Valle Vermenagna fino al paese di Vernante (782 m, 46 km da Mondovì). 

Di fronte alla chiesa parrocchiale si segue Vicolo del Castello, si sottopassa la ferrovia e si procede lungo una stradetta in ripida salita. Con alcuni stretti tornanti la strada guadagna quota, poi si lascia la diramazione a sinistra per Tetti Castello e si svolta a destra. Si tralascia quasi subito un’altra diramazione a destra, e si prosegue a sinistra fino ad un ripetitore telefonico, presso il quale termina l’asfalto. Si prosegue per la carrareccia, dal fondo agevole, fino alla sella erbosa dove sorgono le case dei Tetti Croce (1037 m), in parte ristrutturate. Da qui, con un ultimo traversone nel bosco (fondo più sconnesso), la carrareccia raggiunge uno spiazzo presso i Tetti Tàia (1065 m circa, 3 km da Vernante), dove si può parcheggiare.

ITINERARIO

Dallo spiazzo si segue l’ampia mulattiera (tacche rosse) che taglia il bel castagneto a monte dei Tetti Tàia, con belle vedute sulla testata della Valle Vermenagna. Più avanti i castagni lasciano il posto ai faggi, mentre la mulattiera traversa il ripido pendio a mezzacosta fino ad incontrare un bivio. Si trascura il sentiero che prosegue dritto, in leggera discesa, e si segue invece la mulattiera di sinistra, che sale ripida nella faggeta (vecchia targa in ferro “Via Cantapernice”). 

Salendo, si lascia a sinistra il tracciato originale della mulattiera (che compie un lungo tornante) per seguire una nuova scorciatoia segnalata che sale ripida, fino a ritrovare la mulattiera più in alto, presso un muretto di sostegno. Si prosegue a destra, in una splendida faggeta, alternando tratti fitti ad altri in cui si possono ammirare begli scorci sulla fronteggiante testata della Val Grande. Il sentiero esce poi in una bella, ripida radura, dove su un ripiano sorgono i rustici edifici dei Tetti Cantapernice (1372 m, h 0,40 dai Tetti Tàia). 

I bolli rossi guidano fra le case e raggiungono la mulattiera che, alle spalle dell’insediamento, risale il bosco con numerose svolte. Si tocca così il filo del costone boscoso divisorio fra i valloni Salèt (in cui ci troviamo) e di San Giovanni: qui si incontra un bivio. Si trascura la diramazione di sinistra, che scende leggermente verso quest’ultimo vallone (cartello indicatore che riporta “Rocce Bàila – 12 Apostoli – Monte Gussart”) e si prosegue a destra, in salita costante ma non faticosa, sempre nella fitta faggeta. Si trascura ancora a sinistra una diramazione non segnalata (che comunque si ricongiunge al sentiero principale poco più sopra) e si prosegue in salita fino ad una specie di colletto alla base di alcune modeste paretine. Oltre il colletto appare alla vista, alla testata del Vallone Ceresole, l’omonimo passo, oltre il quale fa già capolino il massiccio Bric Costa Rossa. Il sentiero taglia a mezzacosta tutta la testata del Vallone Ceresole, passa nei pressi di una casa diruta ai piedi di una paretina rocciosa e poi, con numerose svolte su terreno erboso, raggiunge l’ampia insellatura prativa del Passo Ceresole (1620 m, paline, h 1,00 dai Tetti Cantapernice). Magnifico panorama sul massiccio della Bisalta, proprio di fronte, sulla testata di Val Vermenagna e sulla pianura, con la città di Cuneo. All’estremità sud del valico sorge una lunga grangia diruta, un tempo utilizzata dai pastori del luogo. 

Da qui, seguendo l’evidente sentiero che scende sul versante di Valle Colla, si può raggiungere in breve il sottostante Gias Ceresole e, poco a sinistra, il nuovo Rifugio Ceresole (1533, h 0,10 dal Passo Ceresole). 

Trascurando a destra la traccia diretta al Bric Costa Rossa e volgendo invece a sinistra, si percorre il crinale fino al  punto di massima depressione, dove si trovano altre paline: si prosegue sul sentierino diretto a Pian del Soglio e Boves (bolli rossi), che percorre lo spartiacque fino ai piedi di un aguzzo becco roccioso. Lo si aggira sul versante Vermenagna con breve saliscendi, quindi si ritorna sullo spartiacque presso una palina segnaletica. Superato un breve tratto prativo, il sentierino rientra nel bosco ed inizia a scendere più decisamente: a questo punto lo si abbandona e si prosegue sullo spartiacque, in un bosco un po’ fastidioso a causa delle fitte sterpaglie, fino alla base della paretina rocciosa che sorregge la vetta della Punta Gutzart. Si sale per una breve cengia a destra, poi si rimonta un corto canalino cespuglioso (EE) fino alle roccette sommitali ed al piccolo pianerottolo di vetta della Punta Gutzart ( 1678 m , h 0,15 dal Passo Ceresole): bellissimo panorama sul fronteggiante massiccio della Bisalta, sulla testata di Valle Vermenagna e, dalla parte opposta, su tutto l’arco delle Marittime fino alla pianura.

Ritorno per la stessa via in h 1,20.

TEMPO TOTALE

h 3,15 circa

DISLIVELLO

600 m circa 

DIFFICOLTA’

E (EE gli ultimi metri)

ULTIMO SOPRALLUOGO

20 maggio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Breve ascensione ad una cima molto modesta ma assai comoda e panoramica. Molto bello il solitario ambiente, così come pittoresche risultano le diverse borgate attraversate, alcune completamente abbandonate. Il Rifugio Ceresole normalmente è chiuso.