Nel Vallone dei Maestri

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 65 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DALLA GOLA DELLA CHIUSETTA VERSO LO SBOCCO DEL VALLONE DI CARNINO

IL VASTISSIMO PIANO DELLA CHIUSETTA DAL SENTIERO CHE SALE VERSO LE CELLE DI CARNINO

IL VERDEGGIANTE E BUCOLICO VALLONE DEI MAESTRI

AFFOLLAMENTO ESTIVO AL RIFUGIO DON BARBERA

AL RITORNO, ALL’INGRESSO DEL PICCOLO BORGO DI CARNINO SUPERIORE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ceva (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Tanaro superando Garessio, Ormea, Ponte di Nava e Viozene: oltre un tratto intagliato nella roccia, si lascia la rotabile principale, diretta a Upega, e si segue a destra la breve diramazione che risale il Vallone di Carnino fino ad un bivio: lasciato il tronco di destra, che sale al piccolo parcheggio che precede la borgata di Carnino Inferiore (1389 m), si prosegue dritti e si raggiunge in breve Carnino Superiore (1397 m, 60 km da Ceva, parcheggio).

 

ITINERARIO

Lasciata in alto a destra la chiesetta, si segue una stretta viuzza pianeggiante (segnavia __) che attraversa il paesino, tra antichissime case parzialmente ristrutturate. Oltre la borgata, una palina indica un bivio: trascurata la diramazione di sinistra (ind. "Passo Lagarè" e “Upega”), si prosegue sulla mulattiera principale, che in falsopiano doppia un costone nel bosco e si porta a valicare su un ponticello un rio che scende, poco più a monte, con una impetuosa cascata. Lungo una bella mulattiera selciata si entra nel castagneto, guadagnando quota con comodi tornanti mai troppo ripidi: superando una serie di balze erbose si guadagna quota, in ambiente che reca ancora le tracce di un antico sfruttamento da parte dell’uomo (mucchi di pietre, muretti a secco). Superata una fonte (spesso asciutta) si prosegue nel bosco con pendenza non eccessiva e, attraverso vecchi frutteti inselvatichiti (belle vedute, sull’opposto versante del vallone, sulle dirupate pendici della Cresta del Ferà), si giunge al Pian Ciucchèa (1656 m, h 1,00 da Carnino Superiore, paline).

Trascurato lo stacco, verso destra, della traccia segnalata diretta al Passo delle Mastrelle ed al Colle del Pas (vedi anche itinerario Traversata Saline – Pian Ballaur), si prosegue sul largo sentiero sconnesso che taglia il pendio altissimo rispetto al fondovalle, in direzione dell’evidente strozzatura del vallone chiamata Gola della Chiusetta. Con diversi tornanti (attenzione all’esposizione del ripidissimo pendio) si guadagna quota alla base di paretine rocciose quindi, doppiato un costone presso un pulpito panoramico, si entra nella parte superiore della gola, a monte dei vertiginosi risalti inferiori in cui, nella tarda primavera, rumoreggia il torrente (nel periodo estivo solitamente asciutto). Con pittoresco percorso nella caratteristica gola rocciosa si guadagna il colletto a monte (grossi massi), che immette su un inaspettato e vastissimo ripiano erboso (Piano della Chiusetta, 1815 m, h 0,30 da Pian Ciucchéa), paradiso per il pascolo.

Attraversato tutto il ripiano sulla destra idrografica, presso un modesto rio si riprende a salire per rimontare una nuova strozzatura del vallone: traversando in decisa salita alla base di verticali paretine rocciose si guadagna un nuovo colletto da dove, per arrotondati dossi erbosi, si giunge ad un nuovo ripiano pascolivo dove sorgono i fabbricati delle Celle (o Selle) di Carnino (1909 m, h 0,35 dal Piano della Chiusetta, paline): da qui il Vallone di Carnino prende la denominazione di Vallone dei Maestri. Un po’ discosta dal tracciato, verso sinistra, sorge l’antichissima chiesetta di Sant’Erim (ufficialmente dedicata a Sant’Elmo, anche se in dialetto brigasco “Erim” significherebbe “Erasmo”): secondo la tradizione popolare, il toponimo "Vallone dei Maestri" deriverebbe proprio dalla frequentazione estiva della zona da parte di sacerdoti-maestri a cui era affidata, oltre alla celebrazione della Messa domenicale, l'istruzione dei figli dei pastori che vi soggiornavano in alpeggio.

Proseguendo su un sentierino ora più stretto, ma sempre segnalato ed ottimamente marcato, si rimonta il vallone sulla sponda sinistra idrografica, rimanendo alti rispetto al fondo pascolivo, costituito da una serie di piccole conche pianeggianti fra arrotondati dossi rocciosi chiamate Vastéra delle Strìe. Più avanti si lascia a destra lo stacco della traccia di collegamento con la Capanna Saracco-Volante e il Colle del Pas (palina), quindi si sale per un tratto a destra più decisamente, si doppia uno speroncino roccioso e, con un ultimo traversone in falsopiano, si raggiunge il vecchio edificio prefabbricato giallo del dismesso rifugio (ancora utilizzato come ricovero invernale). Con pochi passi per un sentierino pianeggiante si giunge al grande e nuovo edificio del Rifugio Don Barbera (2079 m, h 0,40 dalle Celle di Carnino, numerose paline). Bellissima veduta sui grandi pascoli alla testata del vallone, che salgono dolcemente alla larga insellatura del Colle dei Signori. Sul colle transita la rotabile d’altura Limone-Monesi, percorsa da numerosi fuoristrada e ciclisti che fanno tappa al rifugio.

Ritorno per la stessa via in h 2,15.

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa

DISLIVELLO

700 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 luglio 2019

PERIODO CONSIGLIATO

fine maggio - ottobre

COMMENTI

Itinerario interessante, vario ed adatto a tutti. Tutto sommato poco faticoso anche se piuttosto lungo come sviluppo. Il sentiero è comodo e sempre ben segnalato. Molto pittoresco il sito delle Celle di Carnino e Sant’Erim, assai frequentato il rifugio, comodo e ben attrezzato.