Dal Pian
delle Gorre si imbocca la
strada sterrata (paline) che sulla sinistra sale con pendenza moderata,
tagliando alla base i pendii che scendono dalla Punta Bartivolera (
1957 m
). Superata la caratteristica
cascatella del Rio di Serpentéra,
si incontra quasi subito una
palina che indica a sinistra lo stacco della mulattiera per il
Pian del Creus. Trascurata la prosecuzione della carrareccia (vedi anche
itinerario Al
Pian del Lupo), si svolta dunque a sinistra e ci si inoltra
nello splendido bosco d’alto fusto. Con ripido ma piacevole percorso
nella fresca e lussureggiante foresta, il sentiero guadagna quota con
lunga serie di svolte: a tratti, in basso a sinistra, si sente
rumoreggiare l’impetuoso rio che scorre sul fondo del Vallone Serpentéra,
nella cui parte iniziale ci troviamo. Più in alto il sentiero
improvvisamente spiana, proprio in corrispondenza del bordo
superiore di una grande e profonda dolina immersa nella
boscaglia (localmente nota come “Garb
du Fra”). Con percorso pressochè pianeggiante, in
ambiente boschivo di grande bellezza, si giunge sulle sponde
del torrente proprio in corrispondenza dell’inizio della vasta
pianeggiante radura del Pian
del Creus (o Pian du Crös, 1279 m, h
0,30 da Pian delle Gorre, paline).
Trascurato a
destra il sentiero che sale in pochi minuti al piccolo Rifugio
Villa Soche (o Rifugio Cacciatori, di proprietà privata) e
prosegue poi per il Gias Sottano di Sestrera, si continua dritti attraversando
la splendida radura prativa, mantenendosi a poca distanza dal
piccolo rio. Al termine della radura si supera a sinistra il ruscello su
un ponticello in legno, si lasciano poco più in basso le costruzioni del
Gias Pian del Creus (1290 m) e si continua a risalire il vallone sulla
destra idrografica, inizialmente a poca distanza dal corso d’acqua.
Nuovamente nel bosco, il sentiero sale con pendenza costante ma mai troppo
accentuata: giunto alla base di un risalto boscoso, lo risale con numerosi
tornanti, in parte infastiditi da acque di ruscellamento. Passati nei
pressi della sorgente chiamata Fontana
del Mentràs (1466 m), si continua a salire nel bosco, uscendo alla
base del dosso erboso sul quale appaiono gli edifici del Gias Madonna.
Rimontato il dosso pascolivo con una nuova serie di svolte, si raggiunge
il Gias
Madonna (1652 m, h
1,00 dal Pian del Creus, paline), costituito da due costruzioni
affiancate di ristrutturazione piuttosto recente.
Trascurate
le tracce che, a destra, si dirigono verso il Gias della Costa e il Gias
Soprano di Sestrera, si rimonta il pendio pascolivo oltre il gias,
lasciando a destra la vasca abbeveratoio. Sul costone erboso soprastante
si ritrova il marcato sentiero segnalato che, con diversi tornanti,
guadagna quota in una
valletta ed esce nell’ampia conca terminale del Vallone
Serpentéra, dove sorge la piccola costruzione del Gias
Soprano di Serpentéra (1798 m, h
0,30 dal Gias Madonna). La conca del gias è dominata ad Est
dalla costiera che, dalla piccola Cima della Madonna (si tratta della
puntina a sinistra del grande circo detritico terminale) prosegue dapprima
quasi orizzontale con numerosi torrioni rocciosi (Cresta di San Lorenzo)
quindi, dopo un poco marcato colletto, si impenna nuovamente con la grossa
mole della Cima di San Lorenzo, dai ripidi fianchi erbosi e detritici, che
domina la testata del Vallone Serpentéra.
Trascurando
i due sentieri paralleli che tagliano il pendio erboso verso sinistra, in
direzione del Colletto Pellerina e della Cima Cars, si continua per una
traccia che taglia, in moderata salita verso destra, i dossi erbosi al
centro del vallone, portandosi ben presto nei pressi di una presa
d’acqua. Si abbandona a questo punto anche questa traccia per puntare
direttamente verso l’evidente pendio-canale di erba e cespugliame subito
a sinistra della Cima della Madonna. Scegliendo il passaggio migliore tra
i rododendri si raggiunge la base del pendio-canale, dove la pendenza
aumenta decisamente. Con percorso faticoso ma mai problematico si risale
il pendio-canale per tutto il suo sviluppo quindi, con
un ultimo tratto meno ripido, si esce all’ampio colletto
2048 m (h
0,40 dal Gias Soprano di Serpentéra), sulla displuviale Pesio-Èllero,
al piede della breve cresta Sud della Cima della Madonna. Sul versante Èllero
ripidi pendii erbosi e detritici scendono verso la carrareccia di
fondovalle, all’altezza della Sella Pontetto.
Dal colletto
si
sale a destra, rimontando un primo dosso, quindi si traversa
brevemente sul versante Èllero per aggirare una zona di vegetazione
intricata. Un’ultima ripida ma breve salita e si raggiunge la piccola
sommità della Cima della Madonna
(2101 m, h
0,10 dal colletto, ometto di pietre e cartello del Parco
Naturale del Marguaréis). Dalla cima si
delinea con evidenza verso meridione tutto il percorso di cresta fino alla
Cima di San Lorenzo. Verso Ovest si domina completamente il
Vallone Serpentéra appena risalito, con la Cima della Fascia e la zona
del Vaccarile sullo sfondo. Verso Nord le paretine rocciose della Cima
Cars, mentre ad Est si
domina dall’alto la media Valle Èllero con la piramide
erbosa del Mondolé a farla da padrone.
Dalla cima
si scende per un breve ma ripidissimo pendio erboso al successivo
colletto, da dove si attacca il breve tratto alpinistico
dell’itinerario, denominato Cresta di San Lorenzo. Si tratta di una crestina quasi orizzontale
lunga circa 400 m costituita da grossi blocchi rocciosi, attraverso i
quali si snoda il percorso, facile ma a tratti notevolmente esposto
(alcuni chiodi e spit nei punti più delicati). Un
primo rilievo di erba e roccette si scavalca direttamente, così
come il successivo, che presso la cima obbliga ad un passo di II°.
Il dente
roccioso successivo si supera anche grazie ad una
scaletta metallica poi, aggirato un ostico risalto sul lato
Pesio (altro passo di II°), altre
due scalette in successione (in realtà un po’ precarie)
consentono di toccare un aereo spuntone. Ancora alcuni brevi saliscendi e
si scende al
colletto al piede della vera e propria cresta Nord della Cima di San
Lorenzo (2110 m circa, h 0,25 dalla Cima della Madonna).
Volendo, è possibile salire alla sommità della Cima di San Lorenzo (2306 m, h
0,45 dal colletto) per una traccia di sentiero che rimonta la
facile cresta.
Dal colletto
al termine della Cresta di San Lorenzo ci si cala a destra nel ripido
canale erboso e cespuglioso che scivola verso la testa del Vallone Serpentéra:
con attenzione, ma del tutto facilmente, si perde velocemente quota nel
canale, raggiungendo più in basso una piccola spalla presso il quale il
canale si bipartisce. Scendendo nel canalino di destra, più breve e
diretto, si scende all’ampia conca erbosa e detritica sottostante.
Seguendo il percorso migliore fra tratti erbosi e lingue di detriti, si
ritorna piuttosto velocemente ad intercettare la traccia seguita
all’andata presso il piede del pendio-canale che sale al colletto 2048
m, seguendo la quale si ritorna al Gias Soprano di Serpentéra (h
0,35 dal colletto).
Di qui, seguendo a ritroso il
sentiero di salita, si ritorna al Pian delle Gorre (h 1,20 dal Gias Soprano di Serpentéra).