Cima della Madonna e Cresta di S. Lorenzo

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 62 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

PANORAMA DA POCO SOPRA IL GIAS MADONNA, VERSO LO SBOCCO DEL VALLONE SERPENTÈRA

IL SELVAGGIO VALLONE SERPENTÈRA DALL’INIZIO DELLA CRESTA DI SAN LORENZO

FOTOPERCORSO DELL’ITINERARIO

GUGLIE ROCCIOSE PRESSO IL GIAS SOPRANO DI SERPENTÈRA

ORBETTINO

LA BELLISSIMA RADURA DI PIAN DEL CREUS

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiunge Beinette e si risale quindi la Valle Pesio. Oltre Chiusa Pesio ( 575 m ), si prosegue superando gli abitati di Vigna e San Bartolomeo, fino all’antica Certosa di Pesio ( 859 m ). 

Da qui un ulteriore tronco stradale, asfaltato ma dall’accesso regolamentato durante l’alta stagione, sale fino alla splendida radura prativa di Pian delle Gorre ( 992 m , 30 km circa da Mondovì), dove si trovano un ampio parcheggio (a pagamento nella stagione estiva) ed il grazioso Rifugio Pian delle Gorre.

NOTA: nei week end estivi e per tutto il mese di agosto la strada viene progressivamente chiusa fino alla Certosa all’esaurirsi dei posti disponibili al Pian delle Gorre.

 

ITINERARIO

Dal Pian delle Gorre si imbocca  la strada sterrata (paline) che sulla sinistra sale con pendenza moderata, tagliando alla base i pendii che scendono dalla Punta Bartivolera ( 1957 m ). Superata la caratteristica cascatella del Rio di Serpentéra, si incontra quasi subito una palina che indica a sinistra lo stacco della mulattiera per il Pian del Creus. Trascurata la prosecuzione della carrareccia (vedi anche itinerario Al Pian del Lupo), si svolta dunque a sinistra e ci si inoltra nello splendido bosco d’alto fusto. Con ripido ma piacevole percorso nella fresca e lussureggiante foresta, il sentiero guadagna quota con lunga serie di svolte: a tratti, in basso a sinistra, si sente rumoreggiare l’impetuoso rio che scorre sul fondo del Vallone Serpentéra, nella cui parte iniziale ci troviamo. Più in alto il sentiero improvvisamente spiana, proprio in corrispondenza del bordo superiore di una grande e profonda dolina immersa nella boscaglia (localmente nota come “Garb du Fra”). Con percorso pressochè pianeggiante, in ambiente boschivo di grande bellezza, si giunge sulle sponde del torrente proprio in corrispondenza dell’inizio della vasta pianeggiante radura del Pian del Creus (o Pian du Crös, 1279 m, h 0,30 da Pian delle Gorre, paline).

Trascurato a destra il sentiero che sale in pochi minuti al piccolo Rifugio Villa Soche (o Rifugio Cacciatori, di proprietà privata) e prosegue poi per il Gias Sottano di Sestrera, si continua dritti attraversando la splendida radura prativa, mantenendosi a poca distanza dal piccolo rio. Al termine della radura si supera a sinistra il ruscello su un ponticello in legno, si lasciano poco più in basso le costruzioni del Gias Pian del Creus (1290 m) e si continua a risalire il vallone sulla destra idrografica, inizialmente a poca distanza dal corso d’acqua. Nuovamente nel bosco, il sentiero sale con pendenza costante ma mai troppo accentuata: giunto alla base di un risalto boscoso, lo risale con numerosi tornanti, in parte infastiditi da acque di ruscellamento. Passati nei pressi della sorgente chiamata Fontana del Mentràs (1466 m), si continua a salire nel bosco, uscendo alla base del dosso erboso sul quale appaiono gli edifici del Gias Madonna. Rimontato il dosso pascolivo con una nuova serie di svolte, si raggiunge il Gias Madonna (1652 m, h 1,00 dal Pian del Creus, paline), costituito da due costruzioni affiancate di ristrutturazione piuttosto recente.

Trascurate le tracce che, a destra, si dirigono verso il Gias della Costa e il Gias Soprano di Sestrera, si rimonta il pendio pascolivo oltre il gias, lasciando a destra la vasca abbeveratoio. Sul costone erboso soprastante si ritrova il marcato sentiero segnalato che, con diversi tornanti, guadagna quota in una valletta ed esce nell’ampia conca terminale del Vallone Serpentéra, dove sorge la piccola costruzione del Gias Soprano di Serpentéra (1798 m, h 0,30 dal Gias Madonna). La conca del gias è dominata ad Est dalla costiera che, dalla piccola Cima della Madonna (si tratta della puntina a sinistra del grande circo detritico terminale) prosegue dapprima quasi orizzontale con numerosi torrioni rocciosi (Cresta di San Lorenzo) quindi, dopo un poco marcato colletto, si impenna nuovamente con la grossa mole della Cima di San Lorenzo, dai ripidi fianchi erbosi e detritici, che domina la testata del Vallone Serpentéra.

Trascurando i due sentieri paralleli che tagliano il pendio erboso verso sinistra, in direzione del Colletto Pellerina e della Cima Cars, si continua per una traccia che taglia, in moderata salita verso destra, i dossi erbosi al centro del vallone, portandosi ben presto nei pressi di una presa d’acqua. Si abbandona a questo punto anche questa traccia per puntare direttamente verso l’evidente pendio-canale di erba e cespugliame subito a sinistra della Cima della Madonna. Scegliendo il passaggio migliore tra i rododendri si raggiunge la base del pendio-canale, dove la pendenza aumenta decisamente. Con percorso faticoso ma mai problematico si risale il pendio-canale per tutto il suo sviluppo quindi, con un ultimo tratto meno ripido, si esce all’ampio colletto 2048 m (h 0,40 dal Gias Soprano di Serpentéra), sulla displuviale Pesio-Èllero, al piede della breve cresta Sud della Cima della Madonna. Sul versante Èllero ripidi pendii erbosi e detritici scendono verso la carrareccia di fondovalle, all’altezza della Sella Pontetto.

Dal colletto si sale a destra, rimontando un primo dosso, quindi si traversa brevemente sul versante Èllero per aggirare una zona di vegetazione intricata. Un’ultima ripida ma breve salita e si raggiunge la piccola sommità della Cima della Madonna (2101 m, h 0,10 dal colletto, ometto di pietre e cartello del Parco Naturale del Marguaréis). Dalla cima si delinea con evidenza verso meridione tutto il percorso di cresta fino alla Cima di San Lorenzo. Verso Ovest si domina completamente il Vallone Serpentéra appena risalito, con la Cima della Fascia e la zona del Vaccarile sullo sfondo. Verso Nord le paretine rocciose della Cima Cars, mentre ad Est si domina dall’alto la media Valle Èllero con la piramide erbosa del Mondolé a farla da padrone.

Dalla cima si scende per un breve ma ripidissimo pendio erboso al successivo colletto, da dove si attacca il breve tratto alpinistico dell’itinerario, denominato Cresta di San Lorenzo. Si tratta di una crestina quasi orizzontale lunga circa 400 m costituita da grossi blocchi rocciosi, attraverso i quali si snoda il percorso, facile ma a tratti notevolmente esposto (alcuni chiodi e spit nei punti più delicati). Un primo rilievo di erba e roccette si scavalca direttamente, così come il successivo, che presso la cima obbliga ad un passo di II°. Il dente roccioso successivo si supera anche grazie ad una scaletta metallica poi, aggirato un ostico risalto sul lato Pesio (altro passo di II°), altre due scalette in successione (in realtà un po’ precarie) consentono di toccare un aereo spuntone. Ancora alcuni brevi saliscendi e si scende al colletto al piede della vera e propria cresta Nord della Cima di San Lorenzo (2110 m circa, h 0,25 dalla Cima della Madonna). Volendo, è possibile salire alla sommità della Cima di San Lorenzo (2306 m, h 0,45 dal colletto) per una traccia di sentiero che rimonta la facile cresta.

Dal colletto al termine della Cresta di San Lorenzo ci si cala a destra nel ripido canale erboso e cespuglioso che scivola verso la testa del Vallone Serpentéra: con attenzione, ma del tutto facilmente, si perde velocemente quota nel canale, raggiungendo più in basso una piccola spalla presso il quale il canale si bipartisce. Scendendo nel canalino di destra, più breve e diretto, si scende all’ampia conca erbosa e detritica sottostante. Seguendo il percorso migliore fra tratti erbosi e lingue di detriti, si ritorna piuttosto velocemente ad intercettare la traccia seguita all’andata presso il piede del pendio-canale che sale al colletto 2048 m, seguendo la quale si ritorna al Gias Soprano di Serpentéra (h 0,35 dal colletto).

Di qui, seguendo a ritroso il sentiero di salita, si ritorna al Pian delle Gorre (h 1,20 dal Gias Soprano di Serpentéra).

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa (h 6,20 circa salendo anche alla Cima di San Lorenzo)

DISLIVELLO

1200 m circa (1400 m circa salendo anche alla Cima di San Lorenzo)

DIFFICOLTA’

EE allenati (F la Cresta di San Lorenzo) 

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 giugno 2018

PERIODO CONSIGLIATO

giugno – ottobre

COMMENTI

Gita piuttosto lunga e faticosa in una zona poco conosciuta ma assai pittoresca del Parco Naturale del Marguaréis. Comoda la risalita del vallone fino al Gias Soprano di Serpentéra, poi facile percorso senza tracce ma di orientamento piuttosto evidente fino alla Cima della Madonna. La Cresta di San Lorenzo è breve e non difficile, ma comunque diversi passi sono esposti e non proprio banali (eventualmente prevedere una sicurezza per i meno esperti).