Alle pendici del Mondolè

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 13

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

DALLA COLLA DELLA BALMA VERSO L'ABITATO DI PRATO NEVOSO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiunge Villanova Mondovì, da dove si inizia a risalire la breve Valle Maudagna: superati Frabosa Sottana e Miroglio, si lascia a destra il bivio per Artesina e si sale fino alla pittoresca conca pascoliva di Prato Nevoso (1620 m, 26 km da Mondovì). 

Si sale con alcuni tornanti fra i grossi condomini fino alla larga insellatura della Colla del Prel (ampi parcheggi).

 

ITINERARIO

Dalla Colla del Prel si prendono a risalire le piste, facendo attenzione a non intralciare gli sciatori, fino ad un poco accentuato dosso sulla destra, da dove è individuabile la traccia della carrareccia estiva diretta alla Cappella Balma: detta carrareccia d'inverno è utilizzata come collegamento fra le numerose piste di discesa che solcano il crinale, per cui va comunque percorsa con attenzione. 

La strada con un breve tornante raggiunge un rifugetto con servizio ristoro, presso l'arrivo di una seggiovia, oltre il quale taglia pressoché pianeggiante i ripidi pendii finali della Punta del Vallon (1833 m). In questo tratto, ricco di belle vedute sul versante Nord-Est del Mondolè (2382 m) e sulla pianura cuneese, si tagliano a più riprese piste di discesa, da attraversare con precauzione. 

Si raggiunge così un ampio ripiano nevoso dove convergono alcune piste, chiamato Pian dei Gorghi (1750 m, h 1,00), esteso fra la Punta del Vallon e la Cima Artesinera (1922 m): bel colpo d'occhio su tutta la conca di Prato Nevoso. 

Si prosegue lungo la traccia della carrareccia, qui utilizzata come variante facile da chi scende dagli impianti dell'Artesinera: con un lungo traverso, in salita più decisa, si guadagna quota fino ad un colletto appena accennato. Senza scavalcarlo, si rimane sul versante Nord della Cima Artesinera (sulla cui vetta sorge un nuovo rifugio e la stazione superiore di una lunghissima seggiovia) fino ad incrociare la ripida pista di discesa: a questo punto, trascurando la prosecuzione della pista, si continua sulla traccia della carrareccia (in questo tratto meno battuta) che aggira un basso cocuzzolo per portarsi in vista della Colla della Balma. Dopo essersi immessi sulla pista che dalla Cima Artesinera cala alla Colla della Balma, si scende brevemente all'insellatura, poco prima della quale sorgono i fabbricati dell'antica Cappella Balma e del Rifugio Albergo Balma (1883 m, h 1,00 dal Pian dei Gorghi), stranamente chiuso nel periodo invernale. Si apre la visuale verso Sud sull'alta Val Corsaglia, con il cono roccioso del Monte Fantino (2092 m), la Cima Ferlette (2394 m), la Cima della Brignola (2472 m) e la Cima Seirasso (2436 m). 

Raggiunta la Colla della Balma vera e propria, che si apre proprio alla base del versante Nord-Est del Mondolè, si può risalire la breve pista (skilift) fino al suo termine, e di qui arrancare lungo ripidi pendii nevosi fra le Rocche Giardina, serie di crestine rocciose che formano diversi larghi canali risalibili (volendo, proseguendo lungo le tracce scialpinistiche è possibile raggiungere la vetta del Mondolè, da dove si apre un superbo panorama su tutto l'arco alpino occidentale, vedi anche itinerario Mondolè - Versante Nord-Est). 

Ritorno per la stessa via in h 1,30.      

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 - 5,00 (a seconda di quanto si sale oltre la Colla della Balma)

DISLIVELLO

450 m circa (sviluppo però elevato)

DIFFICOLTA’

E (EE in caso di neve dura)

ULTIMO SOPRALLUOGO

8 gennaio 2012

PERIODO CONSIGLIATO

dicembre - febbraio

COMMENTI

Giro molto panoramico, che ha però lo svantaggio di svolgersi in gran parte lungo piste utilizzate dagli sciatori: porre quindi molta attenzione durante gli attraversamenti e non sostare al centro dei tracciati. Di contro, non sussistono problemi di battitura, ed il percorso è affrontabile quasi sempre anche senza racchette da neve. La prosecuzione fino alla vetta del Mondolè è più lunga ed impegnativa (necessari ramponi e piccozza).