Traversata Ussolo - Chiappera

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 11

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 35

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

“DEPOSIZIONE DALLA CROCE”, AFFRESCO SULLA FACCIATA DI UNA CASA DI USSOLO DATATO 1809

DALLE ANTICHE CASE DI BORGATA VALLONE VERSO LA ROCCA CORNA

LE GRANGE PASSO E LA ROCCA CORNA DALLA CARRARECCIA CHE SALE A CHIOLIGERA

LA CAPPELLA DI SAN MAURIZIO E L’AUTO VALLONASSO

LA CAPPELLA DI SAN MAURIZIO, FRA I PRATI RIPULITI DAI SASSI PER IL TAGLIO DEL FIENO

IL GRUPPO CASTELLO-PROVENZALE DAI PRESSI DELLA CROCETTA DI SARETTO

L’ARDITISSIMA ROCCA PROVENZALE DALLE ANTICHE CASE DI CHIAPPERA

IL CORNO ROCCIOSO DELLA ROCCA PROVENZALE DAI PRATI INTORNO A CHIAPPERA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Cuneo Ovest (uscita della A33 Cuneo-Asti) si raggiunge Dronero ( 622 m , 20 km da Cuneo) e si risale quindi la lunga Valle Màira. Superato Prazzo Superiore (1040 m, 28 km da Dronero), si attraversa la frazione Maddalena: subito a monte della borgata si abbandona la provinciale di fondovalle per seguire a destra una diramazione asfaltata che, con alcuni ampi tornanti, risale il pendio sulla sinistra idrografica della valle e, oltre la piccola Cappella di San Giovanni, giunge al parcheggio sterrato poco a valle delle case di Ussolo (1355 m, 5 km da Prazzo Superiore, paline).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio a valle di Ussolo la rotabile asfaltata si biforca: si segue il ramo di destra, in lieve discesa, che oltre un piccolo costone giunge ai piedi delle case della borgata. Con un ampio tornante verso sinistra (possibili accorciatoie sfruttando le ripide viuzze che salgono a sinistra), la stradina attraversa la pittoresca frazione (possibilità di alloggio alla Locanda “La Carlina”) e raggiunge la piccola piazza principale (fontana), su cui si affaccia il sagrato della Chiesa di Santo Stefano, decorata da un bell’affresco raffigurante la lapidazione del santo nella parte superiore della facciata. Si prosegue lungo la stradina asfaltata a destra della chiesa, diretta alla borgata Vallone: dopo pochi metri la si abbandona per seguire una diramazione cementata a sinistra, che sale fra le ultime case del villaggio. La stradina termina presso l’ultima abitazione e diviene ampia mulattiera selciata: dopo un breve tratto in salita, si incontra un bivio (paline). Trascurato il ramo di sinistra (vedi anche itinerario Traversata Chiappera – Ussolo (GTA)), si continua a destra (segnavia    dei “Percorsi Occitani”) con percorso praticamente pianeggiante nel fresco bosco. Incrociata la rotabile asfaltata per vallone, si taglia un tornante per un breve tratto di mulattiera, quindi si abbandona nuovamente la strada (palina) per risalire con più decisione il fitto bosco (qualche fastidio derivante dalle alte erbe): si raggiungono così le case più a valle (ormai pericolanti) della borgata Vallone, uscendo in breve sulla piccola piazzetta principale della frazione, dove le abitazioni risultano invece ristrutturate ed abitate (1436 m, h 0,20 da Ussolo, fontana).

Trascurando la strada sterrata che sale a sinistra, si entra tra le case, seguendo i segnavia   . A monte delle abitazioni si svolta decisamente a sinistra (paline), lasciando a destra la mulattiera diretta a Serre di Elva, e si prosegue in piano fra antiche case in parte in rovina: oltre un bel pilone sacro, si ritrova nuovamente la sterrata precedentemente trascurata. Senza seguire la carrareccia, la si attraversa e si riprende l’antica mulattiera che si inoltra nel bosco (palina e segnavia   ), in questo tratto fiancheggiata da antichi muri a secco. Guadagnando gradualmente quota, si giunge alla radura dove sorgono le Grange Draio (1530 m, h 0,15 da Vallone, paline e fontana). Si tratta di un gruppo di antiche case, alcune in rovina, altre ancora in discrete condizioni, costruite attorno ad un pilone sacro con bella meridiana posto su un grosso masso.

Trascurata la carrareccia di destra, si prosegue sulla mulattiera di sinistra che, costeggiata l’ultima casa, rientra nel bosco. Con una breve salita si ritorna ad intercettare la carrareccia sterrata alla base di un’impervia bastionata rocciosa: attraversata la carrareccia, si riprende la mulattiera (palina e segnavia   ), che sale costeggiando alla base le pareti rocciose, mantenendosi parallela (ma più in quota) rispetto alla carrareccia. Oltre un costone panoramico la mulattiera continua pianeggiante a mezza costa per pascoli abbandonati fino ai rustici edifici delle Grange Podio (1627 m, h 0,15 dalle Grange Draio), in magnifica posizione dominante la conca di Acceglio e il massiccio dell’Oronaye. Le grange sono organizzate in due nuclei separati, distanti poche decine di metri l’uno dall’altro, a valle della pianeggiante mulattiera. Alcuni edifici risultano completamente diruti, mentre altri si sono conservati discretamente: affacciandosi agli ingressi (non entrare, pericolo di crolli!) si possono notare ancora alcune suppellettili originali.

Oltre le grange la mulattiera, sempre pianeggiante, attraversa un piccolo boschetto e ritorna sulla carrareccia sterrata presso un bel pilone sacro (palina). Dal pilone si trascura ancora la carrareccia (nonostante la palina che invita a seguirla) e si prosegue lungo la vecchia mulattiera che, lasciata a destra una grande antica casa, sale rettilinea fra alti muri a secco fino alla sella dove sorgono le Grange Passo (1710 m, h 0,15 dalle Grange Podio), ritrovando definitivamente la carrareccia sterrata.

La stradina effettua un lungo traversone in leggera salita, tagliando la sinistra idrografica del Vallone delle Grange e portandosi sul poggio erboso dove sorgono le case della borgata Chioligera (1771 m, h 0,15 dalle Grange Passo, paline e fontana). La borgata sorge su un ameno ripiano dominante il Vallone delle Grange: è costituita da numerose robuste case, alcune ristrutturate, altre in rovina, addossate le une alle altre, quasi a difendersi dal vento impetuoso che soffia da sud, dalla direzione del Vallone di Unerzio. Al centro della borgata sorge un piccolo pilone sacro. Seguendo una delle numerose tracce che salgono a monte dell’abitato si può raggiungere la borgata Grangette (1810 m, h 0,05 da Chioligera), ormai in rovina: in una grangia era stata ricavata negli anni ’60 del secolo scorso dal CAI di Cuneo la Capanna Ussolo, spartano rifugio non gestito utilizzato prevalentemente come base per lo scialpinismo nella zona. Oggi la capanna risulta inagibile, a causa di una valanga che nell’inverno 2008/2009 ha completamente sventrato il lato a monte dell’edificio.

Da Chioligera si continua sulla carrareccia, che diviene larga mulattiera inerbita e che sale verso il centro del vallone, lasciando a destra il poggio su cui sorge la soprastante borgata Grangette. Al termine della mulattiera, si trascura il sentiero che a destra taglia a mezza costa diretto verso Pianagneliér e si prende quello che, a sinistra, scende ripidamente verso l’impluvio dell’avvallamento. Superato un primo rio, si risale brevemente e si supera a guado il pittoresco Rio delle Grange, quindi si prosegue a mezza costa sulla destra idrografica del vallone, con pendenze moderate. Con alcuni tornanti nel bosco si guadagna quota, uscendo su un poggio panoramico sulle sottostanti borgate di Chioligera e Grangette. Si continua a traversare, ora nuovamente con pendenze modeste, fino ad un nuovo costone panoramico dominato dai torrioni rocciosi della Punta Culour e della Punta della Guglia, quindi si taglia un impervio vallone fino ad un bel ripiano pascolivo. Entrati in un boschetto di larici, si guadagna quota con alcuni ripidi tornanti, si supera una zona acquitrinosa e, risalendo con alcune ripide svolte l’ultimo pendio pascolivo, si raggiunge la sella erbosa del Colletto Serasin (2040 m, h 1,00 da Chioligera), situato sullo spartiacque Rio delle Grange – Rio Mollasco. Il toponimo serasin (o sarasin) fa chiaro riferimento alle incursioni saracene avvenute in queste vallate nel IX° secolo: viene infatti anche chiamato Colle Saraceno o Colle dei Saraceni.

Assai consigliabile, dal colletto, la salita alla vicinissima Punta Culour: seguendo una traccia che pianeggia a sinistra, si raggiunge un’insellatura erbosa da dove, con ripida ma breve salita sul pendio erboso, si raggiunge la panoramica sommità della Punta Culour (2068 m, h 0,05 dal colletto), dalla quale si gode di ottima veduta sulla conca di Acceglio, sul Vallone di Unerzio e sull’imponente Monte Cervet. Interessante anche la turrita cresta quarzitica che fa capo alla caratteristica Punta della Guglia, che si protende sul fondovalle Màira, e la testata del Vallone delle Grange, con la bastionata rocciosa della Porta di Roma.

Tornati al colletto, si scende lungo un marcato sentierino fra i prati (segnavia   ) nella vasta regione Serri, zona pascoliva situata sulla sinistra idrografica del basso Vallone Mollasco. Con discesa diagonale verso destra, dapprima con pendenza moderata, poi più direttamente, si giunge alle ben visibili Grange Serri Soprane (1891 m, h 0,20 dal Colletto Serasin, fontana), poste sul ciglio della bastionata rocciosa che domina la conca di Acceglio.

Dalle Grange Serri Soprane si segue, verso destra, la comoda carrareccia pianeggiante che giunge ad un bivio presso una casa isolata (paline): trascurata la carrareccia che prosegue a destra, in leggera salita, verso la Grangia Ponza ed il Vallone di Verzio (vedi itinerario Traversata Chiappera – Ussolo (GTA)), si continua sul ramo di sinistra che inizia a perdere quota con una serie di lunghi tornanti fra i pascoli. I segnavia gialli dei Percorsi Occitani seguono fedelmente i lunghi tornanti della carrareccia, ma è possibile abbreviare il percorso con la vecchia mulattiera, che discende direttamente il pendio di fianco ad un piccolo rio, transitando presso i ruderi delle Grange Serri di Mezzo (1808 m) e raggiungendo direttamente le ben visibili Grange Serri Sottane (1766 m, h 0,15 dalle Grange Serri Soprane), poste su un ripiano pascolivo al limite superiore del lariceto.

Da qui si continua sulla comoda carrareccia che scende in diagonale nel fitto ed ombroso lariceto. Trascurato un sentiero che, a sinistra, cala verso Acceglio (palina), si continua a scendere nel bosco: più in basso, nuovamente fra i pascoli, si scende con alcuni tornanti alle Grange Durazza Sottane (1673 m) e, poco dopo, si giunge al ponte gettato sulle acque del Rio Mollasco (1591 m, h 0,30 dalle grange Serri Sottane), che si immette sulla carrareccia sterrata diretta a Madonna delle Grazie.

Seguendo la carrareccia (che subito diviene rotabile asfaltata) verso sinistra, in lieve discesa, si entra nel fitto bosco e si raggiungono le case della borgata Colombata (1585 m). Con discesa più ripida si perde quota fra prati e boschetti fino alle prime case della borgata Lausetto (1510 m, h 0,25 dal ponte). Sulla destra si stacca una stradina sterrata (paline) che fra pascoli e orti sale al poggio dove sorge la Cappella di San Maurizio (1547 m, h 0,10 da Lausetto, fontana poco prima della cappella): ottimo panorama, alle nostre spalle, sulla Regione Serri appena attraversata.

Dal piazzale della cappella si prosegue lungo la carrareccia sterrata diretta alle grange Cruset, ma subito la si abbandona per seguire una sentiero a sinistra (palina), che si inoltra nel pittoresco ripiano pascolivo. Questi prati sono stati in passato accuratamente ripuliti dai sassi per permettere il taglio del fieno senza rovinare la falce: è possibile notare il risultato di questo immane lavoro nei grandi mucchi di pietrame sparsi per il piccolo altipiano. Con breve discesa, il sentiero va ad attraversare l’impluvio del Rio Serrancia, quindi sale brevemente a doppiare uno sperone roccioso discendente dal sovrastante Monte Boulliagna. Inizia ora un lungo mezza costa, con scarsi saliscendi, alti sul fondovalle principale. Traversando su ripido terreno in gran parte detritico, si trascura una prima traccia che sale a destra (palina del “Sentiero della lavanda”) e poco oltre una seconda traccia che scende a sinistra verso la sottostante borgata di Ponte Máira (indicazione “Mistral”). Raggiunto un piccolo boschetto, il sentiero guadagna quota con alcuni ripidi tornanti fino ad un poggio, quindi prosegue in costante lieve salita fra rado bosco, cespugli e vecchi campi delimitati da muretti a secco. Si giunge così ad un dosso dove sorgono una chiesetta e una casa alpina gestita dalla parrocchia “Cuore Immacolato” di Mondovì. Da qui parte una carrareccia sterrata che dapprima in piano, poi con lenta discesa a tornanti raggiunge un bivio (paline) ai piedi di un poggio erboso su cui sorge la Crocetta di Saretto (1669 m, h 1,15 da San Maurizio), una grossa croce in legno da cui si gode di ampio panorama sulla conca di Saretto e, in particolare, sul fronteggiante Vallonasso del Sautron.

Trascurato il ramo di carrareccia che, a sinistra, scende a Saretto, si prosegue su quello di destra che, in moderata discesa, entra in un bellissimo lariceto. Con comodo percorso si perde quota nel bosco fino ad incrociare una carrareccia sterrata, poco a valle della casa alpina “Ida Einaudi”. Seguendo in discesa la carrareccia, si giunge ad un nuovo bivio: trascurata la diramazione di sinistra, che va ad innestarsi sulla provinciale a valle del lungo tornante prima di Chiappera, si risale brevemente fino alle prime case della borgata. Si continua lungo la via principale, fra graziose casette ristrutturate, fino alla piccola piazzetta della chiesa di Chiappera (1618 m, h 0,30 dalla Crocetta di Saretto, fontana). La borgata è l’ultimo centro abitato dell’alta Val Máira, adagiata in una conca solatia dominata dalla lama rocciosa della Rocca Provenzale. Completamente ristrutturata secondo i criteri architettonici tradizionali ed abitata in permanenza, costituisce un esempio di come la valorizzazione delle risorse storico-culturali, associate ad un paesaggio naturale di rara bellezza, possano contrastare il progressivo spopolamento delle nostre montagne.

Nel villaggio si trova il centro di ospitalità montana “La Scuola”, impostato con la logica dell’albergo diffuso. A circa 1 km a monte della borgata si trova invece il Rifugio Campo Base, posto tappa della Via Alpina e dei Percorsi Occitani.

Per il ritorno è possibile usufruire del servizio sherpabus (tel. 0171/99024 oppure 348/8231477, da prenotare entro la sera precedente) oppure è possibile pernottare a Chiappera e ritornare ad Ussolo il giorno seguente con l’itinerario Traversata Chiappera – Ussolo (GTA).

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa  

DISLIVELLO

900 m circa in salita (640 m circa in discesa) 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

8 agosto 2016 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

L’itinerario ricalca integralmente una tappa dei “Percorsi Occitani”, itinerario tematico che percorre interamente i due versanti della Val Màira. Tappa lunga e articolata, ma non troppo faticosa. Interessanti, nella prima parte, i gruppi di grange e le borgate alte di Ussolo, mentre nella parte centrale si attraversa una zona di pascoli molto panoramica. Un lungo mezza costa finale consente di raggiungere la bellissima borgata di Chiappera, vero gioiello di architettura tradizionale, dominata dalla scheggia rocciosa della Rocca Provenzale.