Traversata dell'Oserot

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 15

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL LAGO MEDIANO DI ROBURENT

DAL PASSO PERÒNI VERSO IL VALLONE DI ROBURENT

DAL PASSO PERONI VERSO PASSO LA CROCE

DAL PASSO LA CROCE ORIENTALE VERSO IL COLLE OSEROT

DAL COLLE OSEROT VERSO LA COMBA EMANUEL SUPERIORE

LA FONDA OSEROT DALLA MULATTIERA CHE UNISCE IL COLLE OSEROT ALLA BASSA DI TERRA ROSSA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la lunga Valle Stura. Superati Demonte, Vinadio, Pontebernardo e Bersezio, si giunge al villaggio di Argentera (1684 m, 88 km da Mondovì).

Raggiunto l'abitato e superata la chiesa, si lascia l'auto in un discreto parcheggio sterrato sulla sinistra.

 

ITINERARIO

Si ritorna indietro per breve tratto e, giunti alla chiesa, si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per i Laghi di Roburent. Una ripida carrareccia sale ad intercettare una comoda mulattiera che prende a risalire, con ampi tornanti, l'erto pendio sulla sinistra idrografica della valle. I prati lasciano spazio al bosco di conifere, mentre si continua a salire con ripide svolte petrose: più in alto si costeggiano alcune ardite paretine calcaree, quindi si sale ancora decisamente fino ad uscire su di una splendida spalla prativa, che si affaccia sul profondo Vallone di Roburent e sulle cime detritiche che lo racchiudono. Il luogo è chiamato " la Tinetta " ( 2026 m , h 0,45) e consente una bellissima vista anche sul versante opposto della Valle Stura, con i colli del Ferro e di Stau in primo piano. 

Da qui il sentiero si mantiene pressochè in quota, mentre taglia con lungo traverso tutto il fianco destro idrografico del vallone: raggiuntone il fondo a monte della gola rocciosa percorsa dal torrente che ne incide la parte bassa, si risale una verde valletta erbosa, con percorso ripido ma piacevole, fino ad una spianata dove sorge un nuovo rifugetto privato ottenuto dalla ristrutturazione di un preesistente gias (Capanna di Roburent, 2180 m, h 0,40 dalla Tinetta). I dintorni sono comunque ancora sfruttati per il pascolo di ovini. 

Da qui il sentiero compie una leggera discesa, portandosi nuovamente sul fondo del vallone, che qui si inflette a destra. Attraversato il rio, si tocca una comoda e fresca sorgente (risorgenze del Rio di Roburent), quindi con numerosi tornanti fra i detriti si guadagna una successiva soglia glaciale, oltre la quale si distende il Lago Inferiore di Roburent (2330 m, h 0,40 dalla Capanna di Roburent). 

Costeggiando il lago sulla sua sponda occidentale, si risale poi un breve gradino erboso: presso un prato con ruscello, poco prima di affacciarsi alla conca dove giace l’ormai vicino Lago Mediano di Roburent (2360 m, h 0,10 dal Lago Inferiore), si abbandona il sentiero segnato. Attraversato verso destra il ripiano, si segue fedelmente il filo di un ben marcato costone erboso che consente di raggiungere, con tutta facilità, il sommo della bastionata erbosa alle spalle del lago, dalla quale appare la piccola valletta prativa che fa capo all’evidente Passo Peroni, che appare in cima al ripido ghiaione compreso fra la Rocca Peroni (a sinistra) ed Il Bric (a destra).

Risalendo brevemente il pendio detritico a sinistra, si intercetta una traccia che taglia a mezzacosta i ghiaioni, in leggera salita, proveniente dai pressi del Lago Superiore di Roburent. Proseguendo lungo le evidenti tracce sempre a mezzacosta, ci si inoltra nella valletta raggiungendo il più marcato “Sentiero Cavallero” (segnavia __), proveniente dal Monte Scaletta (vedi itinerario Traversata del Monte Scaletta). Si continua lungo questo sentiero, che costeggia in moderata salita le aspre ed imponenti pareti rocciose della Rocca Peroni mantenendosi al limite delle pietraie. Giunto sotto il passo, con una serie di ripide svolte su terriccio e detriti il sentiero raggiunge la sella del Passo Peroni (2578 m, h 0,45 dal bivio sotto il Lago Mediano). Poco sopra il passo, ai piedi della cuspide rocciosa del Bric, sorge una allungata casermetta, e tutto intorno sono evidenti le opere difensive realizzate dai militari nel primi decenni del novecento. Sul versante opposto si scorge la conca di Bersezio, sul fondovalle Stura, dominata dalle Alpi Marittime.

Dal passo si segue la comoda mulattiera ex-militare che a sinistra (est) taglia in leggera salita ai piedi delle rocciose pendici della Rocca Peroni: una serie di pozzetti e tubazioni in cemento in corrispondenza del tracciato restano a testimonianza del grande lavoro svolto dai militari al fine di garantire l’approvvigionamento idrico alla capace caserma. Con breve traverso su terreno erboso si tocca l’insellatura del Passo La Croce Occidentale (2605 m), da dove appare la complessa testata del Vallone di Unerzio, tributario della Val Maira. Un’ultima  veloce salita per dossi prativi consente di toccare il poggio su cui sorge il piccolo Bivacco Le Due Valli ( 2610 m , h 0,15 dal Passo Peroni). Magnifiche vedute sulla conca di Bersezio e sulle Alpi Marittime della Valle Stura.

Dal bivacco si segue il ben tracciato sentiero militare che, in leggera salita, taglia un costone erboso e raggiunge la panoramica insellatura, poco accentuata, del Passo La Croce Orientale (2630 m). Dal valico appare la grandiosa testata della selvaggia Comba Emanuel, con le rocciose creste irte di guglie della Rocca Brancia (a sinistra) e del Monte Oserot (a destra). Da qui risulta già evidente il successivo percorso da effettuare, con il profondo Colle Oserot raggiunto dalla serpeggiante carrareccia ex-militare.

Si continua lungo un’ampia carrareccia, che cala brevemente sul versante opposto e si allunga poi verso sinistra, poco sotto il filo di cresta, fino alla selletta nota come La Repiatetta ( 2610 m , bella vista sul Monviso): da qui, con due ampissimi tornanti nel ripido macereto (qualche tratto in frana) si perde decisamente quota e ci si porta sul fondo della selvaggia Comba Emanuel Superiore, avvallamento detritico tributario del Vallone di Unerzio.

La carrareccia effettua quindi un ampio e pianeggiante semicerchio verso sinistra, alla base delle pareti e dei salti rocciosi della cresta nord-ovest del Monte Oserot: attraversata una vasta colata di sfasciumi dove la carrareccia è ancora ben conservata, si percorre un tratto intagliato nella roccia in cui il tracciato stradale risulta in più punti completamente scomparso a causa delle frane e degli smottamenti.

La carrareccia si inserisce quindi nella comba terminale dell’avvallamento: con moderata salita sulla sua sinistra idrografica si continua lungo la disastrata carrareccia finchè non cominciano i tornanti che salgono al Colle Oserot.

A questo punto si abbandona la carrareccia (che a tratti è completamente scomparsa sotto i detriti, ed il cui percorso risulterebbe assai malagevole) per seguire a sinistra una traccia (segni rossi e ometti) che attraversa il fondo idrico dell’avvallamento e risale poi fra massi e pietrame il versante opposto della conca fino ad intercettare il marcato sentierino proveniente da Prato Ciorliero. Si continua con insistente salita ai piedi dei torrioni rocciosi della Rocca Brancia, in ambiente assai spettacolare, raggiungendo nuovamente la carrareccia in corrispondenza dell’ultimo tornante sotto l’ampio Colle Oserot (2640 m, h 1,15 dal Bivacco Le Due Valli). Sul colle si trovano numerosi resti di bunker e postazioni militari in rovina.

Dal valico si scende lungo la carrareccia verso la vastissima Fonda Oserot: effettuato un tornante, il tracciato traversa in piano verso sinistra, alla base dei verticali salti rocciosi della Rocca Brancia. Raggiunto un bivio, si trascura il ramo che prosegue dritto verso il Passo di Rocca Brancia e si svolta decisamente a destra (ind. per Lago Oserot): dopo poche decine di metri si trascura la mulattiera che scende a sinistra nella Fonda Oserot diretta all’omonimo lago e alla borgata Serre di Servagno e si prosegue lungo la pianeggiante carrareccia, a tratti in frana. Questa traversa a mezzacosta tutto il versante destro idrografico della vastissima Fonda Oserot, tagliando il versante orientale della Quota 2781 del Monte Oserot. Con comodo percorso, si passa alti sulla conca dove giace il pittoresco Lago Oserot, dalla caratteristica forma a mezzaluna, e si traversa alla depressione erbosa della Bassa di Terra Rossa ( 2426 m , h 1,00 dal Colle Oserot). Poco sopra il valico, sul costone erboso discendente dalla Quota 2781, sorge una lunga casermetta, e tutto intorno al valico numerosi bunker e sentierini restano a testimoniare l’importanza strategica della posizione.

Dalla bassa un sentiero scende a destra con un ampio tornante in una conca erbosa (a sinistra vecchio fortino diruto), quindi con lunghissimo traverso si taglia l’alta testata del Vallone della Vicariotta. Superato un costone erboso, si passa alla base di arditi spuntoni rocciosi (postazioni militari fra le rocce), quindi con numerosi ampi tornanti fra i mughi si scende a tagliare il rio del rovinoso Vallone di San Sebastiano. Si scende ripidamente per dirupate coste boscose, quindi si taglia nuovamente verso destra all’interno di un bel bosco di larici. Con numerosi tornanti a lato di una fine pietraia il sentiero scende infine allo sbocco inferiore della selvaggia Gorgia della Madonna, dove confluisce in una carrareccia sterrata (grosso ometto presso l’incrocio con la carrareccia). Si segue la carrareccia in discesa nel rado lariceto mentre perde quota con numerosi tornanti poi, in corrispondenza della stazione superiore di un breve skilift, si abbandona la carrareccia e si devia a destra: seguendo il tracciato della sciovia fra i prati, si raggiunge in breve la strada statale di fondovalle presso i ruderi di un orrendo complesso residenziale mai terminato poco a monte della frazione Bersezio (1624 m, h 1,00 dalla Bassa di Terra Rossa).

Da qui, seguendo la statale a destra, in leggera salita, per circa 3 km , si ritorna ad Argentera (h 0,30 da Bersezio).

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa 

DISLIVELLO

1200 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

26 agosto 2012 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Lungo ma affascinante giro ad anello, molto interessante sia per i vasti panorami che per le interessanti vestigia belliche che si incontrano durante il cammino. Un po’ faticoso per via dei numerosi saliscendi. Molto belli i Laghi di Roburent, caratteristico il piccolo Lago Oserot, che si ammira dall’alto. Fastidioso il rientro lungo la strada asfaltata.