Monte Scaletta 2840 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 7

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la lunga Valle Stura. Superati Demonte, Vinadio, Pontebernardo e Bersezio, si giunge al villaggio di Argentera (1684 m, 88 km da Mondovì). 

Raggiunto l'abitato e superata la chiesa, si lascia l'auto in un discreto parcheggio sterrato sulla sinistra. 

 

ITINERARIO

Si ritorna indietro per breve tratto e, giunti alla chiesa, si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per i Laghi di Roburent. Una ripida carrareccia sale ad intercettare una comoda mulattiera che prende a risalire, con ampi tornanti, l'erto pendio sulla sinistra idrografica della valle. I prati lasciano spazio al bosco di conifere, mentre si continua a salire con ripide svolte petrose: più in alto si costeggiano alcune ardite paretine calcaree, quindi si sale ancora decisamente fino ad uscire su di una splendida spalla prativa, che si affaccia sul profondo Vallone di Roburent e sulle cime detritiche che lo racchiudono. Il luogo è chiamato "la Tinetta" (2026 m, h 0,45) e consente una bellissima vista anche sul versante opposto della Valle Stura, con i colli del Ferro e di Stau in primo piano. 

Da qui il sentiero si mantiene pressochè in quota, mentre taglia con lungo traverso tutto il fianco destro idrografico del vallone: raggiuntone il fondo a monte della gola rocciosa percorsa dal torrente che ne incide la parte bassa, si risale una verde valletta erbosa, con percorso ripido ma piacevole, fino ad una spianata dove sorge un nuovo rifugetto privato ottenuto dalla ristrutturazione di un preesistente gias (Capanna di Roburent, 2180 m, h 0,40 dalla Tinetta). I dintorni sono comunque ancora sfruttati per il pascolo di ovini. 

Da qui il sentiero compie una leggera discesa, portandosi nuovamente sul fondo del vallone, che qui si inflette a destra. Attraversato il rio, si tocca una comoda e fresca sorgente (risorgenze del Rio di Roburent), quindi con numerosi tornanti fra i detriti si guadagna una successiva soglia glaciale, oltre la quale si distende il Lago Inferiore di Roburent (2330 m, h 0,40 dalla Capanna di Roburent). 

Costeggiando il lago sulla sua sponda occidentale, si risale poi un breve gradino erboso e ci si affaccia in pochi minuti sul vicino Lago Mediano di Roburent (2360 m), situato alla base dei vasti ghiaioni che fasciano il versante Sud-Ovest del Monte Scaletta. 

Costeggiato anche questo lago, che dal sentiero  risulta in parte celato da morbidi dossi erbosi, si attacca un più deciso gradino morenico, costituito da erba e scarsi detriti, per affacciarsi infine sulla vasta insellatura che dà accesso all'ampia e pittoresca conca dove giace il Lago Superiore di Roburent (2426 m, h 0,30 dal Lago Inferiore). Il grande lago, dalla caratteristica forma a mezzaluna, è adagiato in una solitaria e pacifica conca erbosa: presso il promontorio al centro del lago, sono visibili i ruderi di numerose caratteristiche "trune", presumibilmente di origine ex-militare. 

Senza scendere al lago, dalla sella si seguono labili tracce verso destra che, mantenendosi in quota, tagliano il ripido pendio e portano ad intercettare la bella mulattiera proveniente dalla sponda del lago e diretta al Colle della Scaletta. Seguendo questa mulattiera, ben tracciata, si sale con numerosi tornanti fra i detriti fino ad un ripiano, da dove appare il roccioso versante ovest del Monte Scaletta: a sinistra, addossata ad uno sperone roccioso del Monte Vanclava, sorge una casermetta militare ancora in discrete condizioni. Proseguendo lungo il sentiero, si risale una breve valletta e si esce sull'ampia insellatura detritica del Colle della Scaletta (2614 m, h 0,40 dal Lago Superiore). 

A questo punto, trascurando la prosecuzione del sentiero che scende in Val Maira a Prato Ciorliero e nel Vallone di Unerzio fino ad Acceglio (vedi anche itinerario Laghi di Roburent), si svolta a destra e si inizia a risalire il ripido versante nord ovest del Monte Scaletta, lungo una evidente traccia segnalata con      ("Sentiero Roberto Cavallero"). Con numerose ripide svolte fra i friabili detriti, la traccia militare si porta alla base di un salto roccioso: traversando un poco a destra, si raggiunge l'imbocco di una galleria artificiale. Con l'ausilio di una pila si entra nello stretto e buio cunicolo, dal fondo e dalle pareti in cemento: dopo alcune decine di metri, la galleria effettua una brusca curva a 90° verso sinistra, e consente così di uscire dalle viscere della montagna in corrispondenza di un pendio-canale di friabili rocce disgregate. Con un po' di attenzione, si risale il canale sulla destra orografica (bellissima vista su Rocca la Meja), poi lo si attraversa in alto verso destra (attenzione a non scaricare detriti su chi sale) fino ad un basso gradino roccioso. Grazie ad un sentierino in parte in trincea, si supera anche questo breve saltino e ci si porta sul dorso che costituisce la cresta nord della montagna: con alcune ripide svolte, la traccia militare raggiunge l'ultimo breve pendio detritico che conduce alla croce di vetta del Monte Scaletta (2840 m, h 0,40 dal colle), ricavata incrociando due pezzi di mitraglia, antichi residuati bellici. Magnifico panorama sulle Valli Maira, Stura e sui sottostanti magnifici Laghi di Ròburent. Poco sotto la vetta, lungo il pendio meridionale, si trova l'ingresso di un fortino militare scavato nelle viscere del monte all'inizio dello scorso secolo. 

Per il ritorno, oltre che lungo l'itinerario di salita, è possibile effettuare un bell'anello utilizzando un esposto sentierino (prosecuzione del "Sentiero Cavallero") che percorre l'aerea cresta Sud del Monte Scaletta, in ambiente veramente caratteristico e panoramico. Dalla cima si discende il breve pendio meridionale fino ad una forcella, oltre la quale si rimonta un breve saltino roccioso fino ad un piatto spallone. Si prosegue lungo l'evidente traccia, sempre segnalata con     , che serpeggia fra spuntoni, cenge e aeree forcelline, con bellissimi scorci sui sottostanti laghi. Nei brevi tratti esposti alcune catene rendono sicuro il tragitto. Oltre una forcella ghiaiosa si discende con comodi tornanti un ampio pendio di fini detriti, si supera una nuova forcella fra spuntoni rocciosi (da qui un'ardita traccia scende lungo i ripidissimi pendii detritici di sinistra fin nei pressi del Ricovero dell'Escalon, nell'alto Vallone di Unèrzio) e si scende ad un colletto, a monte di un arditissimo bifido torrione roccioso. Da qui si traversa in discesa in direzione dell'evidente Passo Peroni poi, quando il pendio sottostante lo consente (tracce di passaggio) si scende a destra per mobili detriti (attenzione) fin sul fondo del sottostante avvallamento. Si prosegue in discesa, lungo vaghe tracce, fino al sommo di un ripido costone erboso che scende direttamente in riva al Lago Mediano di Roburent, dove si ritrova la mulattiera seguita all'andata (h 1,15 dalla cima). 

Di qui nuovamente ad Argentera in h 1,20.

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 - 7,00 

DISLIVELLO

1300 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 luglio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Bellissimo giro ad anello, che consente una magnifica traversata di una cima forse poco nota ma molto panoramica. Interessanti i resti delle opere di guerra, così come molto pittoresca risulta la traversata fra gli spuntoni della cresta Sud. Assolutamente da non perdere, anche solo per i magnifici laghi che si incontrano durante il cammino, che già di per sè valgono la gita!