Si
segue verso destra la stretta stradina fra casette e poderi fino ad un
bivio alla base della piccola collina del Paraxo. Si va brevemente a destra su asfalto, quindi si
prende a sinistra una dissestata mulattiera che sale
rettilinea fra
muri a secco. Raggiunta nuovamente la stradina asfaltata, la
si segue in salita con un primo tornante. Al tornante successivo, si
imbocca a sinistra nuovamente la ripida mulattiera che, superato
un archivolto, riporta all’asfalto presso le case della frazione
Castello (75 m circa, h 0,15 dalla partenza, bella veduta sull’immediato
entroterra di Andora).
Costeggiando
per una
stradina pianeggiante a sinistra la sommità della collina
del Paraxo si raggiunge in breve la vasta spianata prospicente
la Chiesa
dei Santi Giacomo e Filippo (78 m). Bella veduta, verso Nord, sul
Mongioie e sul Pizzo d’Ormea.
La
chiesa consta di un edificio principale e di una grande torre separata a
pianta quadrata. Risale al XIII° secolo, ed è un tipico esempio di
architettura tardo-romanica, con aggiunte e ampliamenti in stile gotico
effettuati nel secolo XIV°. Nel periodo estivo la chiesa è luogo della
prestigiosa rassegna “Estate Musicale Andorese”.
(Notizie
tratte dal sito www.appenninista.it;
ulteriori notizie, anche sulla storia del soprastante castello, sono
ricavabili qui.)
Si
riprende il cammino, passando sotto l’archivolto alla base della
torre, lungo un largo sentiero acciottolato fino ad un crocevia, dove si
incontra la via Julia Augusta. Proseguendo in discesa a sinistra si attraversa una
zona ricca di scavi archeologici, giungendo ad una sella con
un bivio (paline).
Si svolta a destra lungo una
stradina asfaltata, che si segue per poche decine di metri,
imboccando poi a sinistra una carrareccia pianeggiante che supera un
modesto ruscello; si
costeggia una proprietà privata, quindi si sale con un
deciso tornante ed una scalinata fino ad incontrare la larga
rotabile asfaltata che sale da Andora a Colla
Micheri. La si segue verso sinistra, poi si
riprende a destra l’antica mulattiera, con il suo
caratteristico fondo acciottolato. Superato un bivio in una pineta (paline),
si continua a salire, poi passando tra uliveti e fasce coltivate si
giunge al caratteristico
e pittoresco borgo di Colla Micheri (163 m, h 0,30 dalla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo).
L’insediamento,
sorto in tempi assai remoti in corrispondenza di un valico, costituì in
passato un nodo viario di estrema importanza, situato lungo la Via Julia
Augusta. Conservò sino ad età recente la sua centralità, come
testimonia l’epigrafe posta nel 1814 sulla cappella di San Sebastiano
che attesta il passaggio di papa Pio VII, di ritorno dall’esilio in
Francia. Nel piccolo oratorio è ancora conservata la cattedra ove
sedette il pontefice quasi due secoli orsono. Il paese si è
miracolosamente conservato nella sua autenticità di vecchio borgo
ligure, soprattutto grazie all’interessamento del noto esploratore
norvegese Thor Heyerdahl, che nel 1958 lo elesse a propria dimora,
mostrandosi molto attivo nel restaurarlo e preservarlo fino alla morte,
avvenuta nel 2002. Gli abitanti del borgo, dediti un tempo
all’agricoltura e alla marineria, portavano in gran numero il cognome
“Micheri”, quasi certamente disceso dal nome della loro contrada.
(Notizie
tratte da tabellone in loco)
Proseguendo
per
le strette viuzze, tendendo a sinistra, si passa sotto
un archivolto e si giunge alla piazzetta principale, davanti
alla chiesetta
di San
Sebastiano. Da qui, seguendo le indicazioni per Capo Mele,
si segue a destra un ampio sentiero segnalato con ━∙. Giunti ad un bivio, si trascura la ripida traccia a
sinistra, mantenendosi su quella di destra che aggira il cocuzzolo
boscoso pressoché pianeggiante e, con lieve salita nel bosco, raggiunge
una carrareccia
pianeggiante. La si segue per un buon tratto in direzione
mare, con belle
vedute su Marina
di Andora, fino ad un bivio
con palina: abbandonata la carrareccia, di svolta con
decisione a sinistra, invertendo il senso di marcia ed inerpicandosi
brevemente sul filo del costone boscoso di Capo Mele. Con breve ma
ripida salita si raggiunge un’insellatura sul filo del costone, da
dove appare
la Baia del Sole con l’Isola Gallinara.
Continuando per
la traccia sul filo, segnalata da poco ortodossi cartelli
metallici con la scritta “THOR”, si giunge in breve all’imponente Mulino
Tagliaferro (231 m, h 0,15 da Colla Micheri, situato in
posizione dominante sul filo del costone.
Il
Mulino Tagliaferro (o Mulino Casalìn) è, di tutti i mulini andoresi giunti fino a noi,
quello più strategico rispetto al posizionamento costiero; questa sua
ubicazione riporterebbe ad una particolarità che emerge dalle mappe del
Catasto Francese, dove tale insediamento è indicato come “torre”,
richiamando documenti della Repubblica di Genova in cui lo stesso è
indicato appunto quale torre di avvistamento contro le incursioni
corsare e piratesche.
Esso
è di forma cilindrica e nei resti delle strutture murarie sono evidenti
un portale di accesso al piano di campagna e due aperture a un piano
superiore, diametralmente opposte e allineate a favore dei venti più
ricorrenti, di cui una sovrapposta al portale di accesso stesso. Non si
rilevano presenze o accenni di preesistenza di solai intermedi o di
copertura, inducendo pertanto a considerare che sia mancante almeno una
parte della originale struttura muraria di sommità.
(Notizie
tratte da tabellone in loco)
Con
brevissima discesa, si passa accanto al recinto dove si trova la tomba di Thor Heyerdahl.
In
questo luogo, come da sue volontà, sono custodite le ceneri di Thor Heyerdahl, all’interno di una cerchia di pietre con una
targa in ceramica che celebra l’impresa che ha reso
l’esploratore norvegese famoso in tutto il mondo: i 101 giorni di
navigazione dal Sud America alla Polinesia a bordo della zattera
Kon-Tiki.
Seguendo
il sentiero in ripida discesa, si supera un serbatoio in cemento e, con
breve tratto scomodo per la ripidezza e il fondo sconnesso, ci si
raccorda con il sentiero seguito all’andata, ritornando in breve con
questo a Colla Micheri (h 0,10 dal Mulino Tagliaferro).
Dalla
piazzetta si segue ora la stradina asfaltata di accesso alla borgata per
un centinaio di metri, fino ad incontrare alcune
paline (“Strada Romana”) che indicano una mulattiera
selciata che scende a destra: con discesa costante, la mulattiera perde
quota con belle
vedute sulla Baia
del Sole.
Raggiunta la
rotabile asfaltata che scende a Laigueglia,
la si segue per breve tratto poi, ad un tornante verso destra, si
prosegue dritti lungo
una carrareccia sterrata (palina). Con un tratto di discesa
ripida si fiancheggiano i primi condomini della parte alta di Laigueglia, si scende con un paio di svolte lungo
una via lastricata giungendo infine ad incrociare Via
Castello Romano. Dopo breve tratto la si lascia per seguire una stradina
a sinistra, che poi scende ripida fino al centro abitato di Laigueglia
(Piazza Solari, h 0,30 da Colla Micheri).
Seguendo
la Via Aurelia in direzione Alassio, si giunge in breve alla stazione ferroviaria, da
dove è possibile prendere il treno per ritornare ad Andora o proseguire verso casa.