42. Traversata Andora - Laigueglia

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 42 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

CARTA TOPOGRAFICA DELLA GITA

ARCHITRAVE DECORATO DI UN ANTICO PORTALE IN FRAZIONE CASTELLO

BIFORA DECORATA DELLA CHIESA DEI SANTI GIACOMO E FILIPPO

L’ISOLA GALLINARA DAL CRINALE DI CAPO MELE

L’ABITATO DI LAIGUEGLIA DAI PRESSI DELLA TOMBA DI THOR HEYERDAHL

IL BORGO MARINARO DI LAIGUEGLIA

 

INTRODUZIONE

Andora, piccola cittadina situata nella modesta piana alluvionale alla foce del Torrente Merula, è l’ultimo centro abitato della Provincia di Savona, al confine con l’Imperiese. Il selvaggio promontorio di Capo Mele separa il suo territorio comunale da quello di Laigueglia, piccolo borgo marinario che si affaccia sulla Baia del Sole, situata sul versante Est del capo.

Entrambi i centri abitati hanno radici legate all’epoca romana, quando da queste parti passava la famosa Via Julia Augusta, arteria che percorreva la Liguria occidentale con lo scopo di unire il centro di Piacenza con la piana del fiume Var, nei pressi di Nizza.  

Con questa piacevole traversata si visitano alcuni siti di particolare bellezza e rilevanza, come il Castello di Andora, di origini romane e poi rimaneggiato ampiamente in epoca medievale, la caratteristica borgata di Colla Micheri, situata sulla dorsale montuosa di Capo Mele, i resti dell’antico Mulino Tagliaferro, ubicato proprio sul crinale di Capo Mele in splendida posizione panoramica sull’Isola Gallinara e il sobrio monumento funebre del grande esploratore norvegese Thor Heyerdahl, che in 101 giorni di navigazione dal Sud America raggiunse la Polinesia a bordo della zattera Kon-Tiki, in semplice legno di balsa, e che proprio a Colla Micheri scelse di trascorrere gli ultimi anni di vita.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Andora (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende fino alla prima rotonda, da dove si imbocca in direzione Sud Via San Lazzaro, che costeggia il Torrente Merula. Quasi subito si stacca a destra Via Castello (1 km circa dall’uscita dell’autostrada), poche possibilità di parcheggio.

Alternativa certamente consigliata per questo itinerario è l’accesso in treno: in questo caso, dalla stazione ferroviaria di Andora si esce sul lato meridionale (direzione mare) e per una stradina ci si raccorda in Via Carminati. La si segue per poche decine di metri, quindi si prende a sinistra Via Risorgimento, trovando poco dopo, sempre a sinistra, l’imbocco di Via Europa Unita. Questa supera il Torrente Merula su un ponte, congiungendosi poi con Via San Lazzaro, che si rimonta verso sinistra per una cinquantina di metri. Si attraversa la strada e si giunge così all’imbocco sulla destra di Via Castello (h 0,10 dalla stazione).

 

ITINERARIO

Si segue verso destra la stretta stradina fra casette e poderi fino ad un bivio alla base della piccola collina del Paraxo. Si va brevemente a destra su asfalto, quindi si prende a sinistra una dissestata mulattiera che sale rettilinea fra muri a secco. Raggiunta nuovamente la stradina asfaltata, la si segue in salita con un primo tornante. Al tornante successivo, si imbocca a sinistra nuovamente la ripida mulattiera che, superato un archivolto, riporta all’asfalto presso le case della frazione Castello (75 m circa, h 0,15 dalla partenza, bella veduta sull’immediato entroterra di Andora).

Costeggiando per una stradina pianeggiante a sinistra la sommità della collina del Paraxo si raggiunge in breve la vasta spianata prospicente la Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (78 m). Bella veduta, verso Nord, sul Mongioie e sul Pizzo d’Ormea.

 

La chiesa consta di un edificio principale e di una grande torre separata a pianta quadrata. Risale al XIII° secolo, ed è un tipico esempio di architettura tardo-romanica, con aggiunte e ampliamenti in stile gotico effettuati nel secolo XIV°. Nel periodo estivo la chiesa è luogo della prestigiosa rassegna “Estate Musicale Andorese”. 

(Notizie tratte dal sito www.appenninista.it; ulteriori notizie, anche sulla storia del soprastante castello, sono ricavabili qui.)

 

Si riprende il cammino, passando sotto l’archivolto alla base della torre, lungo un largo sentiero acciottolato fino ad un crocevia, dove si incontra la via Julia Augusta. Proseguendo in discesa a sinistra si attraversa una zona ricca di scavi archeologici, giungendo ad una sella con un bivio (paline). Si svolta a destra lungo una stradina asfaltata, che si segue per poche decine di metri, imboccando poi a sinistra una carrareccia pianeggiante che supera un modesto ruscello; si costeggia una proprietà privata, quindi si sale con un deciso tornante ed una scalinata fino ad incontrare la larga rotabile asfaltata che sale da Andora a Colla Micheri. La si segue verso sinistra, poi si riprende a destra l’antica mulattiera, con il suo caratteristico fondo acciottolato. Superato un bivio in una pineta (paline), si continua a salire, poi passando tra uliveti e fasce coltivate si giunge al caratteristico e pittoresco borgo di Colla Micheri (163 m, h 0,30 dalla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo).

 

L’insediamento, sorto in tempi assai remoti in corrispondenza di un valico, costituì in passato un nodo viario di estrema importanza, situato lungo la Via Julia Augusta. Conservò sino ad età recente la sua centralità, come testimonia l’epigrafe posta nel 1814 sulla cappella di San Sebastiano che attesta il passaggio di papa Pio VII, di ritorno dall’esilio in Francia. Nel piccolo oratorio è ancora conservata la cattedra ove sedette il pontefice quasi due secoli orsono. Il paese si è miracolosamente conservato nella sua autenticità di vecchio borgo ligure, soprattutto grazie all’interessamento del noto esploratore norvegese Thor Heyerdahl, che nel 1958 lo elesse a propria dimora, mostrandosi molto attivo nel restaurarlo e preservarlo fino alla morte, avvenuta nel 2002. Gli abitanti del borgo, dediti un tempo all’agricoltura e alla marineria, portavano in gran numero il cognome “Micheri”, quasi certamente disceso dal nome della loro contrada.

(Notizie tratte da tabellone in loco)

 

Proseguendo per le strette viuzze, tendendo a sinistra, si passa sotto un archivolto e si giunge alla piazzetta principale, davanti alla chiesetta di San Sebastiano. Da qui, seguendo le indicazioni per Capo Mele, si segue a destra un ampio sentiero segnalato con ━∙. Giunti ad un bivio, si trascura la ripida traccia a sinistra, mantenendosi su quella di destra che aggira il cocuzzolo boscoso pressoché pianeggiante e, con lieve salita nel bosco, raggiunge una carrareccia pianeggiante. La si segue per un buon tratto in direzione mare, con belle vedute su Marina di Andora, fino ad un bivio con palina: abbandonata la carrareccia, di svolta con decisione a sinistra, invertendo il senso di marcia ed inerpicandosi brevemente sul filo del costone boscoso di Capo Mele. Con breve ma ripida salita si raggiunge un’insellatura sul filo del costone, da dove appare la Baia del Sole con l’Isola Gallinara. Continuando per la traccia sul filo, segnalata da poco ortodossi cartelli metallici con la scritta “THOR”, si giunge in breve all’imponente Mulino Tagliaferro (231 m, h 0,15 da Colla Micheri, situato in posizione dominante sul filo del costone.

 

Il Mulino Tagliaferro (o Mulino Casalìn) è, di tutti i mulini andoresi giunti fino a noi, quello più strategico rispetto al posizionamento costiero; questa sua ubicazione riporterebbe ad una particolarità che emerge dalle mappe del Catasto Francese, dove tale insediamento è indicato come “torre”, richiamando documenti della Repubblica di Genova in cui lo stesso è indicato appunto quale torre di avvistamento contro le incursioni corsare e piratesche.

Esso è di forma cilindrica e nei resti delle strutture murarie sono evidenti un portale di accesso al piano di campagna e due aperture a un piano superiore, diametralmente opposte e allineate a favore dei venti più ricorrenti, di cui una sovrapposta al portale di accesso stesso. Non si rilevano presenze o accenni di preesistenza di solai intermedi o di copertura, inducendo pertanto a considerare che sia mancante almeno una parte della originale struttura muraria di sommità.  

(Notizie tratte da tabellone in loco)

 

Con brevissima discesa, si passa accanto al recinto dove si trova la tomba di Thor Heyerdahl.

 

In questo luogo, come da sue volontà, sono custodite le ceneri di Thor Heyerdahl, all’interno di una cerchia di pietre con una targa in ceramica che celebra l’impresa che ha reso l’esploratore norvegese famoso in tutto il mondo: i 101 giorni di navigazione dal Sud America alla Polinesia a bordo della zattera Kon-Tiki.

 

Seguendo il sentiero in ripida discesa, si supera un serbatoio in cemento e, con breve tratto scomodo per la ripidezza e il fondo sconnesso, ci si raccorda con il sentiero seguito all’andata, ritornando in breve con questo a Colla Micheri (h 0,10 dal Mulino Tagliaferro).

Dalla piazzetta si segue ora la stradina asfaltata di accesso alla borgata per un centinaio di metri, fino ad incontrare alcune paline (“Strada Romana”) che indicano una mulattiera selciata che scende a destra: con discesa costante, la mulattiera perde quota con belle vedute sulla Baia del Sole. Raggiunta la rotabile asfaltata che scende a Laigueglia, la si segue per breve tratto poi, ad un tornante verso destra, si prosegue dritti lungo una carrareccia sterrata (palina). Con un tratto di discesa ripida si fiancheggiano i primi condomini della parte alta di Laigueglia, si scende con un paio di svolte lungo una via lastricata giungendo infine ad incrociare Via Castello Romano. Dopo breve tratto la si lascia per seguire una stradina a sinistra, che poi scende ripida fino al centro abitato di Laigueglia (Piazza Solari, h 0,30 da Colla Micheri).

Seguendo la Via Aurelia in direzione Alassio, si giunge in breve alla stazione ferroviaria, da dove è possibile prendere il treno per ritornare ad Andora o proseguire verso casa.  

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 circa 

DISLIVELLO

200 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

14 settembre 2024

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Traversata molto consigliata, alla scoperta di peculiarità archeologiche ed etnografiche assai pittoresche. Meritevole la visita al complesso del Castello di Andora (se non in restauro) e soprattutto alla borgata medievale di Colla Micheri, rimasta pressoché intatta nei secoli grazie all’attento lavoro di restauro a cura di Thor Heyerdahl. Consigliato l’approccio in treno.