7. Capo Noli e la Grotta dei Falsàri

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 7

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

LA BRECCIA DI INGRESSO ALLA GROTTA DEI FALSÀRI DALL'INIZIO DEL SENTIERINO DI ACCESSO

 

INTRODUZIONE

Il Monte di Capo Noli (276 m) è in realtà un allungato promontorio che si protende sul mare, tra i golfi di Noli (est) e Varigòtti (ovest). Le aspre pareti rocciose a picco sul mare sono oggi molto frequentate dagli arrampicatori, mentre la Strada Statale Aurelia, che in questo tratto è intagliata nella roccia verticale, spesso viene chiusa al traffico a causa di frane e smottamenti che rendono pericolosa la circolazione. Dalla cima, sulla quale oggi sorge un presidio dei Carabinieri, si gode di panorama spettacolare, dal Monte di Portofino a Capo Mele. 

La Grotta dei Falsàri, situata poco a monte della Via Aurelia, è un ampio antro roccioso che si affaccia sul mare con una spettacolare apertura semicircolare di 25 metri di diametro: al suo interno si possono notare alcune vestigia (ruderi di muretti), probabilmente risalenti all'epoca romana. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si scende sulla Via Aurelia, si svolta a sinistra e si prosegue lungo la costa fino al centro di Varigòtti (5 km circa), dove si parcheggia a monte del paese, in Via degli Orti.

 

ITINERARIO

Al termine della via si segue una bella mulattiera lastricata che sale ripida verso sinistra (segnavia X). Oltrepassata una strettoia fra alcune antiche case, la mulattiera risale la ripida costa sopra il paese, in corrispondenza dell'allungato promontorio di Punta Crèna, su cui svetta una bella torre d'avvistamento di epoca medievale. Per orti e bellissimi uliveti si giunge all'ingresso di un giardino privato, curiosamente adornato con altorilievi marinari e frasi in lingua inglese. Proseguendo in salita, con panoramico percorso, si giunge alla sommità di un primo dosso, da dove si traversa in quota un valloncello: l'ambiente è caratterizzato dalla tipica vegetazione post-incendio, costituita da isolati alberelli e cespugli di macchia mediterranea. Con splendidi scorci sulla sottostante Baia dei Saracèni e sulle pareti rocciose che precipitano sull'Aurelia, si prosegue per un tratto in piano poi, superato un rio, si risale un costone in diagonale verso destra fino ad uno sperone alberato (a destra è possibile una breve digressione ad un punto panoramico). 

Si prosegue brevemente verso sinistra poi, incontrata una larga mulattiera proveniente da sinistra, la si segue verso destra, in moderata salita. Si entra in una fitta pineta, lasciando quasi subito un sentiero che, a destra, scende in breve alla Torre delle Streghe, antica costruzione datata 1582 ed origine di un'antica diatriba fra gli abitanti di Varigòtti e di Noli circa i confini comunali. Proseguendo nel fitto bosco, si esce sulla carrareccia sterrata proveniente dalle Mànie (segnavia ): seguendola verso destra, con percorso pressochè pianeggiante, si giunge in breve sulla sommità del Monte di Capo Noli (276 m, h 1,30 da Varigòtti), proprio davanti al cancello della caserma dei carabinieri: fantastico panorama, che va dal Monte di Portofino a Capo Mele. Nelle limpide giornate invernali non è raro scorgere il netto profilo delle montagne còrse. 

Al posto della caserma un tempo sorgeva il Semaforo di Capo Noli, importantissimo punto di riferimento per le navi in transito, con cui si comunicava a vista per mezzo di bandiere. Ancora prima del semaforo, sul luogo sorgeva un ufficio telegrafico a segnali di epoca napoleonica. 

Dal Monte di Capo Noli si prosegue lungo l'evidente carrareccia sterrata che scende dall'altra parte in direzione di Noli: effettuati alcuni lunghi tornanti nell'intricata, bassa vegetazione (possibili ripide scorciatoie), si transita presso alcune paretine rocciose. Poco oltre, in corrispondenza di un deciso tornante verso sinistra, si stacca a destra un sentiero (h 0,20 da Capo Noli, cartello per "Grotta dei Falsàri") che taglia ripidissimo a destra lo scosceso pendio che scende direttamente all'Aurelia. 

Superati due bei punti panoramici, il sentiero cala ripidissimo in un fitto bosco fino alla base dello sperone roccioso dove si apre la breccia che consente l'accesso alla grotta. Ci si infila nella breccia, comunque di comodo e brevissimo percorso, e si scende alla bellissima balconata (ringhiere di legno) all'interno della Grotta dei Falsàri (detta anche Grotta dei Briganti). Questa non è propriamente una grotta, ma piuttosto un antro che si apre, con magnifico effetto prospettico, sul mare azzurro. Sul fondo della grotta si possono notare alcuni muretti a secco diroccati, che vengono fatti risalire ad epoca romana. 

Usciti dalla grotta, due possibilità: o ritornare per lo stesso itinerario (consigliato, h 1,30 fino a Varigòtti), oppure proseguire sul sentierino in ripidissima discesa ed uscire sulla Via Aurelia poco dopo la galleria di Capo Noli. Da qui, seguendo il tracciato della strada asfaltata (attenzione, non c'è marciapiede!) di nuovo a Varigòtti.

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 circa 

DISLIVELLO

320 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

30 gennaio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Itinerario di ampio respiro, che permette di accorpare la visita ad un punto panoramico di prim'ordine sulla costa con quello di un sito rupestre veramente caratteristico. La Grotta dei Falsàri è in realtà ben visibile dalla Via Aurelia, ma non viene quasi mai notata perchè rimane proprio sopra le teste degli automobilisti, e se non se ne conosce l'esistenza non ci si guarda neppure! Il ritorno lungo la Via Aurelia, nonostante permetta di effettuare un giro ad anello, è poco consigliato per via della pericolosità dovuta al grande traffico, in assenza di marciapiede.