Presso una grande
cisterna per l'acqua si imbocca un sentiero (segnavia ●●)
che sale fra arbusti e roccette fino a ritrovare la strada, abbandonata in
precedenza, ora sterrata. Si prosegue lungo la strada , si supera una
sbarra e si raggiunge un bivio: trascurato il ramo di sinistra, che scende
in breve alle Case Forestali, si prosegue per alcune centinaia di
metri sulla carrareccia di destra, poi la si abbandona per prendere a
destra un sentiero che quasi subito si biforca. Lasciando a sinistra il
segnavia ●●,
si devia decisamente a destra (segnavia A)
e, con una serie di tornanti ben tracciati
fra alti pini, si esce sul filo di un panoramico costone, con bella
vista sulla costa. Seguendo il sentiero, si tagliano a mezza costa le
pendici meridionali del Bric Gavetta, con vedute sempre più ampie
sulla costa fra Arenzàno e Vèsima. Con percorso
pressochè pianeggiante, il sentiero aggira un tratto di speroni
rocciosi e conduce al pittoresco Ricovero Scarpeggin (h
0,35), a ridosso
di una paretina rocciosa su cui sono state tracciate alcune vie di
palestra.
Proseguendo oltre, il tracciato asseconda la testata di un ampio
vallone, poi si lascia a destra la prosecuzione del sentiero A
per risalire una costa erbosa a sinistra (ometti), in direzione dell'avvistabile
insellatura del Passo della Gavetta. Risalendo gli
ampi pendii, raramente innevati vista l'esposizione a Sud, si supera
il dislivello rimanente e si raggiunge l'ampio Passo della Gavetta
(717 m, h 1,00 da Curlo),
aperto fra il Bric Gavetta (781 m, a sinistra) e la Rocca dell'Èrxo (898 m, a destra). Appare alla vista il versante
meridionale della lunga costiera Argentea - Reixa.
Dal passo si
scende sull'opposto versante per un sentiero che, tagliando in quota le
pendici nord-occidentali della Tardia di Ponente (928 m), fra boschi
e radure conduce in breve sul fondo di una valletta erbosa: qui si
ritrova la strada sterrata che, risalito l'ultimo pendio, lascia sulla
sinistra una casa recentemente riattata (Rifugio Gava) e conduce al Passo
della Gava (752 m, h 0,20 dal Passo
della Gavetta). Questo importante valico si apre fra la Tardia di
Ponente ed il Bric Saiardo (contrafforte del Monte Reixa), ed è un importante crocevia di
sentieri che mettono in comunicazione l'entroterra di Arenzano e Cogoleto
con quello di Genova Voltri.
Dal passo si trascurano i sentieri
diretti al Monte Reixa e, a destra, al Passo del
Faiallo, per seguire a
sinistra una traccia (segnavia ●●●)
che taglia
a mezza costa in leggera salita lo sperone erboso discendente dal Bric
Saiardo. Alternando brevi tratti in salita ad altri quasi in piano, il
sentiero traversa nel bosco la testata della valle del Rio Leone:
dopo circa 20 minuti dal passo la traccia si va ad unire a quella segnata V,
proveniente dal Rifugio Gava. Seguendo il sentiero, ora più
marcato, verso destra si taglia la testata dell'avvallamento, si supera un
rio e, poco dopo, si incontra la sorgente chiamata "Fontana
del Leone",
che sgorga presso un grosso masso. Con un paio di secchi tornanti si
guadagna quota alle spalle del ripiano della fonte, poi si prosegue a
traversare in un tratto scoperto. Si abbandona a questo punto il sentiero V.
Le tracce tagliano in salita verso sinistra e, in ambiente molto
panoramico, portano su un
ampio colletto su cui affiora qualche scura roccetta, da dove la vista
si apre su tutta la valle del Torrente Lerone fino alle
cime dell'Argentea e del Monte Rama. Proseguendo sul
filo del crinale, e poi rimontando gli ultimi ripidi pendii, si giunge fin
nei pressi della vetta della Rocca
Vaccaria (1164 m): poco sotto la
vetta (comunque velocemente raggiungibile) si incontra il largo sentiero AV
("Alta Via dei Monti
Liguri") proveniente dal
Passo del Faiallo
(h
1,30
dal Passo della Gava).
Si segue il sentiero verso sinistra mentre,
con andamento praticamente pianeggiante, si snoda sul
panoramicissimo crinale spartiacque. Aggirando a destra la Quota
1101, il sentiero raggiunge un vasto altipiano punteggiato di pini
curiosamente piegati dal forte vento invernale: risalendo un breve pendio
si raggiunge la nuova costruzione del
Rifugio Argentea
(1080 m circa, normalmente chiuso, h
2,00
dal Passo della Gava).
Non resta ora che seguire la facile
cresta che, verso sud, si abbassa ad una sella alla base della cuspide
finale del
Monte Argentea: aggirate le rocce per una traccia a
sinistra (est), si risale un ultimo breve ma erto pendio con qualche
roccetta che conduce direttamente sulla vetta (1088 m, h
0,15
dal rifugio, ometto e libro di vetta): panorama superbo su tutta la costa
e sui monti circostanti, fino alle più alte vette alpine.
La
discesa avviene lungo l'itinerario di salita fino al Rifugio Argentea,
poi si abbandona lo spartiacque per seguire le indicazioni per una fonte
ed i segnavia ●●●,
che si abbassano verso sud est lungo ondulati pendii scoperti. Più in
basso il pendio si fa più ripido, ed i segnavia (in questo tratto non
c'è traccia definita) guidano in discesa diagonale fino ad intercettare
una traccia più marcata (avvistabile fin dall'alto) che taglia tutta la
fiancata sovrastante la Val Lerone. Proseguendo in traversata
pressochè pianeggiante, il sentiero, sempre segnalato ●●●,
riporta ad incrociare il segnavia V
seguito all'andata. Da questo punto, lungo il percorso di salita,
nuovamente al Passo della Gava (h
1,45
dalla cima).
Dal passo si segue l'ampia carrareccia che dapprima taglia in quota il fianco
sinistro del Vallone del Rio Leone poi, raggiunto il ripiano di Präo
Lisêu (592 m), divalla con numerosi tornanti nel Vallone del Rio
Lissola. Ritrovato il bivio col sentiero ●●,
si prosegue la discesa fino alla località Curlo (h
0,40 dal Passo della Gava).