In alta Val Cerùsa

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CARTINA CONSIGLIATA

F.I.E. scala 1:25.000 – Foglio SV-1

CATEGORIA/ZONA:

ESCURSIONISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 10

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL PICCOLO CENTRO ABITATO DI FIORINO, IN ALTA VAL CERUSA

FIORITURA PRIMAVERILE

ANTICA CASA COLONICA ABBANDONATA SALENDO ALLE CASE SÖGGI

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Genova Voltri (uscita della A10 Genova – Ventimiglia) si raggiunge la Via Aurelia, si svolta a destra e si prosegue verso Arenzano; si lascia a destra una prima deviazione per il Passo del Turchino e Ovada e si giunge presso il ponte sul Torrente Cerusa. Senza attraversarlo, si svolta a destra e si risale la stretta Val Cerusa: si supera l’abitato di Fabbriche e, lasciata a sinistra la diramazione per Sambuco, si prosegue fino alle poche case di Fiorino, dove termina la strada. Subito prima della chiesa si supera un ponte sulla sinistra e si lascia l’auto nel piccolo parcheggio del minuscolo cimitero del paese.

 

ITINERARIO

Si segue una comoda stradina asfaltata chiusa al traffico (sbarra dopo il primo tornante) che risale il fianco della valle nel fitto bosco. Trascurando alcune diramazioni che conducono a vicine abitazioni, la strada per un tratto diventa sterrata (fontana), poi riprende l’asfalto e, con un paio di tornanti fra i prati, si raggiunge una casa abbandonata su un bellissimo poggio panoramico. Con un lungo traversone nuovamente nel bosco e con un ultimo lungo tornante, la stradina raggiunge l’ampia sella erbosa posta sullo spartiacque con l’attiguo Vallone di Rio Secco, dove sorge il piccolo agglomerato, ancora utilizzato, delle Case Söggi ( 510 m , h 0,45 dal parcheggio). 

Dalle case si segue verso destra una carrareccia (segnavia ) in lieve salita che percorre tutta la sella prativa e, oltre un casalingo cancello di ferro, diviene bella mulattiera. Questa taglia pianeggiante, o in lieve salita, il fianco della montagna sul versante Cerusa, supera una piccola forra rocciosa e si porta in corrispondenza del punto in cui la valle compie un brusco cambio di direzione, da S/N ad E/O. Proseguendo a tagliare con saliscendi i ripidi pendii, ora a grande altezza rispetto al fondovalle, la bella mulattiera attraversa un ampio ripiano erboso detto Pian della Biscia (ometti) e, superato un colletto, si porta alla base di imponenti risalti rocciosi nerastri. In particolare, colpisce l’imponenza di un ardito torrione, detto Torre Laura, sul quale recentemente sono stati tracciati alcuni itinerari alpinistici (vedi anche itinerario Torre Laura – “Via 11 giugno“) . Proseguendo lungamente praticamente in piano, la mulattiera taglia numerosi canali, alcuni percorsi da piccoli rii, e con numerosi dentro e fuori si porta ad un altro ripiano erboso dove sorgono i ruderi dell’isolata Casa Spravè (560 m ca., h 0,45 da Case Söggi). 

Sul successivo vicino poggio erboso si incontra un bivio: si abbandona a questo punto il segnavia (che prosegue lungamente alla volta del Passo del Faiallo) per seguire a destra una traccia marcata con il simbolo : questa, inizialmente abbastanza incerta, scende decisamente lungo un ripido pendio erboso, quindi riappare un’evidente mulattiera che taglia in discesa meno marcata una serie di valloncelli (qualche brevissimo tratto in frana) fino a giungere in vista del fondovalle, dove scorre l’impetuoso Rio Gardonèa, e dove appare evidente un vecchio fronte di frana. L’ultimo tratto dell’antica mulattiera che scende al torrente risulta impraticabile: una freccia rossa su un masso indica di scendere lungo un ripidissimo e fangoso pendio erboso (precarie tracce) che all’inizio genera qualche dubbio, ma che poi si rivela meno precario del previsto e che consente di raggiungere il letto del torrente piuttosto facilmente. Guadato il rio, si risale una breve placca rocciosa (segni rossi) e si supera così il breve tratto in frana, oltre il quale la mulattiera riprende, nuovamente evidente ma meno marcata di prima. La mulattiera risale in diagonale il fianco opposto della valle, sempre più rovinata ed invasa dalla fastidiosa vegetazione spinosa: superati alcuni canali, si raggiunge un poggio panoramico, oltre il quale i segni rossi spariscono. Pochi passi ancora e si raggiungono i vastissimi pascoli abbandonati dove sorgono i pochi resti della Casa Asti (580 m, h 0,40 dalla Casa Spravè), alle pendici orientali del Monte Faiallo. Questi pascoli sono attraversati da numerosi muri a secco di grandi dimensioni, a testimonianza dell’intenso sfruttamento agricolo e pastorale del luogo nei tempi passati. Oggi, purtroppo, il lungo abbandono ha contribuito all’infestazione dei prati da parte di grosse piante di rovi spinosi, che rendono la marcia assai complicata. Da questo punto la mulattiera, ridotta ad incerta traccia segnalata solo saltuariamente da qualche ometto, prosegue in direzione delle Case Giassi.

Ritorno per la stessa via in h 1,30.

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa

DISLIVELLO

400 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

9 aprile 2012

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Bella traversata, poco faticosa, che conduce in un luogo inaspettatamente selvaggio e solitario, a pochi chilometri dalla città. Poco frequentato, probabilmente la segnaletica dei sentieri è in via di miglioramento, e questo spiegherebbe come mai il segnavia “” (ben marcato all’inizio) ad un certo punto sparisca. Da rivedere …