Anello del Monte Àntola 1597 m

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA:

ESCURSIONISMO SU NEVE - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 12

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

LA SOMMITÀ DELL'ANTOLA DAL DOSSO CHE SI INCONTRA POCO PRIMA DELLA SELLA EST DELL'ANTOLA

IL GRANDE LAGO ARTIFICIALE DEL BRUGNETO, CON IL MAR LIGURE SULLO SFONDO, DALLA CIMA DEL MONTE ANTOLA

 

PUNTO DI PARTENZA:

a) Da Genova Est (uscita della A12 Genova-Livorno) si risale per intero la pittoresca Val Bisagno fino al Passo della Scoffèra, da dove si raggiunge in breve Torriglia (769 m, 29 km da Genova Est). 

b) Da Busalla (uscita della A7 Genova-Milano) si raggiunge Casella: da qui si risalgono la tortuosa Valle Scrivia e, successivamente, la sua tributaria Valle di Laccio fino al paese di Laccio (609 m), alla testata della valle. Con una traversata panoramica a mezza costa la strada raggiunge quindi l'abitato di Torriglia (769 m, 27 km da Busalla).

 

Da Torriglia, pittoresco centro alla testata della Val Trebbia, si devia a sinistra in direzione di Propata: oltre un breve tunnel si scende nella vasta conca del Brugneto, occupata dall'omonimo grande lago artificiale: raggiunto il paesino di Bavastri, si prosegue per Bavastrelli e Propata. Ad un bivio si svolta a sinistra (a destra si raggiungerebbe Propata, visibile sopra un grande salto roccioso) e si raggiunge la piccola frazione di Caprile (1018 m, 13 km da Torriglia). Si può parcheggiare al termine della strada asfaltata (piccola piazzola) oppure circa 150 metri prima, presso l'unico bar-ristorante del piccolo paese.

 

ITINERARIO:

Dal bar-ristorante di Caprile si scende per pochi metri verso valle: subito prima di un cavalcavia in cemento di devia però a destra, imboccando un ripido vicoletto che si inoltra fra le case (segnavia e freccia per "MONTE ANTOLA"). Con ripida salita lungo viuzze lastricate (copiosa fontana-abbeveratoio dopo poche decine di metri) si esce dall'abitato e, lungo una ripida mulattiera fra i campi, si esce su una più ampia carrareccia sterrata (è quella che parte direttamente dal parcheggio al termine della strada asfaltata). Svoltando a sinistra, si supera subito un cancello di ferro attraverso alcuni appositi varchi pedonali, giungendo nei pressi della vasca dell'acquedotto di Caprile (1070 m, h 0,10 dalla partenza). 

Qui si abbandona la carrareccia, che prosegue pressochè pianeggiante verso sinistra, per seguire un ripido sentiero che a destra risale il ripido pendio (sempre segnavia ): generalmente il percorso è ben battuto, comunque il tracciato del sentiero si mantiene ben evidente anche in mancanza di eventuali tracce nella neve. Con alcuni ripidi strappi il sentiero sale fino ad un costone, oltre il quale traversa nel successivo impluvio con pendenze assai più modeste: si transita di fianco ad alcune vecchie case in rovina, quindi si supera a guado il piccolo Rio Noce. Subito oltre si svolta decisamente a destra, e si prosegue rimanendo grosso modo sulla destra idrografica del rio, risalendo direttamente un dolce pendio aperto e poco inclinato: alle spalle, si apre un magnifico panorama sull'articolata testata della Val Trebbia. Proseguendo la salita, sempre aiutati dai numerosi (anche se a volte non nitidissimi) segnavia gialli su pietre ed alberi, si supera un tratto decisamente più ripido per uscire su un panoramico poggio, dove si incontra una grande vasca-abbeveratoio (1300 m circa, h 0,35 dalla vasca dell'acquedotto).

Si traversa a questo punto in falsopiano verso sinistra lungo un'evidente carrareccia: dopo un centinaio di metri, però, si deve deviare decisamente a destra (attenzione ai segnavia sui tronchi!) e rimontare con erta salita il bel bosco di faggi. Con tortuoso percorso nella magnifica faggeta si sale con continuità e, con alcune svolte, si raggiunge una seconda vasca-abbeveratoio, ormai al limitare della vegetazione arborea (1450 m, h 0,20 dalla precedente vasca). 

Lasciata la vasca a destra, si continua con salita più moderata lungo una sorta di trincea che, con un ampio semicerchio, raggiunge una sella alberata posta sul crinale orientale del Monte Antola (1480 m circa), dove una palina indica l'incrocio con il sentiero ●● proveniente da Casa del Romano. Si continua ora verso sinistra, con salita sostenuta nel rado bosco: superato un altro tratto scavato in trincea, si esce su di un'ampia spianata priva di vegetazione, da dove si apre la magnifica vista verso il mare da una parte e la cerchia alpina dall'altra. Poco distante appare anche il cocuzzolo sommitale dell'Antola, sormontato da un'evidente grande croce metallica. Volendo, si può raggiungere la vicina sommità del dosso a sinistra, da dove si apre una magnifica veduta sul sottostante grande Lago del Brugneto.

Dalla spianata si traversa in piano fino a raggiungere l'ampia insellatura alla base della cresta orientale del Monte Àntola, denominata Sella Est dell'Antola (1558 m, h 0,20 dalla seconda vasca-abbeveratoio): non rimane ora che risalire la brevissima e non troppo ripida cresta Est per raggiungere la vasta e panoramica sommità del Monte Antola (1597 m, h 0,05 dalla sella, grande croce e cippo). Panorama grandioso e a giro d'orizzonte, che comprende da un lato la testata della Val Trebbia, con il grande Lago del Brugneto e, oltre gli sfumati crinali, il Mar Ligure, dall'altro la grande Pianura Padana cinta dalla cerchia alpina, dalle Alpi Liguri al Monte Rosa. Verso Sud-Ovest è ben individuabile, oltre il massiccio del Monte Beigua, il porto di Vado Ligure, con il caratteristico promontorio di Capo Noli alle sue spalle.

Dalla cima si scende in breve, lungo l'ampia cresta Ovest, alla piccola e graziosa Cappella dell'Antola (1545 m) e, poco oltre, al grande edificio, ormai in rovina, del vecchio ex Rifugio Bensa, chiuso definitivamente dal 1996 (1536 m, h 0,10 dalla vetta). 

Pochi metri oltre l'ex rifugio, presso un bivio, si svolta a sinistra, in direzione del nuovo rifugio (paline, segnavia +). Dopo una breve discesa, si prosegue in piano a mezzacosta nel bosco: dopo un breve tratto, presso un ulteriore bivio, si svolta ancora a sinistra, lungo un sentiero con segnavia ¨¨. Con decisa discesa ancora a mezzacosta, il tracciato taglia a monte una conca alberata presso il cui margine inferiore sorge, fra gli alberi, il nuovo e grande Rifugio Parco Antola (1470 m, h 0,10 dall'ex Rifugio Bensa): l'edificio, in realtà non particolarmente pregevole, sorge in un luogo un po' anonimo, ed appare fin troppo sovradimensionato per le esigenze locali. In inverno, solitamente (e poco spiegabilmente!) è chiuso.

Senza raggiungere il rifugio, si prosegue in discesa lungo il sentiero con segnavia ¨¨, che taglia in diagonale nel bosco e prosegue poi con lungo mezzacosta pianeggiante. Superato un rio sul fondo di una valletta, si aggira un costone alberato, quindi si scende con una serie di ripidi tornanti fin sul fondo di un ampio avvallamento, dove in un ripiano sorge la piccola Cappelletta della Guardia (h 0,45 dal Rifugio Parco Antola).  

Si abbandona a questo punto il sentiero segnato ¨¨ per seguire, oltre il prato a sinistra, un ampio tracciato non segnalato: di questa mulattiera, non sempre battuta in inverno, può risultare difficile avvertire lo stacco, ma è sufficiente risalire per breve tratto i pendii sulla sinistra idrografica del vallone per intercettarla senza pericolo di sbagliare. Si prosegue dunque lungo questa evidente mulattiera che, in leggera ma costante risalita, taglia una serie di modesti vallonetti (belle vedute sulla conca del Brugnèto) e si porta sull'ampio dorso del crinale Sud-Est dell'Antola, dove si intercetta il sentiero ●●● che sale al Monte Antola (h 0,30 dalla Cappelletta della Guardia).

Svoltando a destra, si segue in lieve discesa il filo del crinale (segnavia ●●●    ), quindi si scende decisamente a sinistra tagliando poi a mezzacosta, in leggera discesa, nel bosco che si fa sempre più fitto. Raggiunto e guadato il Fosso del Nua (cancello in legno), si risale brevemente dall'altra parte e poi si scende fino ad intercettare l'ampia pista, generalmente ben battuta, della "Ciaspolata di Caprile" (1180 m, palina). 

Si prosegue a destra in discesa, si supera a guado un rio e, dopo una brevissima risalita, si prosegue la discesa. Raggiunto un ripiano, si incontra un nuovo bivio: scegliendo ancora una volta il ramo destro, si scende con pendenza costante a mezzacosta con bella veduta sul villaggio di Propàta e, aggirato un costone, sulle sottostanti ed ormai vicine case di Caprile. Con percorso ora pianeggiante, a fianco della canalina asservita alla vasca dell'acquedotto, si raggiunge velocemente la stessa vasca dell'acquedotto, nei pressi del bivio con il sentiero percorso al mattino. 

Percorrendo a ritroso la breve mulattiera e poi i vicoletti del paese, si ritorna al parcheggio dell'auto (h 0,50 dal costone Sud-Est). 

 

TEMPO TOTALE

h 3,45 circa 

DISLIVELLO

680 m circa (numerosi saliscendi, specialmente al ritorno)

DIFFICOLTA’

E (ciaspole e bastoncini molto utili!)

ULTIMO SOPRALLUOGO

3 febbraio 2013

PERIODO CONSIGLIATO

dicembre - febbraio

COMMENTI

Classicissimo giro ad anello, in gran parte molto frequentato e dunque di solito ben tracciato anche con innevamento abbondante: fa eccezione il tratto dalla Cappelletta della Guardia al bivio con la "Ciaspolata di Caprile", poco frequentato in inverno, ma l'ampiezza dei sentieri non crea grossi problemi nell'individuazione del giusto percorso. Assai meritevole per i panorami dalla vetta del Monte Antola, veramente eccezionali. Poco consigliato nella stagione estiva, come tutti i percorsi in Appennino, per via del caldo e della foschia.