CARTINA CONSIGLIATA
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I.G.C.
scala 1:25.000 - Foglio 101
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - VAL
D'AOSTA (GRAN PARADISO)
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SCHEDA
N. 5
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STORIA
ALPINISTICA
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Il
Gran
Paradiso (4061 m) è uno dei quattromila più facili delle
Alpi, nonché l'unico interamente in territorio italiano.
Contemporaneamente, è una montagna un po' "fuori dagli schemi",
in quanto spesso, nonostante la quota rilevante, rimane nascosta dietro i
suoi poderosi contrafforti, e non se ne ha dunque un'immagine di impatto
come, ad esempio, per la Grìvola, il Ciàrforon o la Tresènta.
La sommità è costituita da una sottile crestina a torrioni di granito,
molto suggestiva e panoramica. È, comunque sia, un Quattromila e, proprio
per la sua facilità, molto molto frequentato: qui bisogna dimenticarsi la
solitudine alpina e la pace delle alte vette! Quasi sicuramente, ci sarà
da fare la coda e probabilmente sulla crestina finale si dovranno
aspettare delle ore, se si vorrà raggiungere la famosa Madonnina ...
La
prima ascensione della montagna, per quella che poi diventerà la via
normale, è di J.J
Cowell e W. Dundas, con le guide J. Payot e J. Tairraz, il 4 settembre
1860.
Questa
ascensione è stata effettuata da 22 soci del C.A.I. di Savona, in gita
sociale, il 16 e 17 giugno 2007. |
AVVICINAMENTO
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Si segue per
alcuni metri il filo dello sperone morenico sul quale sorge il rifugio,
poi si svolta a sinistra tagliando in piano una vasta pietraia (ometti,
tracce). Giunti in corrispondenza dello sbocco di un vallone detritico, se
ne rimonta il ripido pendio iniziale (a volte neve), per poi risalirlo
con pendenza più moderata. Un altro breve tratto ripido (neve)
conduce nell'ampia conca che ospita la morena
basale del Ghiacciaio del Gran Paradiso (3000 m circa, h
1,00). Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si svolta
decisamente a destra (pista generalmente ben tracciata) e si inizia a
risalire il ghiacciaio, in
questo tratto molto ripido e faticoso. Con alcune svolte (belle vedute
sull'imponente Grìvola),
le tracce conducono su una specie di spalla nevosa con alcuni massi
affioranti, da dove si apre una magnifica vista
sul Gruppo della Venoise.
Si attacca ora il ripido pendio di
sinistra, che va risalito in diagonale da destra a sinistra con un
lungo traversone che richiede un po' d'attenzione (al mattino ghiaccio
duro). Raggiunto il filo di un poco marcato sperone ghiacciato, lo
si risale con altre svolte, sempre con salita faticosa, fino ad
uscire, con un ultimo tratto nuovamente ripido e ghiacciato, su di un
ampio dorso in dolce pendenza: la famosa "Schiena
d'Asino" (3700 m circa, h 2,00
dall'attacco), passaggio chiave della salita. Qui, dai ripidi
pendii a sinistra (Ghiacciaio di Laveciau), arriva anche l'altra
via normale, che parte dal Rifugio Chabod.
Con vedute mozzafiato
sull'impressionante seraccata che incombe a sinistra, oltre il Ghiacciaio
di Levaciau, si sale con pendenza moderata ma costante verso
l'evidente Colle della Becca di Moncorvè (3851 m), aperto fra la Becca
di Moncorvè (3875 m, a destra) e l'ardito aguzzo spuntone de Il
Roc (4028 m, a sinistra). Senza raggiungere il colle, si
devia sui pendii ghiacciati a sinistra: con un altro tratto di
ripidissima salita (la quota, ormai, si fa sentire!) si esce ai
piedi della cresta sommitale, costituita da una successione di aguzzi
spuntoni rocciosi. Le cime della Tresènta e del Ciàrforon
sono già abbondantemente sotto di noi, così come l'ampio
dorso della Schiena d'Asino ...
Traversando alla base della
cresta, sempre con salita sostenuta, si raggiunge con un ultimo
traversone ghiacciato un colletto alla base dello spuntone più alto
(a volte è necessario superare una modesta crepaccia terminale): si apre
la vista, fantastica, sul sottostante, crepacciato Ghiacciaio
della Tribolazione.
Risalendo la cresta a sinistra, esposta ma
facile, si guadagnano le
roccette sommitali: un ultimo esposto passaggio su roccia (spit)
consente di raggiungere la statua della Madonnina sulla vetta massima del Gran
Paradiso (4061 m, h 1,30 dalla Schiena
d'Asino, h 4,30 complessivamente).
Magnifico panorama, siamo su un Quattromila!
Discesa: si ritorna al
Rifugio Vittorio Emanuele II°
lungo l'itinerario di salita in h 2,30. |
TEMPO
TOTALE
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h
7,00 - 8,00 (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)
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DISLIVELLO
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1300
m circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)
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DIFFICOLTA’
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F+
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MATERIALE
UTILE
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casco,
corda, ramponi e piccozza
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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17
giugno
2007
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno
- luglio
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COMMENTI
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Salita molto frequentata ad un
quattromila facile anche se molto panoramico. Ad inizio stagione si
trovano le condizioni migliori, con assenza di crepacci, mentre ad
agosto/settembre se ne possono trovare specie oltre la Schiena d'Asino.
Pista sempre ben tracciata, code garantite, spesso è impossibile
raggiungere la Madonnina causa eccesso di alpinisti: insomma, una salita
bella e meritevole, ma troppo condizionata dall'affollamento. Dispiace
dirlo (siamo su una nobilissima cima!), ma chi ama LA MONTAGNA,
probabilmente non ritornerà sul Gran Paradiso ...
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