CARTINA CONSIGLIATA
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I.G.C.
scala 1:50.000 - Foglio 16
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - APPENNINO
LIGURE
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SCHEDA
N. 15
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STORIA
ALPINISTICA
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Il
Monte Reixa
(1182 m) è una massiccia montagna posta all'estremità orientale del Gruppo
del Beigua, immediatamente sopra il Passo del Faiallo. Il suo
profilo massiccio, inciso da diversi canali spesso in inverno nevosi, fa
da classico sfondo all'abitato di Voltri.
Il versante
Nord-Est del Reixa,
in particolare, è solcato da un lungo e sinuoso solco, chiamato dai locali "Canale
Malanotte", percorso da un pittoresco rio che forma belle
cascatelle, e che da poco sopra le case di Sambuco (387 m) sale
direttamente ai pendii sotto la cima del Reixa. La parte superiore
di questo solco, con buon innevamento, è sovente disceso con gli sci
dagli scialpinisti genovesi.
Qui viene proposta una salita consigliabile a
fine stagione, quando i canali della sponda destra orografica (Canale
Nord Est del Bric Saiardo, Canalino Quotazero), sicuramente
più interessanti, sono ormai scoperti. Il Canale Malanotte di
Destra, dalla conca a metà circa del Canale Malanotte,
sale rettilineo fino alla sommità del Monte Reixa, con un percorso
piacevole e non eccessivamente ripido, se si esclude la prima parte, che
raggiunge i 45° per un breve tratto. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da Genova
Voltri (uscita della A10
Genova – Ventimiglia) si raggiunge la Via
Aurelia, si svolta a destra e si prosegue verso Arenzano; si lascia a destra
una prima deviazione per il Passo del Turchino e Ovada e si giunge
presso il ponte sul Torrente Cerusa. Senza attraversarlo, si svolta a
destra e si risale la stretta Val
Cerusa: si supera l’abitato di Fabbriche
e si procede verso Fiorino,
per prendere poi una diramazione a sinistra che scende brevemente e poi
risale un vallone laterale fino alla chiesa del minuscolo paesino di Sambuco (387 m,
piccolo parcheggio, 9 km da Voltri). |
AVVICINAMENTO
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Si prosegue lungo
la strada asfaltata, in ripida salita, fino ad un piccolo spiazzo dove
questa finisce: superato un rudimentale cancello, si prosegue lungo una
carrareccia pianeggiante che si inoltra nel selvaggio avvallamento del Rio
Gava. Dopo poche centinaia di metri però la si abbandona per
imboccare un evidente sentiero a destra (cartello "Passo Gava")
che taglia una piccola pietraia e si inerpica poi nella fitta macchia.
Dopo una decina di minuti si abbandona anche questo sentiero per seguire
una ripida traccia a destra (ometti poco visibili) che risale per la linea
di massima
pendenza l'erto pendio. Con qualche tornante poi la traccia si porta su di un
dosso, da dove appare evidente tutto
il Canale Malanotte, con la cresta del Bric Saiardo a
sinistra. Con semicerchio verso destra, la traccia taglia un ripido
pendio roccioso e scende in breve sul fondo del canale, in prossimità di un
bel laghetto con cascatella (h 0,30).
Normalmente, a questa quota è molto difficile trovare neve, per cui di
solito si prosegue presso
il fondo del canale o, meglio, lungo la sua sponda sinistra (destra
orografica) per massi,
roccette, erba ed arbusti finchè non si incontra
la neve (h 0,45 - 1,00
da Sambuco a seconda delle condizioni). |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Calzati i
ramponi, si segue grosso modo il fondo del canale, per massi e piccoli
salti: se le condizioni facessero si che sul
fondo emerga l'acqua del rio, allora conviene procedere
alti lungo la
sponda sinistra del canale, per ripidi pendii e scarse rocce.
Si
raggiunge così un'ampia conca con qualche albero, alla base dello sperone
del Bric Saiàrdo. Si scende a questo punto ad attraversare il
ruscello e si
risale dalla parte opposta un breve solco percorso da un piccolo rio
che conduce all'attacco del canale, rinserrato fra sponde rocciose
(possibili accumuli di slavine, h 1,30
circa da Sambuco).
Si
risale il conoide del canale, affrontando un primo tratto alquanto
ripido (40° circa). Entrati nel canale vero e
proprio, si sale a destra
il ripido pendio che ne costituisce la sponda, superando
con attenzione il tratto più erto (circa 20 m a 45°).
Si
prosegue poi lungo il solco, che si fa via via più largo ed agevole.
Tagliato il sentiero che unisce il Passo della Gava col Passo
del Faiallo, si
prosegue per la parte superiore del canale, con bellissime vedute
sulle rocce del Bric Saiardo e sul porto di Voltri, fino a
che il
canale non si perde nell'uniforme pendio superiore.
Scavalcato un
dosso roccioso, si prosegue per gli ultimi mammelloni nevosi che portano
in cresta, a poca distanza dal piloncino sull'anticima est del Reixa
(a destra). Seguendo l'ampio spartiacque verso sinistra, si giunge in
pochi minuti alla madonnina sulla vetta
del Monte Reixa (1182 m, h 1,00
dall'attacco). Panorama
superbo!
Discesa:
si segue in
discesa l'evidente sentiero contrassegnato con una X
(vedi anche itinerario Monte
Reixa) fino all'ampia sella del Passo della Gava (752 m, h
0,40 dalla cima). Di qui si scende per vaghe tracce (all'inizio
si trovano anche dei segnavia, che però spariscono più in basso!) nel
selvaggio vallone del Rio Gava (est). Superato un primo boschetto,
si scende decisamente senza tracce per erti pendii erbosi verso il rio, poi,
incontrata nuovamente una traccia segnata, si prosegue ancora alti rispetto al fondovalle, superando alcuni canalini ed un
tratto su un'aerea cengia rocciosa, fino a scendere alla confluenza fra il
Rio Gava ed il Rio Malanotte. Seguendo il sentiero, ora
comodo, si ritorna al bivio dell'andata e di qui nuovamente a Sambuco
(h 0,40 dal passo).
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TEMPO
TOTALE
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h
4,00 circa
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DISLIVELLO
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750
m circa
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DIFFICOLTA’
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F
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MATERIALE
UTILE
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casco,
ramponi e piccozza
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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14
marzo
2010
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PERIODO
CONSIGLIATO
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quando
c'è neve!
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COMMENTI
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Salita molto facile ma
panoramica ed interessante per via del grande contrasto fra l'ambiente
innevato (molto selvaggio) e lo sfondo del mare. Per effettuare la salita
occorre "monitorare" attentamente lo stato di innevamento: di
solito, il periodo in cui si trovano le condizioni giuste è molto breve,
e va sfruttato!
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