Punta Stella 2567 m - Canalino della Stella

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 10

 

FOTO NOTEVOLI

IL "CANALINO DELLA STELLA" DAL LAGARÒT DI LOUROUSA

IL MASSICCIO DEL MONTE MATTO DAI PRESSI DEL LAGARÒT

L'USCITA DEL TRATTO DI MISTO, NEL TRATTO PIÙ RIPIDO DEL "CANALINO DELLA STELLA"

 

STORIA ALPINISTICA

La Punta Stella (2567 m) è l'ultima propaggine di quella selvaggia costiera che, originatasi dalla Cima Bifida (Catena delle Guide - Gruppo dell'Argentèra), costituisce la fiancata sinistra orografica del medio e basso Vallone di Lourousa, racchiudendo il solitario ed abbandonato Vallone del Souffi: oltre l'ampia insellatura del Passo del Souffi (raggiunto da una traccia segnata ma piuttosto impervia che sale dal Bivacco Varròne, vedi anche itinerario Punta Stella) la cresta rileva ancora il cupolotto sommitale della Punta Stella, prima di calare verso le Terme di Valdieri con versanti aspri e dirupati. 

L'ambiente è quanto mai solitario, ma consente splendide vedute d'infilata sul Corno Stella ed il Canalone di Lourousa, veramente insolite e spettacolari. 

Il "Canalino della Stella" si insinua tra le rocce del versante Nord-Est della Punta Stella e, con andamento grosso modo a forma di "S", raggiunge la cresta sommitale poco a Nord della vetta. Si tratta di un itinerario comunque da non sottovalutare, raggiungendo pendenze di circa 50° e presentando un breve tratto di misto piuttosto delicato. Inoltre, in caso di innevamento abbondante, anche la discesa dal Passo del Souffi può risultare problematica, specie per chi non l'abbia già percorsa almeno una volta. 

I primi salitori sono sconosciuti: salito da A. Costa, S. Pani, M. Parodi e F. Robaldo il 23 maggio 2010.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la Valle Gesso. Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m, 61 km da Mondovì). Superato il ponte sul Gesso, di fronte allo stabilimento termale si svolta a sinistra e si scende ad un grande parcheggio dove si lascia l'auto (cartelli).

 

AVVICINAMENTO

Si prende la larga mulattiera che raggiunge in breve il Rio di Lourousa e, risalitolo brevemente lungo la sinistra idrografica, lo supera su una stretta passerella. Dall'altra parte la mulattiera, ottimamente tracciata, prende a risalire con ampi tornanti poco pendenti i pendii ricoperti di splendido bosco di faggio discendenti dai contrafforti della Cima del Dragonèt. Si risale il bosco lungamente, con alcuni begli scorci sul fronteggiante versante Sud del Monte Matto (3097 m): la mulattiera, sorretta da muraglioni a secco, non è mai troppo faticosa, ed il bosco è ricco di fauna selvatica. Terminati i tornanti, la mulattiera effettua un lungo traversone e si inoltra nel Vallone di Lourousa, ora tra radi larici: sullo sfondo appare inaspettato, in tutta la sua imponenza, l'impressionante Canalone di Lourousa, che si insinua tra il Monte Stella (3262 m, a sinistra) e l'ardita cresta che dal Gelàs di Lourousa (3261 m, a destra) scende verso la verticale parete del Corno Stella (3050 m). 

Raggiunto il ripiano dove sorgono i ruderi del Gias Lagaròt (1917 m, h 1,30), si risale ancora con alcune svolte un costone alberato per scendere poi nella splendida conca erbosa punteggiata di larici dove giace il piccolo Lagaròt di Lourousa (1950 m, h 0,20 dal Gias Lagaròt): nelle limpide acque verdazzurre si specchia tutto il versante Nord della Catena dell'Argentèra. Sull'altro versante del vallone spiccano le moli rocciose della Cima dell'Asta Soprana (2950 m) e della Cima Mondini (2917 m): sullo sfondo svetta la regolare piramide della Cima del Chiapous, mentre l'imponente Monte Matto incombe verso Nord. Numerose lapidi commemorative ricordano i molti caduti nel Canalone di Lourousa. 

Proprio sopra, dall'altra parte del vallone, appare evidente lo sbocco inferiore del Canalino della Stella. Abbandonata quindi la mulattiera di fondovalle, diretta al Rifugio Morelli-Buzzi (vedi itinerario Nel Vallone di Lourousa), si attraversa il corso d'acqua subito a monte del Lagaròt e si attraversa il fondo del vallone per prati o campi di neve. Quando il pendio si fa più ripido, alla base del versante Nord-Est della Punta Stella, conviene calzare i ramponi (non si trovano altri punti comodi più in alto). Attacco, h 0,10 dal Lagaròt. 

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si risale il ripido conoide e, aggirato a sinistra un risalto roccioso dove cola l'acqua, si raggiunge l'inizio del canale. 

Lo si risale al meglio (40°, possibile rigola centrale): il solco si sviluppa grossolanamente a forma di "S", fra fiancate di roccette miste ad erba su cui vegetano i più elevati larici d’Europa! A circa un quarto di sviluppo si incontra il primo ostacolo, un isolotto roccioso, che sdoppia brevemente il solco: noi abbiamo risalito quello di sinistra (quello di destra risultava scoperto), incontrando un tratto di misto non proprio banale (III°-). 

Si esce su una crestina nevosa al centro del canale, che presto riprende il suo corso regolare. Un’altra strozzatura ripida (circa 50°) costringe nuovamente ad un certo impegno, specie in caso di neve scarsa o non buona; oltre questo passo nuovamente delicato, il canale sale ripido (45°) fino alla base di una paretina rocciosa. Si trascura il colletto nevoso a destra e si sale il ramo di sinistra, con tratti a 50°, fino al colletto sommitale (conviene uscire tutto a sinistra, a ridosso delle rocce), dove si può trovare una modesta cornice. 

Da qui la cima appare vicinissima, a sinistra: intanto si apre la vista sulla zona di Brèsses, di Fremamorta e di Valscura. Si segue dunque la facile cresta nevosa, aggirando modeste roccette a destra (lato Vallone del Souffi), fino sulla sommità della Punta Stella (2567 m, h 2,00 dall’attacco). 

Nessun traliccio metallico o altre brutture, quassù: solo un semplice, piccolo ometto di sassi in cui è conficcato un rametto di larice! Panorama spettacoloso ed inusuale su Corno Stella e Canalone di Lourousa, nonché su Dragonèt, Asta Soprana e Cima Mondini, proprio di fronte.


Discesa: dalla cima si scende sul lato Vallone del Souffi per tracce di sentiero fra le roccette: persa un po' di quota in un poco accentuato canalino erboso, si traversa a sinistra per cornici e cengette (facile) fino alla larga insellatura del Passo del Souffi (2530 m, h 0,10 dalla cima). 

Dal paletto che indica l'insellatura si traversa, sul versante di Lourousa, verso sinistra per una larga cengia erbosa (segni gialli) fino ad un colletto. Oltre il colletto si perde quota per un pendio detritico, entrando in un largo canale erboso con scarse roccette. Sempre seguendo i segni gialli, si perde decisamente quota sulla ripida fiancata (passi di I°-); un ulteriore traverso, questa volta a destra, consente di raggiungere un isolato, monumentale larice isolato molto caratteristico. Scavalcato, sempre a destra, un vicino colletto, si discende un ripido canalino erboso o nevoso (45°) che deposita sui pendii alla base del Canalone di Lourousa, nelle vicinanze del ben visibile Bivacco Varrone (h 1,00 dal Passo del Souffi). 

Di qui, lungo la mulattiera o ancor meglio scendendo rapidamente lungo i pendii innevati, si ritorna in breve al sottostante Lagaròt di Lourousa (h 0,15 - 0,30 dal piede del canalino). Di qui nuovamente a Terme di Valdieri (h 1,15).

 

NOTA: in caso di innevamento abbondante, la discesa dal Passo del Souffi al Bivacco Varrone può risultare problematica, in quanto il ripido terreno su cui si svolge, se innevato, diventa molto delicato e precario. In particolare, la cengia erbosa subito sotto il passo in queste condizioni si trasforma in un uniforme ed espostissimo scivolo nevoso da traversare orizzontalmente, con notevole impegno fisico e psicologico. Da valutare, in questo caso, la possibilità di scendere lungo il Vallone del Souffi fino alla strada Terme - Piano della Casa.

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 - 7,00

DISLIVELLO

1200 m totali, 450 m circa il canale

DIFFICOLTA’

AD-

MATERIALE UTILE

casco, piccozza e ramponi

ULTIMO SOPRALLUOGO

23 maggio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

aprile - maggio

COMMENTI

Itinerario poco frequentato in uno degli angoli più sconosciuti e selvaggi della Valle Gesso. Difficoltà modeste (specie in condizioni di buon innevamento), panorami veramente spettacolari su Corno Stella e Canalone di Lourousa. Valutare molto attentamente le condizioni della via di discesa, che con neve non portante diventa molto insidiosa.