Punta Stella 2567 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 33

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (DAL LAGARÒT DI LOUROUSA)

STAMBECCHI AL PASCOLO SUI PENDII ERBOSI CHE DAL LAGARÒT DI LOUROUSA SALGONO VERSO IL BIVACCO VARRONE

L'IMPONENTE CANALONE DI LOUROUSA, CON AI PIEDI L'OMONIMO PICCOLO GHIACCIAIO, SALENDO VERSO IL PASSO DEL SOUFFI

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso.  

Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m, 61 km da Mondovì). 

Superato il ponte sul Gesso, di fronte allo stabilimento termale si svolta a sinistra e si scende ad un grande parcheggio dove si lascia l'auto (cartelli).

 

ITINERARIO

Si prende la larga mulattiera che raggiunge in breve il Rio di Lourousa e, risalitolo brevemente lungo la sinistra idrografica, lo supera su una stretta passerella. Dall'altra parte la mulattiera, ottimamente tracciata, prende a risalire con ampi tornanti poco pendenti i pendii ricoperti di splendido bosco di faggio discendenti dai contrafforti della Cima del Dragonèt. Si risale il bosco lungamente, con alcuni begli scorci sul fronteggiante versante Sud del Monte Matto ( 3097 m ): la mulattiera, sorretta da muraglioni a secco, non è mai troppo faticosa, ed il bosco è ricco di fauna selvatica. Terminati i tornanti, la mulattiera effettua un lungo traversone e si inoltra nel Vallone di Lourousa, ora tra radi larici: sullo sfondo appare inaspettato, in tutta la sua imponenza, l'impressionante Canalone di Lourousa, che si insinua tra il Monte Stella (3262 m, a sinistra) e l'ardita cresta che dal Gelàs di Lourousa (3261 m, a destra) scende verso la verticale parete del Corno Stella (3050 m). Raggiunto il ripiano dove sorgono i ruderi del Gias Lagaròt (1917 m, h 1,30), si risale ancora con alcune svolte un costone alberato per scendere poi nella splendida conca erbosa punteggiata di larici dove giace il piccolo Lagaròt di Lourousa (1950 m, h 0,20 dal Gias Lagarot): nelle limpide acque verdazzurre si specchia tutto il versante Nord della Catena dell'Argentèra. Sull'altro versante del vallone spiccano le moli rocciose della Cima dell'Asta Soprana (2950 m) e della Cima Mondini (2917 m): sullo sfondo svetta la regolare piramide della Cima del Chiapous, mentre l'imponente Monte Matto incombe verso Nord. Numerose lapidi commemorative ricordano i molti caduti nel Canalone di Lourousa. Si abbandona a questo punto la mulattiera principale, diretta al Rifugio Morelli-Buzzi (vedi anche itinerario Nel Vallone di Lourousa) e si volge a destra, in direzione dell'imponente Canalone di Lourousa. 

Si prende a risalire la vasta pietraia con lunga serie di tornanti ottimamente tracciati. Aggirata verso destra una liscia placconata rocciosa, si raggiunge un ripiano detritico (h 0,50 dal Lagarot, ometto e cartello per il Rifugio Bozano) dal quale stacca a destra una marcata traccia che punta ad un canalino erboso: proseguendo a sinistra per la pietraia, fra grandi massi e chiazze di neve, si raggiungerebbe in breve il ripiano antistante il Bivacco Varrone (2090 m).

Volendo, si può anche evitare di raggiungerlo: dal ripiano detritico con ometto si seguono i segni gialli verso destra e si traversa orizzontalmente sulla grande pietraia fino alla base dell'evidente canale erboso già notato in precedenza, che si insinua tra il corpo principale della montagna ed un costone roccioso su cui vegetano i pini cembri. La traccia risale con erti zigzag il canale, alla base di impressionanti placconate, fino al suo sbocco superiore, dove si apre un panoramico colletto erboso. Si traversa quindi un ripido pendio, fino ad un secondo colletto con caratteristico vecchio pino cembro (2300 m circa). Sempre seguendo gli evidenti segni gialli, si attacca direttamente il ripido pendio-canale di sinistra, e per erba e facili roccette si raggiunge un minuscolo ripiano alla base delle rocce terminali della Punta Stella. Si segue allora una sorta di rampa verso sinistra che diventa presto larga cengia e, con magnifico panorama su Corno Stella, Catena delle Guide e la costiera Asta-Mondini-Oriol, raggiunge la larga insellatura del Passo del Souffi, poco più in alto del valico vero e proprio (2518 m, h 1,00 dal bivio sotto il bivacco). Questo alto valico mette in comunicazione il medio Vallone di Lourousa con il Vallone del Souffi, tributario del Vallone della Valletta.

Dal passo si abbandonano i segni gialli, diretti al Rifugio Bozano, per prendere a destra una quasi invisibile traccia che taglia, sul versante Vallone del Souffi, le modeste frastagliature iniziali della cresta. Appena possibile le tracce, su percorso comunque sempre evidente, risalgono i ripidi pendii erbosi fino alla base del cocuzzolo finale della Punta Stella, che si aggira e si risale poi fino alla croce di vetta, che ha recentemente sostituito il grande ometto di pietre in cui era infisso un grosso ramo di larice (2567 m, h 0,10 dal Passo del Souffi, h 3,40 complessivamente). Panorama spettacolare, in particolare sul Canalone di Lourousa e sulla fronteggiante Cima dell'Asta Soprana

Ritorno per la stessa via in h 2,45.

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 - 7,00 

DISLIVELLO

1200 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati (tracce comunque sempre ben segnate)

ULTIMO SOPRALLUOGO

23 agosto 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Salita lunga e piuttosto faticosa nella sua parte finale, lungo pendii ripidi ed insidiosi in caso di bagnato. Molto panoramica e consigliabile, per le insolite vedute su Corno Stella e Canalone di Lourousa, che appaiono da una angolazione inusuale ed istruttiva. Il Vallone del Souffi, sfiorato nell'ultima parte di salita, è da poco divenuto riserva integrale del Parco delle Marittime: è dunque d'obbligo non infastidire in alcun modo la fauna selvatica!