Cima dei Camosci 2860 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 28

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO (DALLA CIMA PAGANINI)

LA CIMA DEI CAMOSCI DAL VALLONE ASSEDRAS

LE CIME DI NASTA E PAGANINI DAL COLLETTO FRESHFIELD

LA CIMA EST E LO SFONDO DELLA NASTA DALLA FORCELLA CON LA CIMA OVEST

IL PERCORSO LUNGO LA CRESTA FINALE DALLA VETTA

 

STORIA ALPINISTICA

La Cima dei Camosci (2860 m) è una tozza montagna poco elegante, forse la meno bella ed appariscente di tutta la lunga dorsale della Madre di Dio. È compresa fra il Colletto Freshfield ed il Colletto dei Camosci, che la separano rispettivamente dalla Cima Purtscheller e dalla Cima de Cessole. Verso Sud, dal Rifugio Remondino, appare come un massiccio blocco squadrato sormontato da un pensile pendio erboso, sul quale svettano due modesti corni rocciosi. Da Nord, dal Rifugio Bozano, si mostra più ardita ed elegante, con una sinuosa cresta rocciosa dominante il canale del Colletto Freshfield, ma la ben più corposa mole rocciosa delle cime vicine la fa passare quasi inosservata. Queste considerazioni non devono però scoraggiare l’escursionista/alpinista desideroso di ambienti selvaggi ed isolati, di percorsi impegnativi ma logici, di cime sconosciute, tutte da scoprire … Si, perché la Cima dei Camosci è veramente terreno semi-vergine: non c’è traccia, sul libro del Rifugio Remondino così come nella memoria dei gestori, di salite a questa sconosciuta sommità. E pensare che, dal Colletto Freshfiled, la salita è piuttosto breve, anche se mai banale e da affrontare con la dovuta attenzione ed attrezzatura … Sulla cresta sommitale, molto aerea, si evidenziano due elevazioni (Est e Ovest) pressochè di uguale altezza: l’itinerario di salita più veloce e meno complicato consente di raggiungere la Cima Est , da cui è possibile traversare alla Cima Ovest con breve ma esposto percorso. Prima ascensione: V. de Cessole, con A. Ghigo e J. Plent, il 5 settembre 1905 dal Colletto dei Camosci per la cresta Ovest. Gli stessi, in discesa, percorsero la cresta Est fino al Colletto Freshfield, lungo l’itinerario che diventerà poi “via normale”. Il toponimo si rifà ad un episodio occorso durante la prima ascensione, quando i tre alpinisti sorpresero un gruppo di sette camosci poco sotto la vetta.

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Remondino (2430 m), raggiungibile dal Piano della Casa (Valle Gesso) in h 1,45

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Nel Vallone Assedras.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si segue la traccia segnata (ometti e tacche rosse) diretta al Passo dei Detriti (vedi itinerario Cima Sud dell’Argentèra), che si snoda tortuosa nell’immensa pietraia, costituita da enormi macigni. Si risale poi, con alcuni tornanti in parte erbosi, una prima bastionata, uscendo nella conca superiore del vallone, alla base dei contrafforti occidentali della Cima di Nasta. Un nuovo tratto fra grossi blocchi conduce alla base del canalone detritico che fa capo al Passo dei Detriti: a questo punto si abbandona la traccia segnata della via normale alla Cima Sud dell’Argentèra e si taglia per pietraie e macereti decisamente verso sinistra, in direzione dell’evidente Colletto Freshfield. Attraversato un canale detritico, si risale in diagonale una vasta pietraia (saltuarie tracce, qualche ometto) verso la base del breve canale che fa capo al colletto. Rinvenuta una più marcata traccia, si risale il canale con alcune svolte fino ad uscire sul Colletto Freshfield (2820 m, h 0,45 dal rifugio), aperto tra la Cima dei Camosci e la Cima Purtscheller. Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dal Colletto Freshfield si attacca un’evidente ripida rampa erbosa sulla sinistra: si risale per un tratto la rampa () poi, prima che questa volga decisamente a sinistra per uscire in cresta, si traversa a destra lungo una placca liscia (II°, esposto) sino ad un comodo pianerottolo dominato da un piccolo strapiombo. Si aggira lo strapiombo sulla destra, oltre uno spigoletto (esposto!) e si supera poi un breve caminetto ( 2 metri , II°+, scarsi appigli, attenzione al salto sottostante!). Ci si ritrova così alla base di due fessure-camino: seguendo quella di destra, più facile, si sale per rocce friabili (II°) fino ad un colletto, oltre il quale si esce sul vasto e poco inclinato pendio erboso sommitale, ben visibile già dal Rifugio Remondino. Trascurato il pendio erboso, si monta a destra sull’esile crestina sommitale (all’inizio un breve gradino verticale, tre metri di II°), che va seguita con facile ma esposto percorso a fil di cielo (, attenzione, espostissimo!) fino all’ampia e comoda Cima Est della Cima dei Camosci, dove sorge un ometto di sassi (2860 m, h 0,30). Bellissimo panorama.

Traversata alla Cima Ovest: si scende brevemente all’insellatura fra le due cime, sulla quale incombe la breve ma difficile paretina che sorregge la Cima Ovest. Oltre l’insellatura, sul versante che guarda il Rifugio Bozàno, si va ad afferrare una espostissima cengia detritica che corre in piena parete (I°+, attenzione alle pietre mobili, pericoloso!) che consente di raggiungere l’opposta cresta Ovest. Seguendo la cresta, esposta ma facile, si raggiunge in breve la cima (h 0,20 dalla Cima Est). Questo tratto non aggiunge niente alla gita, in quanto il panorama è pressochè identico a quello della Cima Est, ed il percorso risulta delicato e pericoloso per l’esposizione e la grande quantità di pietre mobili. Sconsigliato.

 

Discesa (dalla Cima Est): si segue con estrema attenzione a ritroso la cresta orientale fino al colletto al sommo delle fessure-camino. Qui, con una prima doppia di una decina di metri (cordino su spuntone, controllarne l’affidabilità), si giunge alla base delle fessure, poco sopra il breve caminetto. Con un’altra doppia di 15 metri (due cordini in una clessidra, controllare ed eventualmente integrare!), tendendo un po’ verso sinistra (faccia a monte) si arriva al pianerottolo sotto lo strapiombo. Di qui nuovamente al Colletto Freshfield e al rifugio (h 1,15 dalla cima).

 

TEMPO TOTALE

h 2,45 circa (escluso l’avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

450 m circa ( 1150 m con la salita al rifugio)

DIFFICOLTA’

PD, un passaggio di II°+ e diversi passi di II°

MATERIALE UTILE

casco, una corda da 30 m , qualche cordone, friends e nuts facoltativi

ULTIMO SOPRALLUOGO

26 agosto 2007

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - metà settembre

COMMENTI

Itinerario breve ma esposto, con diversi passaggi impegnativi. Orientamento abbastanza logico, ambiente abbandonato e selvaggio. Avvicinamento comodo. Consigliata agli spiriti solitari.