C.tto Coolidge 3220 m - Canalone di Lourousa

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 19

 

FOTO NOTEVOLI

LA TESTATA DEL VALLONE DI LOUROUSA DAL BIVIO PER IL BIVACCO VARRÒNE

IL CANALONE DI LOUROUSA DAL LAGARÒT

IL CANALONE DI LOUROUSA DAI PRESSI DEL BIVACCO VARRÒNE

TRAMONTO SUL LOUROUSA DAL BIVACCO

L'ITINERARIO DI SALITA DAI PRESSI DEL LAGARÒT DI LOUROUSA

L’ITINERARIO DI DISCESA DAL COLLETTO COOLIDGE

IL CANALONE DI LOUROUSA AI PRIMI DI LUGLIO

 

STORIA ALPINISTICA

Il Colletto Coolidge (3220 m) è un alto valico sulla cresta principale della Serra dell’Argentèra, fra il Gelàs di Lourousa ed il Monte Stella. 

Non ha importanza come valico in sé, ma deve la sua notorietà all’imponente, impressionante canalone nevoso che scivola ripidissimo lungo il versante Nord, una delle vie di ghiaccio più lunghe ed ambite delle Alpi Sud-Occidentali. È il famoso "Canalone di Lourousa", quasi un chilometro di ghiaccio perfettamente rettilineo, con una pendenza intorno ai 50°, che si insinua in uno degli ambienti più severi e selvaggi delle Marittime. Uno dei luoghi migliori per osservare l’intero sviluppo del canalone è il sentiero che risale il Vallone di Lourousa, dai pressi del Gias Lagaròt: qui il canale si mostra in tutta la sua imponenza ed apparente verticalità, fiancheggiato dalla liscia muraglia nordorientale del Corno Stella, in un insieme di linee che esprimono, ad un tempo, potenza ed eleganza. Sull’opposto versante il colletto è sostenuto da una parete verticale ma piuttosto articolata, tagliata da alcune cenge che ne consentono un facile e sicuro (in assenza di neve) accesso dall’Altipiano del Bàus. 

La prima salita dal versante Nord è dell’Americano W.A.B. Coolidge, con le guide Christian ed Ulrich Almer, il 18 agosto 1879, durante la prima ascensione alle cime dell’Argentèra: i tre però percorsero solo la parte inferiore del canalone, fino agli "isolotti rocciosi", dopo di che, per le cattive condizioni della neve, deviarono sulle rocce di sinistra, a ridosso del Monte Stella. La prima salita integrale del Canalone di Lourousa, e seconda assoluta, è di L. Purtscheller e W. Bodenmann, con il portatore P. Franco, il 21 giugno 1890: i tre, impegnati in quei giorni in una serie notevole di salite nella zona dell’alta Valle Gesso, raggiunsero il colletto e salirono, come Coolidge prima di loro, tutte quante le punte della Serra dell’Argentèra, in una entusiasmante cavalcata di cresta. Un’impresa di tutto rispetto, vista l’epoca e la precarietà dei materiali di allora (tra l’altro, non erano ancora stati inventati i ramponi!). 

Oggi il Canalone di Lourousa, pur rimanendo una salita molto ambita dagli alpinisti, ha perso un po’ delle sue caratteristiche "avventurose" del tempo dei pionieri: oramai, dopo l’exploit di Heini Holzer del 7 luglio 1973 (prima discesa in sci), viene spesso percorso anche con lo snowboard … Però il Lourousa è il Lourousa, e non bisogna commettere l’errore di sottovalutarlo: ad esempio, molto diverso è l’affrontarlo con neve molle o ghiacciata, e in quest’ultimo caso richiede capacità ed esperienza non comuni! Del resto, basta una visita al Lagaròt di Lourousa per rendersene conto: osservando le tantissime lapidi delle vittime del canalone, negli anni, ci si rende subito conto di quanto rispetto gli vada riservato! 

Un tempo il canale veniva risalito anche a metà agosto, mentre oggi già a fine luglio presenta il tratto superiore scoperto dalla neve: il periodo migliore per affrontarlo, oggi, va da metà maggio a metà giugno, con la neve ben assestata. Si sconsiglia in caso di neve ghiacciata, diventando molto pericoloso.

 

PUNTO DI PARTENZA

Bivacco Varròne (2090 m), raggiungibile dalle Terme di Valdieri (Valle Gesso) in h 2,30

Per i particolari sul percorso di accesso, vedi itinerario Punta Stella.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dal bivacco si risalgono faticosamente le pietraie ed i ripidi pendii nevosi in direzione della base del canale: l’orientamento sarebbe evidente, se spesso questo tratto non fosse percorso col buio, alla luce delle frontali. In questo caso, è buona norma studiare la sera prima il percorso più idoneo. 

Raggiunta la conca glaciale basale (Ghiacciaio di Lourousa), la si attraversa con attenzione e ci si porta in corrispondenza dello sbocco del canale. A volte si deve superare una piccola crepaccia terminale, altrimenti si attacca direttamente il pendio che, salendo, si fa via via più stretto e ripido (45°). Si costeggia tutta la base della vertiginosa parete del Corno Stella, mantenendosi sulla destra del canale, fino ad incontrare una strozzatura formata da alcuni speroni che emergono al centro del canale ("isolotti rocciosi"). 

Si percorre il canale di destra, più largo e comodo, poi si ritorna al centro del solco, che da qui al suo sbocco superiore mostra il suo tratto di maggior ripidezza (50°). Alle spalle domina la lama impressionante del Corno Stella, che da questo lato si mostra in una forma inedita e spettacolare. Si attacca l’ultima parte di canale, rimanendo questa volta al centro, e con fatica crescente ma abbastanza facilmente (sempre che le condizioni della neve siano ottimali!), si raggiunge la stretta insellatura ghiacciata del Colletto Coolidge (3220 m, h 3,00-5,00 a seconda delle condizioni). Sull’altro versante appare l’ondulato Altipiano del Bàus, e sullo sfondo il massiccio del Gelàs. Verso Nord, oltre il solco del canalone, domina il Monte Matto.

 

Discesa: dal Colletto Coolidge si percorre per una cinquantina di metri una comoda ma esposta cengia verso destra (guardando l’Altipiano del Bàus) poi, al termine di un ripido pendio solitamente ghiacciato, si rinviene un ancoraggio per doppia: abbandonata la cengia (che comunque prosegue e va a raggiungere la via normale alla Cima Nord dell’Argentèra, itinerario consigliato in assenza di neve) con 2 doppie da 50 m (a metà parete si trova un altro ancoraggio, comunque sempre da controllare!) ci si cala nel grande circo tra Cima Nord dell’Argentèra, Gelàs di Lourousa e Monte Stella. 

Di qui, senza percorso obbligato, si scende per neve e macereti in direzione del Passaggio del Porco, da dove si può tornare nel Vallone di Lourousa attraverso il vicino Colle del Chiapous (h 2,00 dal colletto, vedi anche itinerario Cima Nord dell’Argentera). 

Un’altra opportunità consiste, invece di scendere fino al Passaggio del Porco, nel puntare ad un piccolo ripiano detritico al piede meridionale della cresta Est del Monte Stella, un centinaio di metri a monte del Passaggio del Porco: qui si trova un altro ancoraggio per doppia che, con una quarantina di metri di calata in un canalino, consente di raggiungere un inclinato pendio erboso (massima attenzione in caso di neve o bagnato!) che, disceso tendendo prima leggermente a sinistra e poi direttamente per erba e roccette non del tutto banali (I°+), conduce alle vaste pietraie alla testata del Vallone del Chiapous, a pochi minuti dal colle omonimo. Questa variante è nota come "Passaggio del Chiapous", è più rapida (h 1,30 dal colletto) e diretta ma anche più impegnativa del percorso classico per il Passaggio del Porco. 

Dal Colle del Chiapous si cala per la lunga e tortuosa mulattiera che percorre tutto il Vallone di Lourousa, si lascia a destra il Rifugio Morelli-Buzzi e si scende fino alle Terme di Valdieri (h 2,15 dal colle, vedi anche itinerario Nel Vallone di Lourousa in senso inverso).

 

NOTA: la discesa lungo il canale è possibile, ma da riservarsi agli alpinisti più esperti!

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 – 9,00 a seconda delle condizioni (escluso l'avvicinamento al bivacco)

DISLIVELLO

1000 m circa (escluso l'avvicinamento al bivacco)

DIFFICOLTA’

AD (pendenze fino a 50°)

MATERIALE UTILE

casco, 2 mezze corde da 50 m, cordoni, qualche rinvio, piccozza e ramponi, qualche chiodo da roccia e da ghiaccio per ogni evenienza

ULTIMO SOPRALLUOGO

29 aprile 2007

PERIODO CONSIGLIATO

metà maggio - metà giugno

COMMENTI

Impegnativa salita su ghiaccio, una delle più prestigiose delle Alpi sudoccidentali. Difficoltà molto variabili a seconda delle condizioni: consigliabile affrontarla solo in condizioni ottimali di meteo e neve. Ambiente e panorami spettacolari.