Scoglio del Butto - "Cresta degli Scoiattoli"

Home Chi sono Escursionismo Alpinismo Rifugi e Bivacchi Chi cerca trova Ultimi aggiornamenti Links Bibliografia Mailing List

 

CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 - Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 42

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

LA CUSPIDE DELLA ROCCA DELL'AIA DALLA TRACCIA CHE CONDUCE ALLO SCOGLIO DEL BUTTO

 

STORIA ALPINISTICA

Lo Scoglio del Butto (800 m circa) è la più corposa ed evidente formazione quarzitica, dopo la Rocca dell'Aia, che emerge dai boschi sul versante meridionale del Monte Carmo, nell'immediato entroterra di Loàno, alla testata della boscosa Val Nimbàlto

Al contrario della rocca, uno svelto torrione squadrato che attira immediatamente l'attenzione anche dei non scalatori, lo Scoglio del Butto è costituito da una serie di lastre conficcate verticalmente nel fianco della montagna, dando luogo ad una struttura allungata, a guisa di cresta affilata e sottile. La parete Sud-Ovest è costituita da una serie di ripide placconate su cui si sviluppano numerose vie di aderenza, non molto lunghe (80 - 90 m) ma piacevoli, mentre a Nord-Est lo scoglio precipita sui sottostanti boschi con una breve ma strapiombante e repulsiva parete. 

La Cresta Sud-Est (chiamata "Cresta degli Scoiattoli"), che affonda nei boschi poco distanti dalla Rocca dell'Aia, presenta un notevole sviluppo (circa 200 m) e per la varietà dei passaggi e l'ottima qualità della roccia rappresenta uno dei più interessanti itinerari alpinistici di media montagna della Liguria. La scarsa attrezzatura della via richiede comunque una discreta esperienza ed un approccio "alpinistico". 

Primi salitori: G. Calcagno, E. e G. L. Vaccari il 15 aprile 1973. L'itinerario originale è stato poi in parte modificato, nonchè attrezzato nei passaggi più ostici, da M. Oliva e G. Porro il 10 settembre 1978.  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pietra Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si svolta a destra lungo la Via Aurelia raggiungendo Loàno. Da qui, svoltando ancora a destra (indicazioni per "Monte Carmo"), si sale a Verzi (7 km da Pietra Ligure) e si prosegue poi sulla strada che si inerpica tra i boschi della Val Nimbàlto: diventata sterrata, la rotabile guadagna quota con una serie di tornanti (in alcuni tratti fondo un po' sconnesso) fino all'ampio spiazzo per il parcheggio in località Castagnabanca (600 m circa).

 

AVVICINAMENTO

All'estremità del parcheggio, si prende un sentiero (segnavia ●■■) che sale nel fitto bosco: poco più a monte, la traccia confluisce nuovamente nella carrareccia, che va seguita verso sinistra per alcune centinaia di metri. Lasciata a destra la diramazione per il Rifugio Pian delle Bosse (segnavia ■■, vedi anche itinerario Anello del Monte Carmo), si continua a seguire la sterrata che, superato un bel ruscello, prima sale leggermente e poi comincia a scendere: a questo punto, si prende un sentierino sulla destra (segnavia ) che si inoltra con qualche saliscendi su un pendio cespuglioso, con bei panorami sul mare. Con vista spettacolare sull'incombente Rocca dell'Aia, il sentiero supera ancora un rio che scorre fra grandi massi, rientra nel bosco e con un'ultima ripida ma breve salita giunge al piccolo spiazzo alla base della rocca, proprio in corrispondenza degli orridi camini della parete Nord (h 0,45). 

Proseguendo in salita con comodi tornanti si rimonta il bel bosco e, tralasciata a destra un'altra diramazione per il Rifugio Pian delle Bosse, si esce al colletto boscoso a monte della Rocca dell'Aia. Qui si incontra il "Sentiero delle Terre Alte" (segnavia     ), che va seguito a destra in salita per poche decine di metri: presso un grosso ometto di sassi, si segue una traccia a destra che sale ripidamente nel bosco poi, tagliata una piccola pietraia, scende in breve alla base del versante sud ovest dello Scoglio del Butto, alla base delle grandi placche. Un ripido sentierino scende deciso a destra, costeggiando la base delle rocce, fino ad un grande antro nella parete. Deviando un po' nel bosco, verso destra, la traccia scende ancora, poi si riporta a sinistra ad un ripiano nel bosco, alla base della cresta sud est (h 0,30 dalla base della Rocca dell'Aia, h 1,15 dal parcheggio, attacco).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 7 tiri di corda: 

1 - Si attacca la grande placca iniziale, all'inizio piuttosto appoggiata, poi via via più verticale (III°+, IV°+, uno spit). Si giunge ad una specie di diedrino poco accentuato, da cui si esce a sinistra, presso un alberello, con passo difficile (). Si risale la placca successiva ( (IV°, due spit) fino ad un gradino roccioso, che si supera a sinistra presso un alberello (IV°). Si aggira quindi lo spigoletto  e si risale una bella placchetta fessurata (IV°, possibilità di piazzare un friend medio) fino alla sommità del risalto, dov'è un comodo terrazzino con due vecchi spit di sosta;

2 - Si segue il filo di cresta per scaglioni e grandi massi, con percorso esposto ma non difficile (III°) fino alla base di un grande risalto. Si attacca un canalino inclinato a destra, un po' scomodo ma con ottime lame (IV°) e si esce su un comodo pianerottolo alla base di una parete rossastra (3 chiodi vecchi di sosta nella fessura in alto, nessun'altra protezione fissa durante il tiro);

3 - Si attacca un breve diedrino a sinistra, appigliato ma un po' strapiombante (V°-) e ci si porta sulla sommità del sovrastante pilastrino (2 spit). Si traversa la liscia placca successiva verso sinistra, in direzione di un alberello (IV°+ delicato), oltre il quale si prosegue traversando e salendo a sinistra, in corrispondenza di una zona giallastra e fessurata (V°- molto delicato ed esposto, 2 spit). Raggiunto il filo di cresta, si traversa facilmente a destra fino alla sommità del risalto, dov'è una sosta con cordoni;

4 - Si segue nuovamente il filo di cresta, per scaglie e lame (III°+). Traversato un lastrone per una cornice (III°+, esposto) si scende pochi metri ad una breccia e si risale un breve caminetto (IV°), da cui si esce a destra per raggiunge il terrazzino di sosta (catena, nessun'altra assicurazione fissa durante il tiro);

5 - Si rimonta una scheggia (IV°), poi si prosegue più facilmente per placche abbastanza inclinate (III°+) fino ad un colletto con un roccione. Si traversa espostamente la placca a sinistra (vecchio chiodo con anello di ferro, IV°+) sfruttando un'esilissima cornice e si raggiunge un grande albero con radici ramificate (sosta su albero);

6 - Dall'albero si rimonta un gradino e si segue un angusto canalino diagonale a sinistra (IV°, fessura ottima per friend medio-piccoli): con lo zaino il passaggio risulta molto scomodo, ed allora conviene traversare all'esterno, molto espostamente e con scarsi appoggi, ma con buone lame per le mani. Raggiunto un terrazzino, si rimonta un secondo canalino-diedro, liscio ed un po' sfuggente (IV°+, possibilità di friend nella fessura sul fondo) fino a raggiungere la base di un diedro strapiombante formato da grossi blocchi (spit). Si rimonta il diedro, partendo prima dalla sua faccia sinistra, poi entrandovi in spaccata (, faticoso, chiodo). Se ne esce poi a destra (chiodo) e, superato un gradino (III°), si sosta sul sovrastante ripiano formato da alcuni grossi blocchi staccati (grosso resinato di sosta);

7 - Si traversa la successiva scaglia per comode cornici (III°), poi si procede per placchette appoggiate in salita in direzione della sommità. Raggiunto un altro grosso resinato, si supera direttamente il sovrastante muretto, strapiombante ma molto ben ammanigliato (III°+) e, per placche un po' più verticali (III°+, uno spit) si raggiunge un ultimo breve diedrino, piuttosto appoggiato, che conduce (III°, friend piccolo) ad un ampio terrazzo ghiaioso con grandi massi, ormai prossimo alla cima dello Scoglio del Butto, che si raggiunge con pochi metri di facile risalita per massi (ometto e libro di vetta, h 3,00 circa, bellissimo panorama).

 

Discesa: dalla cima si segue l'aereo filo della breve cresta nord ovest (attenzione, passaggi di II°+ molto esposti, eventualmente procedere ancora in sicurezza!) fino al colletto boscoso a monte dello Scoglio del Butto. Un sentierino un po' malagevole scende a sinistra e ritorna alla base della parete. Da qui, seguendo il sentiero dell'andata, si ritorna alla base della Rocca dell'Aia, da dove si riguadagna il parcheggio (h 1,00 circa dalla vetta).

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 - 6,00

DISLIVELLO

200 m circa di arrampicata

DIFFICOLTA’

D+

MATERIALE UTILE

casco, 2 mezze corde da 60 m, 10 rinvii, cordini, alcuni friend medi e piccoli

ULTIMO SOPRALLUOGO

16 maggio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

da ottobre a maggio

COMMENTI

Grande via, per nulla banale, impegnativa ed esposta. I passaggi non sono di difficoltà proibitiva, ma l'esposizione e la chiodatura non certo da falesia la rendono molto impegnativa. Arrampicata molto varia, con placche, fessure, diedri: molto panoramica. L'esposizione favorevole la rende fattibile anche nelle belle giornate invernali. Non dimenticare i friend: qui servono davvero!