Rocca di Perti - Via "Panta Rei"

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 51

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca di Perti (397 m) è un imponente complesso calcareo che si erge fra la Val Porra e la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo), nell'immediato entroterra di Finale Ligure. I settori interessanti alpinisticamente sono il versante Ovest e la parete Nord, su cui sono concentrati moltissimi itinerari d'arrampicata. 

La via "Panta Rei" (E. Dotta e C. Roccati, dicembre 2009) segue una linea molto diretta, anche se assai vicina in alcuni punti ad altre vie ("Aprosdòketon", che comunque è di poco posteriore, "Via col Vento" e "Nonno Dino"). Si tratta di un itinerario piuttosto impegnativo, anche per il tipo di chiodatura, che ha un’impostazione più da via di montagna che propriamente da falesia: l’attrezzatura è concepita in modo da utilizzare, dove è possibile, gli ancoraggi naturali offerti dalla roccia (alberelli ed ottime clessidre) e solo dove è indispensabile si incontrano affidabili ancoraggi resinati. La via si svolge nel pieno della parete, su roccia fantastica e in un ambiente veramente caratteristico ed impressionante. La vicinanza delle altre vie fa si che i passaggi risultino in gran parte non obbligati, dando la possibilità di "uscire" per vie diverse anche notevolmente più facili.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

All'estremità sinistra del parcheggio (cartello per "Rocca di Perti") si prende un sentiero, all'inizio un po' incerto, che inizia a salire con pendenza sostenuta nel fitto bosco. Arrivati ad un bivio, si segue il più marcato ramo di sinistra, che sale a raggiungere più in alto la traccia che aggira tutta la rocca. La si segue verso destra: dopo pochi metri si giunge in corrispondenza di un ampio ripiano a sinistra, alla base delle rocce della parete Nord della Rocca, da dove partono diversi itinerari. 

Dal ripiano si va a sinistra, fin presso il roccione dove parte "Nonno Dino": aggirandolo verso sinistra, si raggiunge un ampio anfratto da dove parte "ufficialmente" "Panta Rei". In caso di umido o bagnato, e quindi di fastidioso fango all’interno dell’anfratto, si può salire su roccia (II°) a destra del roccione e sormontare una lastra appoggiata, giungendo sotto al primo resinato, all’uscita dal sottostante anfratto (albero all’inizio della lastra per eventuale sicurezza, h 0,15 dal parcheggio). Attacco.  

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 5 tiri di corda:

1 - Se si attacca dall’interno dell’anfratto, si scala un breve diedrino verticale ma appigliato (4c) uscendo per un’ampia breccia sulla lastra appoggiata descritta nella variante di attacco (attenzione, fin qui nessun resinato!). Si attacca la placca rocciosa incombente, quasi verticale, sfruttando alcuni provvidenziali buchi (5b): raggiunta un’esile cornice, si traversa a destra fino ad un alberello (consigliata una sicura con cordone), quindi si prosegue a salire per una placca più appoggiata e, per un ultimo muretto (4c) si giunge al terrazzino con i due resinati di sosta, presso un piccolo strapiombo (30 m);

2 - Si attacca lo strapiombo, prima direttamente, poi uscendone a sinistra, con un passo delicato di equilibrio (5c). Raggiunto un gradino con piccolo alberello, si prosegue sulla placca sopra allo strapiombo, traversando gradatamente verso destra (5b). Si giunge così alla base di un risalto di roccia gialla estremamente lavorato: con arrampicata stupenda (5a) si scala il risalto fino alla base di un diedro svasato leggermente strapiombante. Si scala il diedro, dotato di ottime maniglie (5b) e si esce ai due resinati di sosta, presso un comodo terrazzino alberato (35 m);

3 - Si supera un breve gradino verso destra (II°), passando presso un gruppo di piccoli alberelli e raggiungendo la grande cengia a metà della parete Nord, nel punto in cui si trovano la sosta 2 della "Via col Vento" e la sosta 2 di "Nonno Dino". Si attacca un breve ma impegnativo strapiombo (buone maniglie, 5c) da destra a sinistra, e si prosegue in breve traverso fino ad afferrare il filo di un elegante pilastrino grigio. Si risale il pilastrino con bella arrampicata (5b, alcune clessidre) e, per un altro breve muretto a buchi (5b) si giunge alla nuova comoda sosta presso il terrazzino alberato della sosta 3 della "Via col Vento" (25 m, 2 anelli resinati di sosta);

4 - Si lascia a destra il bel diedro verticale dell’ultimo tiro della "Via col Vento" e si attacca un grosso lastrone verticale: si può uscirne direttamente o spostandosi un poco a sinistra, in ogni caso il passaggio risulta assai impegnativo (6a, clessidra di dubbio affidamento circa 1 m al di sotto del resinato). Sormontato il lastrone (passaggio comunque eventualmente evitabile risalendo la prima parte del facile diedro della "Via col Vento", 4c in questo caso), si traversa a sinistra (5c), lungo una rampa concrezionata piuttosto sfuggente e molto esposta. Risalendo la rampa, che diviene via via più facile (5c all’inizio, poi 5b), si giunge ad un esiguo terrazzino con due resinati di sosta (20 m);

5 - Si attacca direttamente il muro verticale al di sopra della sosta, leggermente svasato, con passo difficile (5c), quindi si prosegue su breve placca fino al di sotto di uno strapiombo nerastro con grossi buchi. Si supera lo strapiombo (5c, clessidra per integrare le protezioni!), quindi si prosegue su placca più facile (5a) fino alla base del muretto finale, leggermente spanciato. Questo si può superare direttamente (5 m, 6a), oppure a destra, sfruttando alcune ottime prese (5c), oppure ancora a sinistra, risalendo il diedrino di uscita di "Aprosdòketon" (5c anche in questo caso). In ogni caso, si giunge all’esiguo terrazzino con i due resinati di sosta, circa 1 m al di sotto dell’altipiano sommitale della Rocca di Perti (25 m, eventualmente è possibile approntare una sosta poco più sopra, su ottimi alberi).

 

Discesa: seguendo il sentierino verso destra si costeggia tutto l'orlo della parete Nord e, oltre un breve spiazzo nel bosco, si esce alla croce di vetta. Da qui un comodo sentiero scende nel bosco, costeggia alla base il versante Nord e scende al parcheggio (h 0,15 dalla vetta).

 

TEMPO TOTALE

h 1,30 circa

DISLIVELLO

135 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

TD- (6a max/5c e A0 obb.)

MATERIALE UTILE

corda da 50 m, casco, numerosi cordini, 15/16 rinvii, ev. qualche friend: via interamente attrezzata con resinati

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 dicembre 2011

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l’anno, evitando le giornate più fredde dell’inverno e più calde dell’estate

COMMENTI

Bella via, attrezzata senza sprechi, in ambiente veramente bellissimo e spettacolare. Non dimenticare di portare numerosi cordoni e fettucce, in quanto in certi passaggi l’assicurazione va approntata attrezzando le provvidenziali clessidre. Numerosi passaggi impegnativi ma su roccia fantastica! Il passo di 6a è eventualmente aggirabile, e gli ultimi due tiri sono evitabili uscendo con l’ultima lunghezza della "Via col Vento".