Forc. del Cimonąsso 2270 m - Canale Sud-Est

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 - Foglio 03

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 41

 

FOTO NOTEVOLI

LA PARTE INFERIORE DEL CANALE DAI PENDII SOPRA PIAN ROSSO

IL CANALE SUPERIORE VISTO DALLA GOLA DELLE SCAGLIE

 

STORIA ALPINISTICA

Il Cimonąsso (2292 m) č un massiccio torrione calcareo che emerge isolato dalla lunga costiera Rocce del Manco - Cima Pian Comune - Cima delle Colme, che costituisce l'ampio spartiacque fra la testata della Valle Čllero (Nord) e la Valle Tanaro (Sud). 

La sua liscia parete Sud, che si innalza per circa 150 m da un basamento di pinnacoli e campanili, domina severa la serena radura erbosa di Pian Rosso, dove sorge l'accogliente Rifugio Mongiņie. L'ambiente, molto aperto e solare, fa da piacevole contrasto con le severe pareti spiccatamente dolomitiche delle cime di questo settore, che risulta uno dei pił interessanti e consigliati delle Alpi Liguri. 

L'origine del toponimo in questo caso č chiara, e fa riferimento alla forma massiccia della montagna. 

La salita alla Forcella del Cimonąsso, colletto che si trova immediatamente a Nord della cima, lungo il Canale Sud-Est segue in gran parte la dirittura della via normale estiva, anche se in assenza di neve conviene risalire le placche erbose e le rocce sulla destra dell'ampio canale (vedi anche itinerario Il Cimonąsso). In condizioni di buon innevamento, invece, si puņ risalire completamente il canale, con tratti abbastanza ripidi, e poi seguire lo stretto canalino superiore che sbuca proprio sull'aerea forcella. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Mongiņie (1524 m), raggiungibile da Viozčne (1245 m, Val Tanaro) in h 0,45.

Per i particolari sull'accesso, vedi itinerario Al Pian Rosso.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio (magnifico panorama sulla bastionata calcarea Rocce del Manco - Rocca dei Campanili - Cimonasso - Rocca Garba - Mongiņie) si segue la traccia diretta alla Gola delle Scaglie (cartello), che risale gli erti pendii prativi sulla sinistra di un marcato canale erboso (neve residua ad inizio stagione). Pił in alto, con un paio di ampi tornanti la traccia guadagna l'orlo di un piccolo ripiano, il Pian dell'Alpetto: raggiunto un abbeveratoio ed il vicino ricovero dei pastori, si prosegue senza tracce, per prati poco inclinati, in bell'ambiente alpestre, fino allo sbocco dell'evidente canalone che scende alla destra del Cimonąsso (1900 m circa, h 1,00 dal rifugio, attacco).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si risale l'ampio conoide del canale, che si fa via via pił ripido. Giunti all'altezza delle prime rocce, ci si mantiene a sinistra (destra orografica), a ridosso delle rocce. Si risale il primo tratto rettilineo (pendenze 40°-45°), poi si traversa verso destra e si risale un ripido canalino a sinistra di una nervatura di roccette, sbucando sul filo di uno speroncino. Si segue lo speroncino ritornando nel ripido canale (45°), che si risale sempre tendendo verso destra. Si raggiunge cosģ una fascia di roccette e sfasciumi, le cui difficoltą di superamento dipendono dallo stato di innevamento (dal facile al I°+, un po' esposto). 

Oltre le roccette si giunge sull'ampio pendio superiore, ripido ma facile, che si segue anche con la normale estiva, e che fa capo ad una bifida forcella bipartita da un torrione roccioso. Si risale per un tratto il ripido pendio (40°), rimanendo a sinistra, quasi a ridosso delle verticali pareti del Cimonasso, e mirando all'evidente canalino incassato fra pareti rocciose a picco che sale alla stretta Forcella del Cimonąsso. 

Giunti in corrispondenza dell'imbocco del canalino, lo si raggiunge verso sinistra per un tratto di neve o sfasciumi friabili (attenzione alle pietre mobili). Si entra quindi nel canalino, sempre in ombra e quindi solitamente in buone condizioni (possibile ghiaccio): si risale un primo tratto ripido (45°) fino sotto un muretto originato da alcuni massi incastrati. Si attacca il passaggio a sinistra, poi si traversa un poco a destra e si risale un breve svaso (spaccata, passo di II°+): massima attenzione all'uscita dal passaggio, a causa della presenza di molto materiale detritico e fortemente instabile! 

Oltre questo breve passaggio (comunque non pił di 2 o 3 metri) si risale l'ultimo breve tratto di canale (45°-50°) e si esce (al sole!) sull'aerea Forcella del Cimonąsso (2270 m, h 1,45 dall'attacco). Magnifico panorama

Da qui, se le condizioni lo consentono, si puņ salire abbastanza velocemente sul Cimonąsso (vedi itinerario Il Cimonąsso). 

 

Discesa:  si prosegue per ampi pendii lungo una specie di avvallamento, fino ad una grande conca carsica. Risalendo i ripidi pendii a destra, si tocca in breve la vasta sommitą della Cima delle Colme (2372 m, h 0,20 dalla Forcella del Cimonąsso). 

Si prosegue lungo l'arrotondato ed ampio crinale (belle vedute su Mongiņie e Cima delle Salģne), si taglia a Sud una seconda tondeggiante elevazione e, calando per ampi pendii non troppo ripidi, si scende alla depressione del Bocchino delle Scaglie (2325 m, h 0,30 dalla Cima delle Colme). 

Scendendo nel ripido canalone meridionale (Gola delle Scaglie), si raggiungono in breve i prati poco distanti dal Pian dell'Alpetto. Di qui, lungo il percorso di salita o direttamente per i prati, nuovamente al Rifugio Mongiņie (h 1,00 dal Bocchino delle Scaglie). 

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

850 m circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

AD-

MATERIALE UTILE

casco, ramponi e piccozza (corda facoltativa)

ULTIMO SOPRALLUOGO

5 aprile 2010

PERIODO CONSIGLIATO

marzo - aprile

COMMENTI

Itinerario molto bello in ambiente selvaggio e caratteristico. Un po' di attenzione nel canalino finale, a causa della friabilitą del passaggio chiave. Con condizioni favorevoli, consigliata la salita alla vetta del Cimonąsso. Meraviglioso panorama sulle ardite strutture rocciose del Mongiņie e sul vertiginoso (da qui!) Canale dello Scudo.