CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 03
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI
LIGURI
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SCHEDA
N. 57
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STORIA
ALPINISTICA
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La Cima
della Fascia (
2495 m
) è una delle vette più significative dell’ultimo settore delle Alpi
Liguri, ormai prossimo al Colle di Tenda. Si trova, più precisamente,
leggermente a Nord dello spartiacque principale (quindi interamente in
territorio italiano), nel tratto iniziale del lunghissimo contrafforte
che, originatosi al nodo della Testa Ciaudòn (
2386 m
), termina con il massiccio della Bisalta, sopra Peveragno e Boves,
nella pianura cuneese.
Si
presenta a forma di ciclopica piramide tronca, con un caratteristico
piano inclinato di lastroni ed erba che scivola verso occidente, solcato
da numerosi valloncelli, sulla testata del Vallone
di San Giovanni, che scende dal Colle della Boària. I versanti Sud
ed Est, quest’ultimo dominante la vasta Conca delle Càrsene, sono
costituiti da ripidi pendii di erba e roccette, piuttosto anonimi. Il
versante Nord, che costituisce la sponda sinistra idrografica del
solitario Vallone del Cros,
si presenta invece come una verticale bastionata rocciosa alta circa
400 metri
, incisa da numerosi canali e movimentata da arditi e spettacolari
pinnacoli.
La
salita alla Cima della Fascia, che è una classica sci alpinistica della
Alpi Liguri, risulta assai consigliabile ad inizio stagione, quando la
neve facilita la salita e rende l’ambiente del selvaggio Vallone del
Cros ancora più pittoresco e spettacolare.
Qui
si propone la salita attraverso il Canalino
Nord, un facile solco non eccessivamente inclinato che consente,
dalla comba terminale del Vallone del Cros, di raggiungere il vasto
tavolato sommitale a poca distanza dalla croce di vetta. Effettuando poi
la discesa lungo la via normale, per il Colletto
Sud del Cros, si effettua un corto ma assai meritevole anello alla
testata del Vallone del Cros.
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PUNTO
DI PARTENZA
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Da
Mondovì
(uscita della A6
Torino-Savona) si
raggiungono Cuneo
e Borgo
San Dalmazzo,
risalendo poi
la Valle Vermenàgna
fino a Limone
Piemonte (
1010 m
,
52 km
da Mondovì).
All’ingresso dell’abitato si
trascura verso destra la prosecuzione della statale, diretta al Colle di
Tenda, e si prosegue dritti, fra grandi e moderni condomini. Ad una
rotonda si procede verso sinistra, si passa sotto un cavalcavia
ferroviario e si prosegue in salita per Via Almellina. Quando questa volge
a destra e spiana, si stacca a sinistra un’ampia carrareccia sterrata (
1090 m
circa, indicazioni per il Cros e Capanna Chiara, segnavia L11
e L17):
poco più avanti piccolo parcheggio sulla destra.
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AVVICINAMENTO
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Si
segue l’ampia carrareccia sterrata che si inoltra nel Vallone Almellina, di fianco al piccolo rio. Superate alcune nuove
villette, la strada prende a risalire il vallone con pendenza abbastanza
decisa. Si lascia dopo poco una prima deviazione a destra per Capanna
Chiara ed il Lu Viasol (scorciatoia per le Maire
Gavèl
), e si prosegue per la carrareccia, in questo tratto all’interno di
un fitto bosco. Si giunge così in una ventina di minuti
ad un bivio, dove dalla carrareccia principale si stacca a
sinistra un’ampia mulattiera che scende ad attraversare il letto del
Rio Almellina (indicazioni per Colla Vaccarile e Valle Pesio, oltre che
per Tetti Gallin e Lu Viasol). Trascurata anche questa deviazione (vedi
itinerario Bric
Costa Rossa per
la Colla Piana
) si prosegue lungo la sterrata, dal fondo sconnesso, che alterna
ripidi strappi a più dolci tratti in falsopiano: lasciata ancora a sinistra la diramazione di mulattiera diretta alla borgata Almellina (vedi
sempre itinerario Bric
Costa Rossa per
la Colla Piana
), si giunge in breve ad un ampio tornante, dove si
incontrano, poco discosti, i ruderi dei Casali
Braia (
1285 m
, h 0,30).
Da
qui la carrareccia effettua alcune ampie svolte per superare un ripido
pendio erboso (vecchia pista da sci), raggiungendo quindi, sulla sommità
di un panoramico costone, le dirute Maire
Gavèl (fontana; qui giunge anche la variante incontrata
all’inizio del percorso, più faticosa).
Proseguendo lungo la carrareccia, che in
questo tratto traversa pianeggiante una bellissima faggeta, si raggiunge
l’ampia conca erbosa sul fondo del Vallone
del Cros: volendo, proseguendo lungo la carrareccia che effettua
un’ampia svolta verso destra, si sale sul poggio erboso dove sorge la
bella costruzione di Capanna
Chiara (1490 m
, h 0,30
dai Casali Braia, qui un tempo giungeva da Limone la Seggiovia del Cros,
ormai dismessa), dal quale si può godere di bellissima veduta aerea
della conca di Limone.
Ritornati
alla vasta conca erbosa al centro del
vallone, si prosegue lungo una
traccia di sentiero che rimonta il costone erboso di sinistra (destra
idrografica) fino alla precaria costruzione in pietre e lamiera del Gias
Gorgia (
1540 m
), in panoramica posizione: bellissima veduta, verso Ovest,
sull’ardita catena Rocca dell’Abisso – Rocca della Bastèra -
Monte Frissòn – Monte Ciamoussè. Proseguendo lungo il costone per
incerte tracce, si va ad intercettare un’ampia carrareccia dismessa
che, tagliando verso destra in salita, conduce in un’ampia conca
erbosa e detritica, compresa fra i contrafforti nord-occidentali della
Cima della Fascia e il dosso di erba e roccette del Crèst,
sul quale sorge l’ormai abbandonata stazione di arrivo dello skilift
“Marmorere”. Qui, normalmente, ad inizio stagione si incontra la
prima neve.
Si
rimonta al meglio il ripido pendio verso Sud (possibili residui di
valanghe), tendendo leggermente a sinistra ed andando ad intercettare
un’evidente traccia che taglia in diagonale alla base delle rocce:
raggiunta faticosamente la traccia, si prosegue in salita verso sinistra
fino ad una successiva conca di erba e massi, ormai nella parte
superiore del vallone, che inizia ad essere rinserrato fra i
contrafforti della Fascia (a destra) e le ardite strutture rocciose dei
Torrioni del Cros (a sinistra). Attraversata la conca, il sentiero
(segnalato con ometti) rimonta con alcune lunghe serpentine il costone
erboso sulla sinistra: volendo, in caso di neve ben assestata, è anche
possibile risalire il vallone nel suo centro, con percorso faticoso ma
più breve (eventualmente ramponi e piccozza). Si giunge così in una
ennesima piccola conca (
2000 m
circa, h
1,30 da Capanna Chiara), costituita da due grandi doline
affiancate, situata nel punto in cui il Vallone del Cros cambia
orientamento (da Ovest-Est a Nord-Sud).
Con
alcuni saliscendi fra ciclopici massi, ci si porta al centro del
valloncello superiore, generalmente completamente innevato, che si
risale al centro in ambiente altamente suggestivo e spettacolare.
Superato un pendio più ripido, si raggiunge un ampio ripiano alla
testata del vallone (
2200 m
circa, h 0,40 dalla conca a quota
2000 m
), dal quale appaiono evidenti il Canalino
Nord (proprio di fronte, leggermente a destra) e, a sinistra,
l’ampia insellatura del Colletto Sud del Cros, spesso orlato da
cornici di neve. Attacco.
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si
prosegue dritti, verso
l’evidente solco del Canalino Nord: gradualmente la
pendenza aumenta, ed anche la neve diventa mano a mano più
compatta (possibile ghiaccio). Nella parte centrale del canale, su
pendenze di 40-45°, conviene mantenersi verso destra, in quanto le paretine di
sinistra, dopo una certa ora, spesso scaricano pezzi di ghiaccio. Dopo
un breve tratto meno ripido, si sale l’ultima
breve impennata che sbocca su una comoda forcella a quota
2370 m
circa (h
1,00 dall’attacco), aperta fra l’Anticima Nord e la vetta
vera e propria, che compare a sinistra sormontata da una croce.
Non
rimane ora che seguire la
comoda e poco inclinata dorsale verso sinistra e, con
evidente percorso, si giunge ad una larga sella: a questo punto si
risale l’ultimo
brevissimo strappo fino alla sommità della Cima
della Fascia (
2495 m
, h 0,20
dalla forcella di uscita del canale, croce
e libro di vetta).
Panorama
spettacolare a giro d’orizzonte: verso Est il
massiccio del Marguarèis, con la vastissima Conca delle Càrsene
ai suoi piedi; verso Sud tutta
la Val
Roya
fino al mare di Antibes; verso Ovest le principali cime delle Alpi
Marittime (Bégo, Clapièr, Maledia, Gelàs, Argentèra, Matto) ed il
Monviso; verso Nord, oltre il solco della breve Val Vermenàgna (con gli
abitati di Limone e Vernante), appare la grande pianura piemontese
chiusa dal massiccio del Monte Rosa. Molto caratteristica anche la
veduta ravvicinata sugli arditi
pinnacoli rocciosi dei Torrioni del Cros, subito al di là
dell’omonimo vallone.
Discesa: dalla cima si scende alla sottostante larga sella,
da dove ci si cala lungo i ripidi pendii orientali (attenzione in caso
di neve dura, eventualmente ramponi e piccozza). Con veloce discesa,
cercando di mantenersi sulla destra per evitare una zona più dirupata,
si raggiunge il
margine della piccola conca sottostante il Colletto Sud del Cros.
Appena possibile si scende nella conca, cercando di non perdere quota più
del necessario, e la si percorre interamente fino ai piedi del ripido
pendio che fa capo al colletto. Una faticosa ma breve risalita fa
guadagnare l’insellatura del Colletto Sud del Cros (
2295 m
, h
0,30 dalla Cima della Fascia), aperto tra le Rocce della
Fascia (cresta Nord-Est della Cima della Fascia) e i Torrioni del Cros.
Si
scende dall’altra parte, mantenendosi tutto a sinistra, a ridosso
delle rocce della Cima della Fascia, lungo un ripidissimo pendio nevoso
(piccozza e ramponi obbligatori!) ritornando sul fondo del Vallone del
Cros, in corrispondenza del ripiano dove si era attaccato il Canalino
Nord (
2200 m
circa, h
0,20 dal colletto).
Da
qui, non rimane che seguire a ritroso il percorso di salita fino a
Limone (h
2,00).
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TEMPO
TOTALE
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h
4,30 circa la salita, h
7,20 circa il giro completo
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DISLIVELLO
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1450
m circa (170 m circa il canale)
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DIFFICOLTA’
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F+ il breve canalino e la discesa dal Colletto Sud
del Cros, il resto E/EE
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MATERIALE
UTILE
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casco,
ramponi, piccozza
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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24
maggio
2014
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PERIODO
CONSIGLIATO
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fine
aprile - fine maggio
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COMMENTI
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Lunghissima e faticosa ascensione,
con un tratto alpinistico piuttosto breve e non molto impegnativo: però
l’ambiente, solitario e spettacolare, rende l’itinerario assai
meritevole, tanto più se affrontato in tarda primavera, con la neve che
rende la salita più diretta e lineare. Consigliatissimo!
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