Campanile di Monte Cucco

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 63

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO DELLA VIA

FOTOPERCORSO DEGLI ULTIMI DUE TIRI (“FESSURA DELLA TARANTOLA”)

IL PAESE DI FEGLINO E LA VALLE DELL’AQUILA DALL’USCITA DELLA VIA

 

STORIA ALPINISTICA

L'imponente bastionata calcarea di Monte Cucco ( 357 m ) si innalza, orientata a Nord-Ovest, fra i solchi dei torrenti Sciusa ed Aquila. Ha costituito la prima palestra di roccia del Finalese. È quindi un settore "storico", ma ancora molto frequentato, ricco di vie di elevata difficoltà ma anche di "classiche" molto ripetute. Se questo, da un lato, consente a molti appassionati di trovare svariati itinerari adatti alle proprie capacità, dall'altro ha l'inconveniente di presentare, lungo gli itinerari più famosi, oltre all'affollamento, una roccia molto unta, che rende l'arrampicata spesso poco divertente. 

La combinazione di vie qui proposta, di stampo classico ma un po’ periferica rispetto ai settori più famosi e quindi relativamente poco frequentata, si svolge in ambiente molto caratteristico e panoramico: con la prima parte si tocca la vetta dello spettacolare Campanile di Monte Cucco, un aguzzo monolite separato dalla bastionata principale da una stretta forcella, risalendone il verticale “Spigolo Sud”. Raggiunta la forcella con una aerea calata in corda doppia, è possibile proseguire verso la sommità dell’altopiano lungo la “Fessura della Tarantola” (F. Scotto & co., 1982), mantenendosi su difficoltà omogenee e su roccia sempre ottima.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Feglino lungo la Valle dell'Aquila. Dopo aver percorso la base delle impressionanti pareti del Bric Pianarella e del Bric Spaventaggi (a destra salendo), si prende una stradina che sale a destra (ind. per Monte Cucco ed Orco). Dopo circa un paio di chilometri si prende, ancora a destra, una ripida stradetta in cemento che raggiunge in breve un campeggio ed un primo parcheggio. Proseguendo ancora qualche decina di metri su strada in terra battuta, si giunge ad un secondo parcheggio ( 10 km circa da Finale), proprio ai piedi del severo versante nordoccidentale del Monte Cucco.

N.B.: chi provenisse da Savona può anche uscire a Feglino (uscita unidirezionale) e seguire la strada diretta a Finale fino ad incontrare il bivio per Orco di cui prima ( 6 km circa da Feglino in questo secondo caso).

 

AVVICINAMENTO

Presso una tabella indicatrice degli itinerari del settore, si prende un sentierino che scende leggermente a destra nel fitto bosco. Dopo pochi minuti, presso alcuni muretti a secco, si incontra un bivio: si segue una ripida traccia a sinistra, che sale con poche svolte alla base del settore Anfiteatro.  Si continua a destra costeggiando le pareti fino a giungere presso la base dello spigolo Nord del Campanile. Si segue una breve cengia che termina presso una strettoia tra le rocce: si scende con attenzione il breve canalino seguente fino al piede occidentale del Campanile. Ricominciando a salire, si prende quasi subito una traccia a sinistra che raggiunge la base del versante Sud del Campanile, presso una placca chiara. Lasciato più in alto l’attacco di una variante un poco più impegnativa, si scende pochi metri a sinistra per una rampa terrosa fino all’attacco originale, ai piedi di una ripida placca con evidente fessura sulla sinistra (spit visibile, h 0,10 dal parcheggio).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Spigolo Sud: si possono contare 2 tiri di corda (anche se il primo tiro è facilmente suddivisibile in 2):

 

1 – Si attacca la placca verticale con alcuni buoni buchi, tendendo leggermente a sinistra: dopo aver superato un breve tratto un po’ disturbato dalla vegetazione (4c) si raggiunge un piccolo strapiombo (vecchia e scomoda catena di sosta), che si supera direttamente (5b). Si continua su placca piuttosto tecnica (5a, fessura), incontrando la variante di attacco che arriva da destra presso una sosta facoltativa (cordoni su alberello, nel caso controllarne l’affidabilità!). Continuando a salire dritti, si supera un breve tratto ripido ma ben ammanigliato (4c), quindi si prosegue su placca ricca di appigli (4b) e si raggiunge un terrazzino posto al di sotto del verticale spigolo che discendente direttamente dalla cuspide del Campanile (40 m, sosta su due spit e catena).

 

2 – Si sale lo spigolo a foggia di ripido pilastrino direttamente sopra la sosta (meglio leggermente sulla sinistra), superando un primo passo difficile (5c), poi si continua direttamente su spigolo verticale piuttosto tecnico (5b, aderenza), fino ad un pianerottolo. Su rocce via via più abbattute e facili, superando un breve risalto di blocchi (4a), si raggiunge l’aerea sommità del Campanile, andando a sostare a sinistra presso un solido alberello (20 m, numerosi cordoni di sosta con 2 anelli per calata).

 

Dalla sosta, con una calata verticale di 20 m si tocca la forcelletta che divide il Campanile dalla bastionata di Monte Cucco. Qui si trova l’attacco della Fessura della Tarantola.

 

Fessura della Tarantola: si possono contare altri 2 tiri di corda:

 

3 – Si attacca la ripida placca di fronte traversando leggermente a sinistra fino ad un alberello (4b, due ottime clessidre da attrezzare), quindi si prosegue lungo una fessura verticale ben ammanigliata (4b, chiodo) per uscire in corrispondenza di una placca grigia (4c, spit arancione) e raggiungere così un'evidente fessura (4b, cordone viola su albero). La si risale verticalmente (4a, 1 clessidra) uscendo su comoda cengia alberata con vista sulla cuspide del Campanile (20 m, sosta su albero leggermente a destra, alla base di un piccolo strapiombo con chiodo visibile).

 

4Si forza direttamente il piccolo strapiombo sfruttando una buona grossa maniglia (5b, chiodo ad anello), quindi si prosegue lungo la placchetta superiore, dove si supera ancora un brevissimo strapiombetto più facile (4c, poi 4a) fino alla scomoda catena di sosta poco prima del ciglio della bastionata (15 m meglio sostare su solido alberello oltre il ciglio, in posizione nettamente più agevole).

Discesa: nel bosco si seguono verso sinistra vaghe tracce (non allontanarsi troppo dal ciglio dell’altopiano) fino ad incontrare dopo pochi minuti la traccia proveniente dal Ciappo delle Conche e diretta al Canyon (segnavia C). Seguendo i segnavia, si giunge in breve presso l’inizio di una corda fissa che permette di scendere un breve saltino roccioso fino ad uno stretto colletto: scendendo a destra, si imbocca il "Canyon", uno stretto budello roccioso dal fondo pianeggiante, veramente molto caratteristico (all'inizio, salendo brevemente per le roccette di fronte, si può raggiungere la spettacolare "Grotta del Diedro Rosso", che si affaccia con un eccezionale finestrone sulla verticale parete Ovest). Proseguendo lungo il Canyon, se ne raggiunge lo sbocco inferiore: una traccia scende con tornanti una breve scarpata, poi con l'ausilio di una corda fissa si scende una ripida paretina (II°) fino alla base delle rocce. Proseguendo per una comoda traccia si supera una pietraia e si ritrova la carrareccia poco sopra il parcheggio (h 0,20 dall’uscita della via).

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 

DISLIVELLO

100 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

D+ (5c max/5b obb.)

MATERIALE UTILE

corda da 50/70 m, casco, 12 rinvii, cordini: via in gran parte attrezzata a spit e chiodi, numerose clessidre da attrezzare

ULTIMO SOPRALLUOGO

12 marzo 2023

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno, escludendo le giornate fredde di tramontana

COMMENTI

Bella combinazione di vie, non eccessivamente impegnativa ma di grande soddisfazione, in ambiente roccioso stupendo. La chiodatura è piuttosto parca, pur essendo ampiamente sufficiente, per cui i falesisti puri potrebbero non apprezzare appieno. Inoltre, la tutto sommato scarsa frequentazione fa sì che alcuni tratti, specie all’inizio, risultino leggermente infastiditi dalla vegetazione. In ogni caso, i passaggi esposti e aerei e la roccia ovunque ottima ne fanno una "chicca" di grande soddisfazione. Evitare i periodi più freddi (esposizione a Nordovest!): è preferibile attaccare in tarda mattinata. Molto bella anche la discesa per il caratteristico Canyon.