CARTINA CONSIGLIATA
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I.G.C.
scala 1:50.000 - Foglio 15
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI
LIGURI
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SCHEDA
N. 47 |
STORIA
ALPINISTICA
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Il
Bric
Aguzzo (1087 m) è un rilievo boscoso situato ad oriente del Monte
Carmo (1389 m), a poca distanza dal Giogo di Giustènice, sulla
arrotondata costiera che, attraverso il Bric Agnellino, va a
saldarsi al Colle del Melògno. La vetta vera e propria non si trova
sullo spartiacque principale, ma si protende verso est sul versante
marittimo, costituendo un privilegiato balcone panoramico su tutta la
costa fino ai rilievi della Còrsica.
Cima boscosa, si è detto, ma
proprio lungo il suo crinale orientale, sopra i boschi della Val Maremòla, si sviluppa un crestone di roccia quarzitica molto
interessante, costituito da due risalti (all’inizio e alla fine) e da un
tratto intermedio più lineare e meno inclinato, ma comunque pittoresco
per l’ambiente, aperto e panoramico, e per la particolare vegetazione,
al confine fra le specie alpine e quelle mediterranee.
La cresta, un tempo
indicata come "Scogli di San Guglielmo", è facile e piacevole, ed è
stata salita per la prima volta, evitando però i tratti più impegnativi,
da G. Grappiolo, M. Oliva, G. Porro e G.C. Rolando il 2 novembre 1974,
finendo poi dimenticata per lunghi anni. Nel 1996 ha riscoperto questo
bell’itinerario un socio del C.A.I. di Loàno, l’amico Giorgio Massone,
che nel 1997 lo ha interamente ripulito e segnalato con bolli bianchi,
dedicandolo al compagno di scalata Mario Moreno, perito nel febbraio dello
stesso anno al Ferà. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da
Pietra Ligure (uscita della A10
Genova-Ventimiglia) si svolta a sinistra e si segue la Via Aurelia per
breve tratto verso Savona. Alla prima rotonda si svolta ancora a sinistra
verso Tovo San Giacomo, quindi dopo un paio di km, ad un bivio, si
segue il ramo di sinistra, che raggiunge il borgo di Giustènice (161
m, 9 km circa da Pietra Ligure). Si prosegue oltre il paese
(ind. Monte Carmo) per una strada
molto stretta che sale con numerosi tornanti: quando la strada diventa
sterrata, si lascia l’auto in una piazzola a destra (la prosecuzione,
visto il pessimo fondo stradale, è sconsigliata ai normali automezzi). |
AVVICINAMENTO
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Si segue la
strada sterrata che sale con moderata pendenza verso il Giogo di Giustènice. Si trascura una diramazione a sinistra poi, dopo un tratto
cementato, si lascia all’altezza di un tornante una mulattiera a destra.
In corrispondenza di un rettilineo in leggera salita si abbandona il
tracciato principale per seguire una diramazione stradale a destra (ind. "Cresta
Mario" su una staccionata poco più avanti): questa, praticamente pianeggiante, aggira
la base della cresta e si porta ad un’ampia sella erbosa (a destra con
pochi passi si raggiunge la sommità di un panoramico poggio).
Qui si
abbandona la strada (ind. "Cresta Mario" su un albero) e,
salendo per poche decine di metri a sinistra nel bosco, si giunge all’attacco
delle rocce, dove cominciano i segni bianchi (h
1,15 dal parcheggio). |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Vista la
facilità di gran parte della via, si numerano solo i tiri in cui è
necessario legarsi:
1
- Si sale verso destra, lungo
una rampa articolata, fino ad un terrazzino (15 m, II°+);
2
- Si rimonta una
placchetta verticale (passo all’inizio di III°+, poi III°)
fino alla base di un caminetto a sinistra. Si scala il
breve camino sulla paretina di sinistra (III°+) per seguire
poi per pochi metri una crestina fino alla base di un canalino erboso (15
m);
3
- Si rimonta il brevissimo canalino, uscendone al sommo con un passo in
arrampicata (II°+), quindi con
una spaccata (III°) ci si porta sulla crestina rocciosa di
sinistra, che si rimonta per una fessura con alberello (II°+) fino
ad una selletta con grossi blocchi (15 m).
4
- Si traversa in piano, poi si sale un caminetto a sinistra (II°)
fino ad un ripiano (15 m);
5
- Si scala una
verticale placca articolata a lato di uno sporco canalino (III°+
esposto) per uscire sulla sommità del primo risalto (15 m);
Da qui inizia il lungo tratto intermedio, da percorrere in conserva o
slegati. Si segue fedelmente il filo del crinale, e volte largo e comodo,
in qualche passaggio però affilato
ed aereo (passi di II° e III°). I segni bianchi
guidano lungo le rocce, cercando i passaggi più impegnativi, ma volendo
le seppur modeste difficoltà si possono facilmente aggirare rimanendo di
pochi metri sul lato sud. A circa metà percorso si attraversa un’ampia
sella dove si trovano due monumentali faggi, particolarmente suggestivi,
di cui uno praticamente inglobato alle rocce sottostanti. In ultimo,
superando un tratto di rocce fratturate con profonde scanalature
(attenzione) si giunge alla base dell’imponente torrione finale (bel
panorama), caratterizzato da un impressionante diedro fessurato
strapiombante nella parte destra della parete.
6
- Si attacca la placca immediatamente a sinistra del diedro, lungo una
cornice obliqua ascendente (all’inizio III°+, poi II°)
che conduce ad una larga e comoda cengia erbosa (10 m);
7
- Si attacca la
placca sovrastante da destra (II°+), si traversa poi a
sinistra e si sale direttamente il verticale ma appigliatissimo
salto finale (III°+) fino al terrazzino in cima al risalto (20
m);
A questo punto i segni bianchi guidano in pochi metri alla base di un
becco roccioso, che si scala con un passo breve ma un po’ più
impegnativo, specie se non si è molto alti (IV° o IV°+).
Dall’altra parte con una lunga spaccata (III°) ci si porta sulle
rocce terminali, che si risalgono facilmente fino al cocuzzolo di vetta
del Bric Aguzzo (croce
e libro, h 2,15 dall’attacco).
Volendo evitare questi ultimi passaggi, è possibile aggirare il becco
roccioso sulla sinistra e portarsi direttamente (e facilmente) sulle rocce
terminali. Dalla cima, meraviglioso panorama sulla costa ligure fino alle Alpi
Apuane, sul vicinissimo Monte Carmo e sulla zona
Melògno –
Pian dei Corsi; in bella evidenza la Cresta dei Balzi Rossi al
Bric
Agnellino, dove si svolge l’omonima ferrata (vedi anche itinerario Via
Ferrata degli Artisti).
Discesa: dalla vetta si scende verso ovest per il crinale,
dapprima ampio ed erboso, poi assai affilato per rocce ripide ma facili.
Discesa una specie di scalinata costituita da grosse pietre infisse in una
scanalatura rocciosa, si raggiunge una sella alberata con grosso muro a
secco. Si segue un comodo sentiero (segni bianco-rossi) che inizialmente
prosegue pianeggiante verso ovest, poi devia a sinistra scendendo lungo
ripidi pendii erbosi. Superata una antica
casella, si continua a scendere
per un tratto rovinato dall’erosione e si raggiunge la strada sterrata
diretta al Giogo di Giustènice (h 0,20
dalla vetta). La si segue verso sinistra, in moderata discesa, si passa
accanto ad una presa dell’acquedotto (rubinetto) e si continua la
discesa fino al bivio con la scritta "Cresta Mario" sulla
staccionata. Continuando a scendere lungo la sterrata, si ritorna all’auto (h
1,00 dal punto in cui si ritrova la strada). |
TEMPO
TOTALE
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h
5,00 circa
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DISLIVELLO
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250
m circa di sviluppo
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DIFFICOLTA’
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PD+
(passi di III°+ e uno di IV°+ aggirabile)
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MATERIALE
UTILE
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corda da
30 m, casco, alcuni rinvii, ghiere e cordini, qualche nut e friend: via
segnata ma non attrezzata
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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30 ottobre 2011
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PERIODO
CONSIGLIATO
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da
fine settembre a dicembre
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COMMENTI
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Bella salita, facile e piacevole,
in ambiente aperto e panoramico. Interamente segnalata con bolli bianchi,
non risulta però attrezzata, per cui nei tratti più verticali è bene
essere dotati di un po’ di materiale oltre ad un minimo di esperienza.
Avvicinamento comodo.
N.B.:
la zona è soggetta a divieto temporaneo di arrampicata dal 1°
gennaio al 31 luglio (L.R. 29/94 - art. 11 - All. Sub-A) con scopo di
tutela per la nidificazione degli uccelli rapaci.
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