Si
prosegue lungo la carrareccia, che scende leggermente con un ampio
tornante a tagliare la testata del vallonetto del Rio Rianàzzo per poi
tornare a salire fino ad una piazzola presso un grosso masso: qui un
tabellone di legno indica l'inizio del sentiero per
la "Via Ferrata
degli Artisti" (h
0,20).
Si prende dunque il sentierino che stacca a destra e
prende a risalire con decisione il bosco (abbondanti segni rossi).
Lasciato subito a destra l’attacco della Costa
dei Balzi Rossi, il sentiero traversa verso sinistra quindi,
superato un tratto di banali roccette (pulpito
panoramico),
si sale per ampie lastronate fino alla base delle rocce dei Balzi Rossi,
dove fra alcuni alberi iniziano le attrezzature (h
0,15 dalla strada).
Il primo tratto è alquanto
verticale,
in alcuni passaggi un po' strapiombante, ma le abbondanti staffe ed il
cavo di sicurezza riducono notevolmente le difficoltà. Superata una
paretina, si traversa espostamente verso destra per risalire poi uno
spigoletto fino a roccette più facili. Un tratto di sentiero
(ridicolmente attrezzato con corrimano!) conduce poi ad un forcellino alla base di un
torrione,
di cui si risale il verticale spigolo fino al terrazzino superiore. Una
lunga serie di brevi
salti,
intervallati da roccette sempre grandemente attrezzate, consente di
raggiungere la base di un più evidente torrione: aggiratolo sulla destra,
si rimonta un breve canalino fino al colletto cui fa capo, dal quale con
altri pioli si risale la paretina di destra. Un tratto di cresta ed una
breve discesa conducono ad una forcella, da dove si presentano due
alternative: seguendo il sentiero di destra, si segue il filo della
forcella per erbe e detriti e si raggiunge la parete contrapposta
(elementare); andando a sinistra, invece, dopo una esposta
crestina
si arriva all'inizio di un arditissimo ponte tibetano
di
40 metri
sospeso sopra una profonda gola, oltre il quale ci si riunisce alla
variante precedente all'inizio della parete di fronte. Di qui, dopo una
breve salita, si traversa in piena parete su pioli (molto esposto!), per
poi risalire l'aereo spigolo della parete
fino ai terrazzi superiori. Per un susseguirsi di salti via via meno
esposti si tralasciano due successive diramazioni a sinistra ("vie di
fuga") e, per un'ultima facile
paretina, si giunge al palo posto sul
punto più elevato della Costa dei
Balzi Rossi (1285 m, h
2,30 dall'attacco). Superbo panorama che spazia dal Mar Ligure
al Monviso!
Continuando
a seguire gli abbondanti segni rossi, si aggira sulla destra un'elevazione
erbosa della cresta e si raggiunge un’ampia sella boscosa al piede del
cupolone sommitale del Bric
Agnellino, da dove il sentiero scende con decisione verso sinistra
(cartelli). Il primo tratto, che rasenta le rocce della cresta percorsa in
salita, presenta qualche corda fissa nei tratti più ripidi e
viscidi, e
risulta spesso infastidito da un abbondantissimo tappeto di foglie secche
che costringono a veri e propri equilibrismi! In primavera, in questo
tratto non è raro incontrare residui di neve dura che possono rendere, in
qualche caso, necessari ramponi e piccozza. Superato un pendio e disceso
un gradino roccioso nei pressi di una piccola grotta (corde e staffe), si
entra definitivamente nel bosco e prima traversando lungamente verso
destra, poi con più decisa discesa, si ritorna sulla carrareccia sterrata
circa
300 metri
dopo lo stacco del sentierino di salita (h
1,15 dalla cima). Seguendo a sinistra la carrareccia, si
ritorna al parcheggio (h
0,20).