Si possono
contare 8
tiri di corda:
1 -
Si attacca un muro verticale, da risalire per una stretta fessura
strapiombante sulla
sinistra con passaggi atletici e scarsissimi appoggi per i piedi (passo
più difficile, V°+ sostenuto), dopo di che per placche più
abbattute, anche se mai banali (IV°), alla prima sosta;
2 -
Si rimonta una placca molto ripida, dopo di che per un altro sistema di
fessure si supera un salto (V°);
3 -
Si rimontano alcune grandi placconate con splendida arrampicata di
aderenza, all'inizio più facilmente (IV°) poi, aggirato uno
spigolo, in esposizione con più impegno (V°);
4 -
Risalito un tratto più abbattuto (IV°), un altro salto verticale
viene risalito lungo un pilastrino con scarsi appoggi (V°+,
impegnativo);
5
- Un altro tratto di placche, in qualche punto non molto solide, conduce
alla successiva sosta (V°);
6
- Risalita un'altra placca quasi verticale, si giunge ad un terrazzino, da
dove si risale un altro muretto con difficoltà sostenute (gli appoggi per
i piedi sono da ricercare con attenzione, V°+), dopo il quale alcune
placche fessurate conducono alla sosta;
7
- Si risale una cresta
articolata, sfruttando un sistema di fessure, fino
ad una forcelletta detritica dalla quale appare, in basso, il Rifugio
Giacolètti (IV°): attraversata la forcelletta, si risale un
risalto verticale o seguendo gli spit (più impegnativo) o salendo da
destra, fino al terrazzino sovrastante (V°+);
8
- Si sale l'ultimo tratto di cresta, decisamente meno impegnativo e più
abbattuto, lungo una larga fessura fino ai massi della cresta sommitale (III°);
Si aggirano i massi di un'anticima e, tagliato il pendio del versante
Ovest, si raggiunge la traccia della via normale a pochi passi dalla
vetta, che si raggiunge con breve salita (I°, tratto facile che si
può effettuare anche in conserva). Panorama
eccezionale sull'incombente Monviso.