Dal rifugio si
prende la mulattiera che contorna il Lago Bròcan lungo la sua
sponda nord-occidentale e che risale poi i ripidi pendii prativi alle sue
spalle; con numerosi ripidi tornanti, si giunge su di un pianoro erboso
dominante il bacino lacustre, ricco di acque scorrenti (h
0,20 dal rifugio).
Di qui il sentiero risale un costoncino
erboso con numerosi erti zigzag, per affacciarsi su di un altro ripiano,
dove giace un
pittoresco laghetto alimentato dalla fusione dei quasi perenni
nevai sovrastanti. Superato il ruscello, si risale un nuovo costone erboso
con numerosi tornanti, fino a superare un promontorio roccioso (circa 2400
m, h 1,00 rifugio) e a risalire poi le
immense colate detritiche discendenti dal Caire dell'Agnèl (2935
m). La mulattiera raggiunge infine un terrazzo roccioso, dove sorgono i
pochi resti di un’antica imposta di caccia, e dove si esaurisce in mezzo
ai massi (2500 m, h 1,20 rifugio). Si
prosegue per evidenti tracce, che traversano gradatamente a destra e che
conducono ad un ripido scivolo, nevoso o detritico a seconda della
stagione, da attraversare orizzontalmente (attenzione!), e poi da risalire
sul suo margine opposto, fino ad un'ultimo traverso verso destra per
instabili roccette che conduce allo stretto e roccioso intaglio del Colle
della Rovina (2724 m, h 0,45 da
dove finisce la mulattiera, bella
vista sui sottostanti laghi Chiotàs e Bròcan), confine di
stato, aperto fra il Caire dell’Agnèl e la Cima della
Valletta Scura. Bellissima veduta sulla testata del selvaggio Circo
del Bròcan, con il Baus e l’omonimo altipiano, dominato dalla cresta
sommitale dell’Argentera, in bella evidenza.
Dal colle alcuni ripidi
tornanti portano nella Vallette
Escure, una angusta valletta ricolma di giganteschi massi
instabili e dominata dall’imponente Grand Gendàrme du Cayre de l’Agnèl;
in questo tratto il cammino è indicato solo dagli ometti di pietre. Con
un po' di attenzione ci si porta sulla soglia glaciale della valletta, nel
punto in cui confluisce anche il canalone di sfasciumi facente capo al
sovrastante Colletto della Valletta Scura, aperto fra l’omonima
cima e la Testa della Rovina. Da qui gli ometti conducono, in
ripida discesa lungo una bastionata, su di un altro ripiano più vasto,
dove si procede senza percorso obbligato. Giunti ad un praticello, dove il
rio forma anche una piccola pozza, il sentiero, qui nuovamente
riconoscibile, scende decisamente nell'ampio Vallon de Haut Borèon,
con bella vista sull'impressionante parete
Ovest del Caire de Cougourde (2892 m), fino al piccolo Lac
de Sagnes (2198 m, h 1,30 colle),
circondato da radi larici fra prati acquitrinosi.
Un'ultima discesa lungo
una breve bastionata erbosa punteggiata di conifere conduce al nuovo Refuge
de Cougourde (2110 m, h 0,15
dal lago), in riposante e panoramica posizione di fianco al ruscello.
Dal
rifugio, adagiato in una splendida conca di prati e radi larici alla
testata della Vallée de Haut Boréon, si gode di spettacolare
veduta dell’ardita struttura rocciosa del Cayre de Cougourde,
una delle cime alpinisticamente più notevoli del settore.