Si segue la
strada asfaltata che dal piazzale antistante il santuario raggiunge in
breve il grande parcheggio posto nei pressi della Roccia
dell'Apparizione: su questo roccione la leggenda vuole che la Madonna
sia apparsa ad una giovane pastorella (scalinata che raggiunge la sommità
del masso, dove sorge una statua della Vergine). Proseguendo lungo l'ampia
carrareccia ex-militare si guadagna quota con un ampio tornante poi,
tralasciata la prosecuzione della carrareccia (diretta ai colli di
Sant'Anna e del Lausfér), si prende una mulattiera a destra,
che sale ripida la china detritica, passa per una modesta pozza (bella
veduta sulla fronteggiante Punta Maladecia) e raggiunge la conca
dove giace il bel Lago di Sant'Anna (2167 m, h
0,20).
Seguendo la sponda del lago, se ne supera l'emissario e
si riprende a salire per una ripida costa prativa, che fa guadagnare una
bella valletta erbosa. Passando nei pressi di un più piccolo
specchio d'acqua (2250 m), la mulattiera riprende a salire per coste di
erba e detriti (possibili scorciatoie) fino all'ultimo valloncello che
sbuca sull'ampia sella del Passo di Tesina (2400 m, h
1,00). Belle vedute sulla testata del Vallone della Lombarda
e sull'opposto Vallone di Rocciaslion, in cui è ben visibile la
mulattiera che scende lungamente fino alla borgata Callieri, nel Vallone
dei Bagni.
Trascurata dunque questa mulattiera, si prende quella a
sinistra che, nel primo tratto, traversa in piano un po' espostamente le
pendici rocciose della Testa Auta del Lausfér (2587 m). Proseguendo
con modesti saliscendi l'ampia mulattiera, con caratteristico percorso,
taglia una serie di speroni rocciosi, su cui si svolgono alcune vie di
roccia (vedi anche itinerario Testa
Auta del Lausfér - Via "Don Gino"), fino alla casermetta in rovina che precede il breve ghiaione che
immette al largo Colle Saboulè (2460 m, h
0,30 dal Passo di Tesina, confine di stato).
Si
tralascia a questo punto il marcato sentiero (cartelli) diretto ai Laghi
del Lausfér, per seguire una traccia (indicazione per il Passo del
Bue) a destra, lungo il comodo filo di
cresta. Per erba e detriti si
raggiunge una conca ghiaiosa con resti di opere di fortificazioni, poi si
prosegue tagliando a mezza costa (sul versante Tinée) le varie
elevazioni rocciose delle Rocche Saboulè (2560 m): dalle varie
inflessioni di cresta si aprono interessanti vedute verso i profondi
valloni che scendono verso il fondovalle. Con un tratto un po' più
esposto (facile, ma attenzione!) si supera l'ultimo tratto roccioso che
immette su un ondulato altopiano alla testata del Vallon du Saboulè,
tra le citate Rocche Saboulè (a destra) e la Quota 2685
della Testa Rognosa della Guercia (a sinistra). Questa sorta di
ampia sella detritica precipita repentinamente sull'altro versante, con
alte pareti rocciose, sul selvaggio vallone della Gorgia Laghi: al
centro della sella si trova un curioso laghetto, spesso asciutto a fine
stagione.
Attraversata l'ampia insellatura, si attaccano le poco inclinate
lastronate rocciose della Quota 2685: numerosi ometti di pietre
guidano lungo diverse direttrici di salita, tutte equivalenti, e
consentono di raggiungere velocemente e senza grande fatica la linea di
cresta (bel colpo d'occhio su Argentera e
Monte Matto).
Seguendola con facilità verso destra, si raggiunge l'ometto posto sulla Quota
2685 (h 1,15 dal Colle Saboulè).
Proseguendo lungo la cresta, per erba e roccette, con divertente percorso
si scende ad una sella e si risale in breve alla vetta vera e propria
della Testa Rognosa della Guercia (2693 m, h
0,15 dalla Quota 2685, h 3,00
dal Santuario di Sant'Anna). Bellissimo panorama su tutto l'arco
alpino occidentale.
Discesa per la stessa via in h
2,15.