Abbandonato l’asfalto, si
prosegue lungo questa carrareccia (segnavia P25),
che presto supera il rio del Vallone
dell’Ischiator su un ponticello.
Sull’altra sponda, si trascura a
sinistra un sentiero che risale il torrente (segnavia X
rossa) e si prosegue lungo il ramo di carrareccia che sale a destra:
quasi subito però la si abbandona per prendere, ancora a sinistra, uno
stretto sentiero che si inerpica ripido nel bosco. Poco oltre si
incontra il primo segnavia bianco-rosso della GTA,
che rassicura sull’esattezza del percorso. Il sentiero diventa
mulattiera, mentre risale ripidamente il bosco, sovente affiancato da
antichi muretti a secco. Costeggiato il solco di un modesto rio, con
alcuni ampi tornanti la mulattiera esce dal bosco e raggiunge le baite
ristrutturate della Borgata
Luca (
1585 m
, h 0,20 da Besmorello).
Passando indifferentemente a valle
o a monte di una grande casa ammodernata, si raggiunge la sterrata
proveniente dal parcheggio presso il Ponte
del Medico, nel Vallone dell’Ischiatòr: superata una fontana, si
prende una diramazione a destra in leggera salita, abbandonandola però
quasi subito per seguire la bella mulattiera che si stacca a sinistra
(paline).
Questa sale fra alte erbe, quindi
entra nel bosco e, oltre un ricovero ristrutturato, supera un breve
tratto sassoso con alcuni ripidi
e fastidiosi tornanti. Poco oltre il terreno si fa di nuovo
comodo, ma la pendenza rimane significativa: la mulattiera, ottimamente
tracciata, risale tutta la ripida fiancata sinistra idrografica del
basso vallone dell’Ischiator, con lunghe serie di ripidi tornanti
alternate a
brevi traversi in falsopiano, per evitare alcune fasce
rocciose. A tratti
aperti, che consentono belle vedute via via più ampie sulle
testate dei valloni dell’Ischiatòr e di San Bernolfo, si alternano
ombrosi boschetti, prima di latifoglie e poi di abeti e larici, che
rendono la salita piacevole, fresca e mai monotona.
Molto più in alto i tornanti
terminano, e la mulattiera taglia in moderata salita verso destra i
ripidi pendii sommitali: superato uno sperone roccioso, presso un
impluvio si lascia pochi metri a sinistra una fresca sorgente (Fonte
Vaccia,
2200 m
) e, con
un ultimo breve traversone, si esce sull’ampio
ripiano prativo che si estende a guisa di fantastica
balconata a cavallo fra il Vallone dell’Ischiator e la Valle
Stura
(2252 m, h 1,30 dalla Borgata Luca, paline).
Al centro del ripiano sorge una diruta casermetta militare denominata Ricovero
Monte Vaccia (
2243 m
). Poco più in alto a sinistra si possono notare ancora i resti di un
muro di cinta con i ruderi di altre opere di arroccamento.
Si trascura a questo punto la
prosecuzione del sentiero GTA
(segnavia P56),
diretto al fondovalle all’abitato di Sambùco, per proseguire a
sinistra (palina), sempre sul segnavia P25,
in
ripida salita sui pendii erbosi del Monte Vaccia. Dopo un
tratto sulla dorsale prativa, il sentiero segnalato (bolli e paletti
segnavia) si sposta sul
versante dell’Ischiator e traversa quasi pianeggiante gli
erti pendii erbosi. Tagliata dall’alto la grande fascia franosa ben
visibile dal basso (ma da questo punto poco avvertibile), con
un’ultima breve e poco accentuata salita il sentiero
raggiunge l’ampia sella erbosa della Colletta
Bernarda (o Passo della Colletta,
2395 m, h 0,45
dal Ricovero Monte Vaccia), splendidamente affacciata da una parte sul
Vallone dell’Ischiator e dall’altra sul
basso Vallone del Piz e su tutto lo svolgimento superiore della Valle
Stura fino al Colle della Maddalena.
Si trascurano a questo punto il
sentiero che prosegue lungo il crinale (segnavia P28,
che raggiunge il Passo di Rostagno) e la prosecuzione del P25
che scende a Nord-Ovest verso il Pian della Regina nel Vallone del Piz
(vedi anche itinerario Traversata
del Vallone del Ciavàl), e si seguono le
vaghe tracce che risalgono direttamente il crinale erboso del Monte
Vaccia (cresta Nord-Est): con salita ripida ma assai breve,
si raggiunge una spalla e, in pochi passi, il diruto pilastrino sulla
cima del Monte Vaccia
(
2472 m
, h 0,10 dalla Colletta Bernarda).
Fantastico panorama a 360° sulle Alpi Marittime e sulle Cozie
Meridionali, dominate dal Monviso. Particolarmente interessante la
veduta frontale sulle pareti di Rocca
la Meja
, Monte Bersaio e Monte Nebiùs.
Proseguendo lungo l’ampio crinale
erboso, prima con alcuni saliscendi e poi
con un più deciso tratto di discesa si raggiunge una
piazzola detritica, antica sede di una postazione militare: da qui parte
una mulattiera abbandonata che con ampi tornanti (ma
conviene tagliare per i comodi prati per accorciare il
percorso) scende nuovamente alla sella erbosa presso il Ricovero Monte
Vaccia (h
0,20 dalla cima).
Da qui, seguendo il percorso di
salita, nuovamente a Besmorello (h
1,15).