Monte Vaccia 2472 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 68

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FLORA E FAUNA …

SALENDO AL RICOVERO MONTE VACCIA

DAI PRESSI DELLA SOMMITÁ DEL MONTE VACCIA VERSO IL MASSICCIO MONTE NEBIÚS

 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la Valle Stura. Dall'abitato di Pianche ( 966 m ) si prende la diramazione a sinistra per il Vallone dei Bagni, si raggiungono i Bagni di Vinadio ( 1270 m ) e, trascurata la strada che prosegue dritta verso Strepeis ed il Vallone di San Bernolfo, si continua a destra lungo una diramazione che, con un lungo tornante, raggiunge la piccola borgata di Besmorello ( 1451 m , 75 km da Mondovì). Dalle prime case, presso uno stretto tornante verso sinistra, parte una carrareccia pianeggiante (paline, scarse possibilità di parcheggio nei pressi).

 

ITINERARIO

Abbandonato l’asfalto, si prosegue lungo questa carrareccia (segnavia P25), che presto supera il rio del Vallone dell’Ischiator su un ponticello.

Sull’altra sponda, si trascura a sinistra un sentiero che risale il torrente (segnavia X rossa) e si prosegue lungo il ramo di carrareccia che sale a destra: quasi subito però la si abbandona per prendere, ancora a sinistra, uno stretto sentiero che si inerpica ripido nel bosco. Poco oltre si incontra il primo segnavia bianco-rosso della GTA, che rassicura sull’esattezza del percorso. Il sentiero diventa mulattiera, mentre risale ripidamente il bosco, sovente affiancato da antichi muretti a secco. Costeggiato il solco di un modesto rio, con alcuni ampi tornanti la mulattiera esce dal bosco e raggiunge le baite ristrutturate della Borgata Luca ( 1585 m , h 0,20 da Besmorello).

Passando indifferentemente a valle o a monte di una grande casa ammodernata, si raggiunge la sterrata proveniente dal parcheggio presso il Ponte del Medico, nel Vallone dell’Ischiatòr: superata una fontana, si prende una diramazione a destra in leggera salita, abbandonandola però quasi subito per seguire la bella mulattiera che si stacca a sinistra (paline).

Questa sale fra alte erbe, quindi entra nel bosco e, oltre un ricovero ristrutturato, supera un breve tratto sassoso con alcuni ripidi e fastidiosi tornanti. Poco oltre il terreno si fa di nuovo comodo, ma la pendenza rimane significativa: la mulattiera, ottimamente tracciata, risale tutta la ripida fiancata sinistra idrografica del basso vallone dell’Ischiator, con lunghe serie di ripidi tornanti alternate a brevi traversi in falsopiano, per evitare alcune fasce rocciose. A tratti aperti, che consentono belle vedute via via più ampie sulle testate dei valloni dell’Ischiatòr e di San Bernolfo, si alternano ombrosi boschetti, prima di latifoglie e poi di abeti e larici, che rendono la salita piacevole, fresca e mai monotona.

Molto più in alto i tornanti terminano, e la mulattiera taglia in moderata salita verso destra i ripidi pendii sommitali: superato uno sperone roccioso, presso un impluvio si lascia pochi metri a sinistra una fresca sorgente (Fonte Vaccia, 2200 m ) e, con un ultimo breve traversone, si esce sull’ampio ripiano prativo che si estende a guisa di fantastica balconata a cavallo fra il Vallone dell’Ischiator e la Valle Stura (2252 m, h 1,30 dalla Borgata Luca, paline). Al centro del ripiano sorge una diruta casermetta militare denominata Ricovero Monte Vaccia ( 2243 m ). Poco più in alto a sinistra si possono notare ancora i resti di un muro di cinta con i ruderi di altre opere di arroccamento.

Si trascura a questo punto la prosecuzione del sentiero GTA (segnavia P56), diretto al fondovalle all’abitato di Sambùco, per proseguire a sinistra (palina), sempre sul segnavia P25, in ripida salita sui pendii erbosi del Monte Vaccia. Dopo un tratto sulla dorsale prativa, il sentiero segnalato (bolli e paletti segnavia) si sposta sul versante dell’Ischiator e traversa quasi pianeggiante gli erti pendii erbosi. Tagliata dall’alto la grande fascia franosa ben visibile dal basso (ma da questo punto poco avvertibile), con un’ultima breve e poco accentuata salita il sentiero raggiunge l’ampia sella erbosa della Colletta Bernarda (o Passo della Colletta, 2395 m, h 0,45 dal Ricovero Monte Vaccia), splendidamente affacciata da una parte sul Vallone dell’Ischiator e dall’altra sul basso Vallone del Piz e su tutto lo svolgimento superiore della Valle Stura fino al Colle della Maddalena.

Si trascurano a questo punto il sentiero che prosegue lungo il crinale (segnavia P28, che raggiunge il Passo di Rostagno) e la prosecuzione del P25 che scende a Nord-Ovest verso il Pian della Regina nel Vallone del Piz (vedi anche itinerario Traversata del Vallone del Ciavàl), e si seguono le vaghe tracce che risalgono direttamente il crinale erboso del Monte Vaccia (cresta Nord-Est): con salita ripida ma assai breve, si raggiunge una spalla e, in pochi passi, il diruto pilastrino sulla cima del Monte Vaccia ( 2472 m , h 0,10 dalla Colletta Bernarda). Fantastico panorama a 360° sulle Alpi Marittime e sulle Cozie Meridionali, dominate dal Monviso. Particolarmente interessante la veduta frontale sulle pareti di Rocca la Meja , Monte Bersaio e Monte Nebiùs.

Proseguendo lungo l’ampio crinale erboso, prima con alcuni saliscendi e poi con un più deciso tratto di discesa si raggiunge una piazzola detritica, antica sede di una postazione militare: da qui parte una mulattiera abbandonata che con ampi tornanti (ma conviene tagliare per i comodi prati per accorciare il percorso) scende nuovamente alla sella erbosa presso il Ricovero Monte Vaccia (h 0,20 dalla cima).

Da qui, seguendo il percorso di salita, nuovamente a Besmorello (h 1,15).

 

TEMPO TOTALE

h 4,30 circa 

DISLIVELLO

1000 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

24 giugno 2012

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Giro ad anello molto panoramico ed interessante, in ambiente assai riposante. Sentieri abbastanza ripidi ma dal fondo soffice molto comodo. La salita, seppur faticosa, avviene spesso all’ombra di splendidi boschetti di conifere. Belle vedute sull’alto Vallone dell’Ischiator.