Dal
rifugio, in pochi minuti, la strada raggiunge l'ampia
sella erbosa del Colletto del Làus (1950 m, h
0,05 dal rifugio): si apre la vista sul pittoresco Lago
di San Bernolfo, chiamato anche il Làus (1913 m), oltre il
quale si distendono i valloni della Guercia (a sinistra, più
stretto e ripido) e di Collalunga (a destra). A separare i due
valloni, la lunga e rocciosa Serriera dell'Autarèt. Sul colletto
sorgono anche un rifugio privato ed alcune casermette in rovina.
Trascurata la mulattiera principale, che scende sulle rive del lago (vedi
anche itinerario Traversata
dell'Autarèt), si prende una labile traccia a destra (cartelli), che
ritorna sul versante del rifugio e che taglia un valloncello boscoso
dall'alto. Presto la traccia ritorna mulattiera, anche se con alcuni
tratti in rovina, e risale un pendio alberato con comodi tornanti: magnifiche
vedute, fra i larici, sul sottostante lago. Uscita dal bosco, la
mulattiera risale un'ultima scarpata erbosa con grossi massi, per
affacciarsi poi sull'ampio valloncello del Chiot della Roccia, dominato
dalla Guglia (2600 m, a destra) e dalla Rocca di San Bernolfo
(2681 m, a sinistra). La mulattiera si allunga brevemente sul fondo del
vallonetto, poi lascia a sinistra una impercettibile variante (ometti) che
sale direttamente alla Rocca (sconsigliata, ripida e faticosa, EE)
e prende a risalire con ampi e regolari tornanti il suo versante sinistro
orografico. Si raggiunge così la cresta rocciosa che lo delimita, presso
uno stretto colletto ai piedi del caratteristico monolite chiamato Dente
di San Bernolfo (2448 m, h 1,30
dal lago): dall'altra parte un impraticabile canalone precipita verso il
fondo del Vallone di San Bernolfo, sboccando proprio presso la ben
visibile Capanna del Corborant.
La mulattiera si mantiene invece
sul versante del Chiòt della Roccia, tagliando alla base le
verticali paretine rocciose della Guglia di San Bernolfo e, con
salita costante, conduce nella piccola comba alla testata del valloncello.
Risale poi un canale detritico con una serie di stretti tornantini
sorretti da grossi muraglioni di pietre a secco (tratto molto rovinato,
lunghi tratti in frana) ed esce sullo stretto colletto poco a Sud della
cima della Guglia di San Bernolfo (2555 m, h
2,00 dal lago): di qui la vecchia mulattiera scende nell'ampio Vallone
di Seccia, diretto al lago omonimo e al Passo di Collalunga.
Una traccia a destra, per erba e pietre, consente di toccare in h
0,10 la grande
croce recentemente posta in cima alla Guglia di San Bernolfo
(2600 m, libro di vetta): magnifico
panorama.
Proseguendo invece per la traccia di sinistra, si tagliano
sul versante del Vallone di Seccia i ripidi pendii erbosi della
cresta della Rocca, poi si risale una breve scarpata e si esce su
di una anticima detritica, oramai in vista della vetta. Un'ultima breve
salita per erba e pietrame conduce sull'ampia sommità della Rocca di
San Bernolfo (2681 m, h 2,30 dal
rifugio, croce
e vecchio segnale trigonometrico, libro di vetta). Fantastiche vedute
su Cima
del Corborànt, Monte
Laroussa, media Valle Stura, Argentèra, Autarèt,
fino alla Francia ed alle Alpi del Delfinato.
Ritorno per la
stessa via in h 1,30.