Cima del Corborànt 3010 m

Home Appennino Ligure Alpi Liguri Alpi Marittime Alpi Cozie Valle d'Aosta Dolomiti Altre zone Su e giù per la Riviera Ligure Mailing List

 

CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 32

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FOTOPERCORSO DEL TRATTO FINALE

IL GRANDE LAGO INFERIORE DEL LAUSFÈR CON LA CIMA DEL CORBORANT SULLO SFONDO

SALENDO OLTRE IL LAGO SUPERIORE DEL LAUSFÈR, VERSO LA CIMA DI COLLALUNGA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la Valle Stura.  

Dall'abitato di Pianche (966 m) si prende la diramazione a sinistra per il Vallone dei Bagni, si raggiungono i  Bagni di Vinadio (1270 m) e, trascurata la strada a destra per Besmorello, si prosegue sul fondovalle fino al villaggio di Strepeis (1281 m, 74 km da Mondovì): da qui, una strada asfaltata risale il Vallone dei Bagni e, con una serie di tornanti, raggiunge il caratteristico villaggio di San Bernolfo (1702 m, ampio parcheggio poco prima del paese). 

Fra le antiche case si trova l'accogliente Rifugio Dahu de Sabernui.

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si segue la strada asfaltata, che compie un ampio tornante e raggiunge le caratteristiche case di San Bernolfo: all'altezza del tornante si trascura la carrareccia che, a sinistra, supera il rio su un ponte diretta al Rifugio de Alexandris - Fòches al Laus (vedi anche itinerario Traversata dell'Autarèt). Si esce dal villaggio sempre seguendo la strada, che diventa sterrata: si lascia quasi subito a destra una mulattiera (cartello) diretta al Passo Laroussa, e si prosegue nel solco principale, che qui assume il nome di Vallone di San Bernolfo. Con salita regolare ma moderata la carrareccia risale il vallone, passa presso il prefabbricato metallico che ha sostituito la vecchia Capanna di Corborant (1885 m) e, con ampi tornanti, supera un tratto più ripido. Raggiunta una più ampia conca, verso la quale confluiscono i valloni superiori (2000 m circa, h 1,00), si abbandona la carrareccia per seguire a destra una ripida traccia (ometti) che taglia gli erti pendii erbosi sovrastanti. 

Con lunga diagonale la traccia esce su un'ampia mulattiera (proveniente dal termine della carrareccia precedente), che continua a risalire il pendio con lunga serie di tornanti alle pendici del roccioso Becàs del Corborant (2807 m). Lasciato definitivamente a sinistra il solco della Valle di Barbacana, diretto all'omonimo passo, il sentiero si sposta decisamente a destra, traversando in salita per erba e macereti: si raggiunge così la valletta del Lausfèr, che ospita gli omonimi laghi. Superato un breve gradino inciso da un rio, si esce sulle sponde del Lago Inferiore del Lausfèr (2501 m, h 1,00 dalla conca). Da qui inizia ad apparire la cresta del Corborànt, ancora altissima e lontana. 

Aggirato il lago sulla sua sponda destra, si continua per una valletta detritica e per un successivo solco roccioso per sbucare sulla riva del più piccolo Lago Superiore del Lausfèr (2580 m). 

Si costeggia anche questo specchio d'acqua sulla destra, per poi risalire il ripido pendio detritico retrostante con numerosi tornanti (tracce, ometti). Si esce così nella conca terminale del vallone (grossi massi, spesso neve), che si allunga da destra verso sinistra alla base della cresta sommitale della Cima del Corborant. Questa zona è stata alcuni anni fa letteralmente sconvolta da una immensa frana staccatasi dalla parete sud-ovest del Corborànt: ancora oggi è visibile chiaramente la grande colata di detriti che scende dai pressi del Passo del Corborant. Si prosegue comunque paralleli alla cresta, alti sul fondo della conca, seguendo evidenti tracce, fino a ritrovarsi in corrispondenza dello sbocco inferiore di un evidente canale a destra della cima. 

Si abbandonano a questo punto le tracce più marcate dirette al Passo del Corborant per risalire senza percorso obbligato (tracce di passaggio) il ripido pendio di erba e sassi in direzione dello sbocco di detto canale. Raggiuntolo, se ne risale il ripido fondo detritico (attenzione alle pietre mobili!) fino alla base di un ciclopico masso incastrato nell'angusto canale, che forma una specie di grotta: questo caratteristico passaggio è denominato "Tana della Marmotta". 

Si sale per roccette fino alla piccola grotta (staffe di ferro), dove bisogna girarsi faccia a valle e, con un passo un po' scomodo ma facilitato dai gradini di ferro ( grado), uscirne da sopra attraverso una breccia che riporta nella parte terminale del canale. Per le ultime ghiaie si arriva alla stretta incisione della Forcella Est del Corborant (2900 m, h 1,00 dal Lago Inferiore del Lausfèr), aperta tra la Cima ed il Gendarme del Corborant. Da qui una catena faciliterebbe la discesa, lungo un franoso canale, nel Vallone dell'Ischiator (vedi anche itinerario Cima del Corborant - Cresta Nord). 

Si prosegue invece subito a sinistra, lungo la cresta Est della Cima del Corborant: questa all'inizio è costituita di lastroni lisci ma poco inclinati ( grado, catene), più in alto la cresta diventa di nuovo facile ed erbosa e conduce senza altre difficoltà sulla Cima del Corborant (3010 m, h 0,15 dalla forcella, libro di vetta), dove sorge una croce metallica. Bellissimo panorama su tutta la Valle Stura e sulle cime principali delle Alpi Marittime. 

La discesa si effettua sul versante opposto: si percorre per breve tratto la cresta rocciosa, finchè si intravvede una possibilità di discesa in direzione dell'evidente Passo del Corborant. Per roccette un po' delicate ma molto facili (), si scende con attenzione fino ad incontrare l'ampia cengia detritica che caratterizza tutta la parete ovest della montagna. Si segue verso sinistra la cengia, in leggera discesa, per detriti e facili roccette, fino all'ultimo breve gradino (circa 3 metri, I°+) che deposita sul detritico Passo del Corborant (2925 m, h 0,15 dalla vetta). 

Da questo intaglio, scendendo lungo il ripido canale orientale, fra i grandi massi della frana, si va a riprendere la traccia dell'andata: di qui di nuovo ai laghi ed a San Bernolfo (h 2,15). 

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 6,30 

DISLIVELLO

1400 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati (alcuni brevi passi di I° grado, terreno friabile)

ULTIMO SOPRALLUOGO

15 agosto 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bella salita, lunga ma non eccessivamente faticosa, ad una delle più elevate cime della Valle Stura. Molto belli e caratteristici i Laghi del Lausfèr. Interessante il passaggio della "Tana della Marmotta": la posa delle attrezzature metalliche (comunque sempre da verificare prima dell'utilizzo!) hanno reso questo passaggio meno problematico che in passato. Abbastanza frequentato.