Cima del Chiapous 2805 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 37

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FOTOPERCORSO

"CURIOSI" STAMBECCHI AL LAGO DELLA ROVINA

COMBATTIMENTO FRA GIOVANI STAMBECCHI POCO SOTTO LA CIMA

I LAGHI DEL CHIOTÀS E BRÒCAN SALENDO AL COLLE DEL CHIAPOUS

 

PUNTO DI PARTENZA:

Rifugio Genova (2015 m), raggiungibile dal Lago della Rovina (Valle Gesso) in h 1,30

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Al Circo del Bròcan.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si percorre a ritroso l'itinerario di accesso, costeggiando il grande bacino idroelettrico del Chiotàs, fino a ritornare sulla strada asfaltata (chiusa al traffico privato) proveniente dal Lago della Rovina: seguendola verso sinistra, in leggera salita, si supera una breve galleria (sottopasso del canale scolmatore del sovrastante invaso), si passa alla base della minore Diga di Colle Laura e, tagliando a mezza costa i ripidissimi pendii detritici, si raggiunge il coronamento dell’imponente Diga del Chiotàs. Magnifiche le vedute sul selvaggio Circo del Bròcan da una parte, e sull’impressionante forra rocciosa, tagliata più in basso dalla strada di servizio ENEL, che sbocca nei pressi del Lago della Rovina dall’altra. 

Attraversata tutta la diga, si prende dall’altra parte una vecchia strada di cantiere parzialmente inerbita che va a ricongiungersi con l’antica mulattiera di caccia, proveniente dal vecchio Rifugio Genova oramai sommerso dalle acque del lago. La mulattiera inizia ad inerpicarsi con infinita serie di tornanti poco pendenti sulle falde prative della Rocca Barbis (2755 m), poi entra più decisamente nel ripido solco detritico del Vallone del Chiapous, che risale con altri tornanti fra erbe e pietraie: via via che si sale, si amplia il panorama sulla conca del Chiotàs e sulle cime che le fanno corona. Molto più in alto, la mulattiera taglia il vallone e si porta alle falde degli scuri dirupi rocciosi che sostengono il sovrastante Altipiano del Baus. Risalito un erto pendio erboso con altri tornanti, si raggiunge la testata del vallone, costituita da una gigantesca pietraia dominata dalla parete del Monte Stella (3262 m, a sinistra) e dalla più modesta Cima del Chiapous (2805 m, a destra): oramai in piano, si trascura a sinistra la labile traccia per il Passaggio del Porco (cartello e freccia rossa su un masso, vedi anche itinerario Cima Nord dell'Argentèra) e con ampio semicerchio si tocca l’ampia insellatura del Colle del Chiapous (2526 m, h 1,30 dal Rifugio Genova). 

Dal diruto ricovero ex-militare sul colle si taglia in piano la vasta pietraia che costituisce la testata del Vallone del Chiapous fino a raggiungerne il fondo: non ci sono tracce e si incontra solo qualche raro  ometto, ma il percorso è più che evidente. Superata una pozza spesso asciutta, si risale una piccola bastionata morenica per raggiungere un più vasto laghetto (h 0,30 dal colle), che occhieggia nella conca racchiusa fra il pendii terminali della Cima del Chiapous e della Rocca Barbis. Risalendo la pietraia con lenta diagonale verso sinistra, si supera ancora una modesta fascia di roccette miste ad erba e si raggiunge così il ripido pendio erboso finale (bella veduta sulla cresta della vicina Rocca Barbis), che si risale con fatica ma facilmente fino alle ultime roccette che sostengono la vetta: aggirandole sulla sinistra, si tocca il grande ometto sommitale della Cima del Chiapous (h 0,30 dal laghetto). Meraviglioso panorama sul vicino Monte Stella, sul Vallone di Lourousa verso il Matto, sul Gruppo dell'Asta e sulla Cima dell'Oriol. Alle spalle, oltre il Vallone della Rovina, magnifica veduta sul Gelàs

Ritorno per la stessa via in h 1,45.

 

TEMPO TOTALE

h 4,15 circa (escluso l'avvicinamento e la discesa dal rifugio) 

DISLIVELLO

800 m circa (escluso l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

EE 

ULTIMO SOPRALLUOGO

24 luglio 2011

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Facile salita ad un punto panoramico di prim'ordine su tutte le Alpi Marittime. Salita non troppo faticosa, grazie alla mulattiera che sale in maniera graduale, fino al Colle del Chiapous: poi segue un ultimo tratto su faticosi detriti che richiede comunque attenzione ed un po' di esperienza. Consigliata!